- 04/01/2023
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Quello dei futures è senza ombra di dubbio un concetto estremamente chiaro a chi lavora nel mondo della finanza o a chi comunque, per i più svariati motivi, naviga direttamente o indirettamente in questo ambito. In ogni caso, anche per chi è a digiuno completo rispetto al mondo della finanza, va detto che “futures” è un vocabolo che quasi tutti avranno sentito pronunciare in un telegiornale, ascoltato in una conversazione oppure letto su un quotidiano o su una rivista.
Il motivo appare ovvio: i futures rappresentano una delle tipologie di contratti più diffusi, soprattutto negli ultimi anni. In questo articolo proveremo a darne una descrizione esaustiva, spiegando cosa sono i futures, qual è il loro funzionamento e descrivendone le diverse tipologie, anche rispetto alle quotazioni della Borsa di Milano dei futures ftse mib.
Cosa sono i futures
Ci sembra il caso di partire dal principio e di iniziare col dare una prima definizione rispetto a cosa sono i futures: si tratta di contratti standardizzati, i quali vengono stipulati fra due parti ad un prezzo fisso e con una data di scadenza già fissata. In pratica, attraverso questa tipologia di contratto si consegna un prodotto sottostante ad un prezzo prestabilito in una data futura: è proprio da questo concetto che nasce il nome futures.
Inoltre, questi ultimi vengono spesso definiti con un secondo nome, ovvero derivati, poiché il prodotto sottostante non è di proprietà, ma il valore si ottiene dal prezzo di un’attività sottostante che può essere un indice, uno strumento finanziario o una materia prima.
Come funzionano i futures
Una volta stabilito cosa siano i futures, è necessario capire come funzionano e, in particolare, come si stabilisca il loro prezzo: viene determinato sulla base del principio di non arbitraggio. Quest’ultimo afferma che in una situazione di equilibrio il profitto che nasce da un’operazione finanziaria priva di rischio deve essere nullo. Le operazioni che si possono effettuare in questo ambito sono due:
- La prima è il cash and carry, con la quale si acquista a pronti il titolo prendendo a prestito la somma necessaria e contestualmente si vende il relativo contratto futures, mentre alla scadenza del contratto si consegnerà il titolo sottostante e con la somma incassata si restituirà il prestito.
- La seconda operazione invece è denominata reverse cash and carry: dal nome stesso si può intuire che si tratta dell’operazione esattamente opposta, che prevede la vendita del titolo e l’acquisto del futures.
Caratteristiche dei futures
I futures sono spesso indicati come dei contratti simmetrici in quanto entrambi i contraenti, sia il venditore che il compratore, si obbligano a effettuare una determinata prestazione a una data scadenza. Le due parti assumono due posizioni diametralmente opposte note nel mondo della finanza - e sicuramente ascoltate in qualche film sul tema - come long e short.
La parte che acquista o, più precisamente, che si impegna ad acquistare a scadenza il titolo sottostante, assume una posizione long.
La parte invece che vende il future, e quindi si impegna a cedere a scadenza, assume una posizione corta, o meglio short.
Come avviene il pagamento dei contratti futures
I contratti futures prevedono quindi che alla scadenza prefissata avvenga il pagamento, in base ai termini previsti dall’accordo. Se il future giunge a scadenza, quest’ultimo può essere liquidato con quello che è definito cash settlement, calcolandone quindi il valore monetario, oppure può avvenire la consegna fisica dell’attività sottostante. I modi per effettuare il pagamento stesso sono quindi due: la consegna fisica oppure il pagamento in denaro.
Abitualmente i futures che hanno come oggetto indici azionari vengono regolati direttamente in denaro. La consegna fisica del bene sottostante è invece decisamente meno frequente, in quanto spesso vengono venduti prima della scadenza. D’altronde uno dei principali motivi per investire in futures è quello di realizzare un profitto, il quale è fondato sulla differenza di prezzo esistente fra quello di acquisto e quello finale.
Tirando le somme: il pagamento in denaro è molto più comune della consegna fisica, il prezzo deve essere pagato solo al momento della scadenza ma è possibile che il broker richieda un acconto in caso di un impegno estremamente rilevante.
Come sono nati i futures
Ma come è nata l’idea, o forse l’esigenza, di creare i futures come strumento finanziario? I futures sono diventati un prodotto derivato estremamente comune proprio perché utilizzati con l’obiettivo di coprire il rischio.
Le aziende o gli investitori, infatti, li usano frequentemente per minimizzare o comunque ridurre il più possibile i rischi economici che sono inevitabili in ogni tipologia di investimento.
Va comunque sottolineato che i future, a differenza delle opzioni, si regolano su base giornaliera: in parole povere, se un future ha guadagnato quattro punti in una singola giornata di trading, l’investitore riceverà al termine della giornata il quadruplo della somma che ha investito.
Perché investire in futures
I futures rappresentano una tipologia di investimento che può essere effettuata per diverse motivazioni, e ne abbiamo identificate tre.
- Innanzitutto si può trattare di un’operazione che ha come obiettivo la copertura - e probabilmente si tratta del principale obiettivo per cui investire in futures – per tutelarsi dalle oscillazioni dei prezzi, proteggendosi così da eccessivi o repentini ribassi o rialzi dei prezzi, fissando un prezzo in anticipo.
- Seconda ma non meno importante finalità di chi sceglie di investire in futures è senza dubbio la speculazione, scegliendo di rischiare il proprio capitale con l’obiettivo di ottenere un elevato rendimento.
- Terza ipotesi è l’arbitraggio, ovvero la ricerca di un profitto scevro da rischi effettuando transazioni combinate sia sul derivato che sul sottostante, approfittando così di eventuali differenze di valore.
Quali sono le tipologie di futures
Passiamo ora a descrivere quali sono le diverse tipologie di futures negoziabili. Esistono infatti tre specifici contratti che possono esserne oggetto. Partiamo dagli Interest rate futures, dei future finanziari per i quali lo strumento finanziario sottostante è costituito da un tasso di interesse. L’investitore, quindi, in questo caso si impegna con la firma del contratto a consegnare oppure a ricevere uno strumento finanziario, come ad esempio un titolo di Stato o un time deposit.
La seconda tipologia è rappresentata dai Currency futures, per i quali l’oggetto della transazione è una valuta: si tratta infatti di future finanziari nei quali i contraenti si obbligano a cedere o a ricevere, al termine del contratto, un determinato ammontare di valuta a un cambio prefissato.
La terza tipologia è rappresentata dagli Stock index futures, con i quali ci si obbliga a comprare oppure a vendere, sempre a una data scadenza e a un prezzo prefissato, un determinato indice di Borsa.
Il ruolo delle Clearing House rispetto ai futures
Le Clearing House, anche note come Casse di compensazione, sono degli organismi che assumono il ruolo di mediatori all’interno di queste transazioni e che assicurano la solvibilità delle parti coinvolte, garantendo così l’integrità del mercato.
La Clearing House operante in Italia è nota come Cassa di Compensazione e Garanzia: quest’ultima, con l’obiettivo di ridurre i rischi di insolvenza, obbliga le parti contraenti a liquidare giornalmente le proprie posizioni legate ai futures, eliminando così il rischio di insolvenza e aumentando il livello di liquidità.
La Cassa di Compensazione e Garanzia, infatti, assume il ruolo di controparte e diviene quindi garante del buon esito dei contratti finanziari negoziati sui mercati derivati regolamentati.