- 26/10/2022
Il governo Meloni si è appena insediato.
Tra le promesse della campagna elettorale, il nuovo Presidente ha affermato l’intenzione di abolire il reddito di cittadinanza, mantenendo un sussidio solo per quei soggetti fragili che non hanno la possibilità di lavorare.
Tuttavia, c’è chi giura che all’interno della coalizione di maggioranza non tutti la pensino allo stesso modo.
Che cos’è e come funziona il reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza è una forma di sussidio introdotta in Italia nel 2019 dal governo Conte I, autoproclamatosi “governo del cambiamento” e guidato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega.
Grazie a questo ammortizzatore sociale, i cittadini italiani o immigrati regolari residenti in Italia da almeno 10 anni possono effettuare domanda e ricevere una somma di denaro mensile.
L’accoglimento della domanda per il reddito di cittadinanza è condizionato da una serie di fattori:
- il richiedente deve essere disoccupato, inoccupato o lavoratore con un ISEE inferiore ad una certa soglia.
- vi sono una serie di obblighi per il richiedente, tra cui quello di iscriversi ad un centro per l’impiego e svolgere lavori di pubblica utilità.
- l'erogazione del reddito di cittadinanza dipende dal numero di componenti di un nucleo familiare e dall’eventuale presenza di minori o disabili.
Secondo gli ultimi dati dell’INPS, nei primi 7 mesi del 2022 poco più di un milione di nuclei familiari risultava beneficiario del reddito di cittadinanza, con un importo medio erogato pari a 552,33€.
Perché il governo Meloni vuole cancellare il reddito di cittadinanza?
Nel suo primo intervento alla Camera dei Deputati come Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha condannato l’introduzione del reddito di cittadinanza.
Facendo sue le parole pronunciate qualche giorno fa da Papa Francesco, Meloni ha affermato che “la povertà non si combatte con l’assistenzialismo, ma con la dignità del lavoro”.
Successivamente, ha specificato come il governo non intende cancellare la misura per tutti quei soggetti fragili e inabili al lavoro (pensionati, invalidi e famiglie con minori).
Prendendo per vero il suo discorso, si stima che per un 50% dei percettori del reddito di cittadinanza non cambierà nulla. Il reddito di cittadinanza diventerebbe una misura atta a tutelare chi non può lavorare.
L’altro 50% è formato da persone ritenute occupabili. Si tratta di individui all’interno della fascia d’età tra i 18 e i 60 anni e che non hanno figli minori a carico.
Non è ancora chiaro il destino a cui andranno incontro: basandosi su quanto detto in campagna elettorale, questi soggetti parteciperebbero a corsi di formazione finanziati dal Fondo Sociale Europeo ricevendo un rimborso spese.
Quando è prevista la riforma del reddito di cittadinanza?
Il governo Meloni si è insediato a fine Ottobre e ha tempi molto ristretti per la Legge di Bilancio che, come da prassi, deve essere approvata dalle Camere entro il 31 Dicembre, pena l’esercizio provvisorio.
Riformare il reddito di cittadinanza è piuttosto difficile in tempi così brevi, per cui è facile prevedere che verrà mantenuto almeno fino al 2023.
Tuttavia, c’è chi sostiene che il reddito di cittadinanza potrebbe rimanere in piedi per più tempo. Ecco quali sono le motivazioni alla base di questa teoria.
La coalizione di governo potrebbe spaccarsi
Anche se auguriamo buon lavoro al governo appena insediato per il bene dell’Italia, non possiamo non notare come ci siano numerose divergenze di vedute.
Questo governo viene ritenuto ambiguo dal punto di vista della politica internazionale: ha una componente europeista convinta e un’altra piuttosto scettica. Di più: sulla questione della guerra Russia-Ucraina, ci sembra di osservare una situazione simile alla tela di Penelope decantata nell’Odissea.
Al momento, tutte le polemiche sono state spente sul nascere. Ma quanto durerà?
Forza Italia non vuole abolire il reddito di cittadinanza
Pur sottolineando alcune criticità, Silvio Berlusconi non vedrebbe di buon occhio l’abolizione del reddito di cittadinanza, arrivando a teorizzare addirittura che si possa aumentare.
Premesso che potrebbero tranquillamente essere le classiche promesse all’interno della campagna elettorale, non possiamo non notare come questo sia in contraddizione con quanto dichiarato da Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
La posizione di Forza Italia all’interno del governo è minoritaria, ma indispensabile per la tenuta della maggioranza. E sappiamo dalla storia cosa comporta questo.
L’Unione Europea è contraria all’abolizione del reddito di cittadinanza
Secondo quanto dichiarato dal commissario UE per le politiche del lavoro, il reddito di cittadinanza ha rappresentato una misura di contrasto al tasso di povertà.
La posizione di Bruxelles sarebbe dunque in contrasto con quanto affermato dal neo-governo.
Inoltre, sappiamo come l’accesso ai fondi europei è subordinato al rispetto di accordi ben precisi.
Pertanto, l’obiettivo del governo presieduto da Giorgia Meloni dovrà essere quello di garantire che i soldi del Fondo Sociale Europeo vengano utilizzati per attività di inserimento nel mercato del lavoro da parte dei beneficiari.
In altre parole, il reddito di cittadinanza verrebbe emendato, migliorato ma resterebbe in vigore.