- 01/02/2023
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Quali sono le date di pagamento di febbraio 2023 del reddito di cittadinanza (Rdc) e della pensione di cittadinanza (Pdc)? In questo articolo ti forniremo tutte le informazioni utili per fruire al meglio la misura di sostegno al reddito personale e familiare.
Oltre alle date di pagamento del reddito e della pensione di cittadinanza, infatti, ti illustreremo quali sono i diritti collegati alla misura, le opportunità per te e i limiti imposti dalla normativa vigente.
Reddito di cittadinanza: date di pagamento febbraio 2023
Se febbraio 2023 è il primo mese in cui riceverai il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza, attendi la comunicazione attraverso cui verrai informato quando ritirare la carta del reddito di cittadinanza (carta Rdc).
Di solito i nuovi percettori del Rdc e della Pdc vengono convocati intorno al giorno 15 del mese, per ricevere la carta e il contestuale versamento della prima mensilità.
I percettori del sostegno al reddito da più di un mese, invece, riceveranno l’accredito sulla carta a partire dal giorno lunedì 27 febbraio. Il 27 del mese è la data in cui l’INPS invia le quote spettanti a Poste Italiane, società a cui è stato affidato il compito di distribuire il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza.
Come sempre, non dovrai recarti presso l’ufficio postale. Nel caso di ritardi, contatta il numero verde dedicato 800 666 888. Per controllare il saldo e i movimenti della carta, invece, usa un Postamat.
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Le nuove regole del reddito di cittadinanza 2023
La legge di bilancio 2023 approvata lo scorso dicembre 2022, ha previsto per il nuovo anno alcune modifiche al reddito di cittadinanza. Aggiornamenti che aprono la strada a una sostanziale modifica del dispositivo normativo di sostegno ai nuclei familiari più svantaggiati, che si prevede entrerà in vigore dal 2024 (al momento una proposta di legge non è stata ancora resa nota).
Quali sono le modifiche alle regole del reddito di cittadinanza nel 2023? L’elenco sottostante ne elenca le principali.
- Il reddito di cittadinanza è riconosciuto nel limite di 7 mensilità (sono esclusi i nuclei familiari con persone disabili, o minorenni o con persone di età superiore a 60 anni).
- Obbligo di formazione per i percettori con età compresa tra i 18 e 65 anni di età che non frequentano la scuola e non sono pensionati. La mancata frequenza fa decadere il beneficio economico.
- I beneficiari con età compresa tra i 18 anni e i 29 anni che non hanno completato l’obbligo scolastico previsto dalla legge, sono tenuti a iscriversi a un percorso di studi per adulti per portare a termine gli studi obbligatori. La mancata iscrizione e frequentazione fanno decadere il beneficio.
- Il beneficio decade in caso di mancata accettazione della prima offerta di lavoro.
La legge di bilancio prevede l’abrogazione del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza a partire dal primo gennaio 2024.
Le opportunità per il cittadino
Richiedendo il reddito di cittadinanza, il cittadino accetta di stipulare un patto per il lavoro. Si tratta di una opportunità di riscatto sociale offerta a chi al momento non lavora, per trovare nuove opportunità lavorative che possano garantire un salario superiore a quanto il Rdc mette a disposizione.
Il patto stimola anche la formazione dei più giovani e di quanti non hanno completato i percorsi di studio tradizionali. Grazie alle nuove competenze acquisite dal cittadino al termine del percorso di studi, infatti, risulterà più semplice per i Centri per l’impiego aiutarli a reinserirsi nel mondo del lavoro.
Inoltre, come vedrai poco più avanti, per le imprese che assumono i percettori del Rdc esistono degli sgravi contributivi volti a facilitare la loro assunzione.
Puoi considerare tutto ciò come una sorta di canale preferenziale volto al reinserimento lavorativo.
Le opportunità per le imprese che assumono
La modifica al reddito di cittadinanza entrata in vigore dal primo gennaio 2023, prevede l’esonero contributivo per le imprese private che assumono i beneficiari del Rdc.
L’esonero contributivo si estende anche ai datori di lavoro privati che trasformano i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.
L’esonero contributivo, precisa la legge di bilancio 2023, è alternativo rispetto all’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del datore di lavoro e del lavoratore, ma nel limite dell’importo mensile del reddito di cittadinanza percepito dal lavoratore (limite massimo 780 euro mensili).
Le risorse risparmiate dalle PMI grazie all’esonero contributivo potrà così essere utilizzato per altri tipi di investimenti, a cui si possono affiancare strumenti di finanza alternativa.
Come usare al meglio la carta del reddito di cittadinanza
Il denaro erogato mensilmente per il reddito e la pensione di cittadinanza vengono accreditati su una apposita carta di pagamento emessa da Poste Italiane spa.
La scelta di erogare i fondi attraverso una carta e non il contante ha più obiettivi. Anzitutto di ordine pratico, perché l’eventuale ritiro del contante avrebbe oltremodo impegnato gli uffici postali e costretto i percettori a lunghe attese.
Ma il vantaggio è anche di ordine regolamentare, perché con il Rdc e la pensione di cittadinanza non si può comprare tutto. Sono vietati, ad esempio, le spese per lotterie e affini, il noleggio di imbarcazioni e altre categorie merceologiche.
Limiti specifici imposti a questo tipo di carta, che invece non troverai sulle carte di pagamento con IBAN o senza IBAN fornite dagli istituti bancari e dagli innovativi servizi finanziari di mobile banking o mobile payments, come per esempio Satispay.
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I numeri del Reddito e della Pensione di cittadinanza nel 2022
L’INPS ha comunicato i dati relativi al reddito e alla pensione di cittadinanza, aggiornati all’ 11 gennaio 2023, attraverso il bollettino dell’Osservatorio su reddito e pensione di cittadinanza.
Nei 12 mesi del 2022, 1.685.161 nuclei hanno ricevuto almeno una mensilità di reddito di cittadinanza o pensione. Un beneficio ricaduto su 3.662.803 persone, per un importo medio erogato di 551,11 euro mensili per nucleo.
Da gennaio a dicembre 2022 il beneficio è stato revocato a 72.690 nuclei, mentre 268.358 nuclei sono decaduti dal beneficio (scadenza dei termini, hanno trovato lavoro, ecc.).
Nel mese di dicembre 2022, infine, i nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza sono 1.527.904, mentre i nuclei beneficiari di pensione di cittadinanza risultano essere 157.257.
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