- 06/12/2022
Il calendario dei pagamenti INPS di gennaio 2023 si apre subito, dal primo gennaio, con il pagamento delle pensioni che subiranno un gratificante aumento del +7,3%. Una perequazione sostanziosa che non si verificava in percentuali così alte da lungo tempo.
Ma le pensioni di gennaio 2023 non sono l’unico evento presente nel calendario dei pagamenti INPS di inizio 2023. Prosegue il pagamento del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza, anche se la prima misura di sostegno al reddito subirà una importante modifica che sarà ultimata nel corso del nuovo anno.
Vediamo dunque cosa segnare sin da ora nel calendario per evitare di dimenticare le scadenze INPS più importanti.
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Pagamento delle pensioni di gennaio 2023
Le pensioni sono pagate generalmente a partire dal primo giorno del mese salvo che questo giorno non sia un festivo. L’1 gennaio 2023 è un giorno festivo, quindi il pagamento in contanti delle pensioni partirà da lunedì 2 gennaio 2023 per le lettere dalla A alla B, cui seguiranno le lettere dalla C alla D per il giorno martedì 3 gennaio e così via.
Di solito il calendario è esposto all’esterno dei singoli uffici postali del territorio. Questa modalità di ritiro della pensione è valida per quanti sono rimasti legati al prelievo in contanti della pensione ma, attenzione, non tutte le pensioni possono essere ritirate in contanti allo sportello. Per somme superiori al limite di 1.999,99 euro è necessario aprire un conto corrente, un libretto postale o un conto corrente postale dove accreditare la pensione.
Anche i conti correnti online con carta abilitata per i prelievi di contante agli sportelli ATM possono essere utilizzati per l’accredito della pensione. Sono semplici, pratici da usare perché li gestisci direttamente dallo smartphone e sicuri perché eviti potenziali furti possibili quando si preleva la pensione in contanti.
Per quanto riguarda i pensionati e le pensionate che hanno scelto di ricevere la pensione sul proprio conto corrente o sulla carta di pagamento con IBAN, dovranno attendere l’accredito che potrebbe giungere già il 2 gennaio 2023 o slittare di alcuni giorni a causa delle festività di inizio anno. Ciò dipenderà dalla propria banca.
Reddito di cittadinanza e Pensione di cittadinanza
Per quanti sono in regola e non hanno superato i limiti imposti dalla normativa vigente, continueranno a percepire il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza anche nel mese di gennaio 2023.
I nuovi percettori, ovvero coloro i quali per la prima volta riceveranno il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza dal mese di gennaio, il giorno 15 gennaio saranno chiamati a ritirare la carta presso l’ufficio di Poste Italiane indicato. Con la consegna della carta di pagamento riceveranno anche il primo accredito.
Per gli altri l’INPS come sempre invia i pagamenti dal giorno 27 del mese. Nei giorni successivi Poste Italiane provvederà ad accreditare la somma spettante sulla carta del reddito di cittadinanza posseduta dall’avente diritto.
Per chiarimenti e informazioni è a tua disposizione il numero verde 800 666 888 e il sito web ufficiale www.redditodicittadinanza.gov.it.
Propensione
Assegno Unico universale gennaio 2023
L’assegno unico universale di gennaio 2023 dovrebbe arrivare a partire dalla seconda metà del mese (dopo il 15 gennaio) come è ormai prassi da quando, a marzo 2022, è entrato in vigore l’assegno unico universale che ha sostituito le altre forme di integrazione del reddito spettanti alle famiglie con figli a carico.
L’assegno unico universale viene accreditato sul conto corrente indicato all’atto della presentazione della domanda. Se nel frattempo il contribuente ha cambiato il suo conto corrente primario è fondamentale informare l’INPS tempestivamente avvalendosi anche del portale web inps.it.
Ricordiamo che l’assegno unico universale è dovuto ai lavoratori autonomi, coltivatori diretti, titolari di pensione di lavoro autonomo, ai disoccupati privi di sostegno al reddito. Viene riconosciuto ai lavoratori dipendenti, alle famiglie con figli disabili, alle mamme dal settimo mese di gravidanza.
Quanti percepiscono il reddito di cittadinanza non dovranno presentare alcuna domanda per ricevere l’assegno unico universale 2023, infatti, l’INPS erogherà quanto spettante direttamente sulla carta del reddito di cittadinanza. L’erogazione avviene con un mese di ritardo. Significa che a gennaio 2023 si riceverà il mese di dicembre 2022.
L’assegno unico universale è dovuto alle famiglie con figli a carico fino a 21 anni che studiano, svolgono un tirocinio formativo, svolgono il servizio civile universale oppure sono iscritti nelle liste dei disoccupati presso il Centro per l’impiego territoriale.
Accredito NASpI gennaio 2023: quando?
La NASpI di gennaio 2023 verrà accreditata entro il giorno 15 come ogni mese, sul conto corrente bancario o postale indicato in fase di presentazione della domanda. La NASpI può essere accreditata anche su libretto postale o attraverso bonifico domiciliato presso gli uffici di Poste Italiane.
La NASpI è una misura di sostegno al reddito riservata a quanti hanno da poco subito un evento di disoccupazione involontaria. Ne possono beneficiare i lavoratori subordinati e gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative e il personale artistico, oltre ai dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. La platea dei beneficiari comprende anche gli operai del settore agricolo con contratto a tempo indeterminato ed altre categorie di lavoratori.
Accredito della DIS-COLL gennaio 2023
La DIS-COLL, indennità mensile di disoccupazione, viene erogata nello stesso periodo della NASpI sul conto bancario o postale indicato in fase di presentazione della domanda.
La DIS-COLL è una misura di sostegno al reddito riservata ai co.co.co., anche a progetto, agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca con borsa di studio che hanno involontariamente perso l’occupazione. Possono riceverla anche coloro i quali sono iscritti alla Gestione sperata presso l’INPS, ma non i titolari di partita IVA.
La durata massima della DIS-COLL non può superare i 12 mesi ed è legata ai mesi di contribuzione effettivamente versati tra l’1 gennaio dell’anno precedente la cessazione del rapporto di lavoro e la data di cessazione.
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Bonus 100 euro busta paga 2023: ci sarà ?
Il famoso bonus Renzi da 80 euro poi trasformato in bonus busta paga da 100 euro, di fatto non esiste più per molti lavoratori dipendenti dopo la riforma fiscale introdotta all’inizio del 2022.
Soltanto i lavoratori con redditi sotto i 15 mila euro hanno continuato a percepire i 100 euro in busta paga.
Il bonus 100 euro busta paga continuerà anche nel 2023? Per ora non è chiaro e non sono stati dati molti segnali dal governo. La permanenza del bonus è legato alla legge di bilancio, la quale è in fase di approvazione alla Camera dei deputati e al Senato. Dovremo attendere la sua approvazione per capire se i redditi sotto i 15 mila euro troveranno il bonus 100 euro in busta paga anche nel corso del 2023.