- 12/07/2024
Una nuova rivoluzione industriale, spinta dall’Intelligenza Artificiale. È questa la previsione per il futuro degli esperti di tecnologia e innovazione, che vedono in questa nuova tecnologia un potenziale “sconfinato” in grado di essere un booster per tutti i settori dell’economia dai più tradizionali a quelli più innovativi.
Ancora poche e difficili le stime numeriche sull’impatto dell’AI sul PIL, data la fase ancora embrionale della tecnologia e delle sue applicazioni, ma una prima valutazione di Goldman Sachs Research vede l’impatto dell’AI sul Pil mondiale al 7% entro il 2033.
Non fa eccezione il settore finanziario, dove c’è “grande fermento, anche se rimane prevalente una dimensione conoscitiva ed esplorativa della tecnologia. In questa fase il business bancario è tra quelli che mostrano più interesse per la trasformazione digitale. E in particolare il private banking è un comparto dove le sperimentazioni sono in pieno svolgimento", conferma Marco Giorgino, direttore scientifico dell’Osservatorio Fintech & Insurtech e professore di Istituzioni e Mercati Finanziari al Politecnico di Milano.
Per il docente, nel settore della consulenza “i modelli generativi dell’Intelligenza Artificiale possono analizzare set enormi di dati finanziari, con lo scopo di individuare i trend funzionali a prendere decisioni più informate sugli investimenti. Non solo, l’AI può aiutare a creare esperienze personalizzate per i clienti. Esempi possibili sono la generazione automatica di report finanziari su misura o la compilazione di raccomandazioni di investimento personalizzate, basate su profili di rischio e obiettivi finanziari specifici". Un elenco di applicazioni potenzialmente ancora più lungo, che coinvolge potenzialmente anche la gestione del rischio.
Giorgino sottolinea come il mercato sia caratterizzato da un’elevata frammentazione. I player più attivi non sono necessariamente quelli più grandi: la differenza, oltre che nelle risorse, sta nella cultura e nel mindset, che devono essere aperti all’innovazione e alla disruption".
In Italia, tra i player che si muovono in questa direzione c’è Banca Generali, come spiega il Chief Operation Officer & Innovation Riccardo Renna. La banca del Leone ha avviato una sperimentazione sull’utilizzo dell’IA nell’analisi documentale, insieme a un leader del settore tech, con lo scopo finale di avviare un progetto che parta dall’assistenza alla rete, con lo scopo di “migliorare e uniformare la qualità delle risposte nell’assistenza prima alla clientela e, poi, direttamente ai consulenti finanziari. In questi ambiti, l’AI potrà aiutare a ridurre sensibilmente i tempi che i banker devono attendere per avere informazioni", spiega Renna.
Un lavoro che parte dai dati, su cui l’Intelligenza Artificiale “può lavorare ed effettuare analisi con una velocità e una precisione senza paragoni, permettendoci di avere una panoramica completa della situazione del cliente, per comprendere al meglio le sue esigenze e offrire un servizio sempre più su misura”, prosegue il manager di Banca Generali.
Un percorso come questo non può però prescindere, da una cultura che metta appunto il dato al primo posto. Un approccio data driven che la private bank del Leone, forte quasi 100 miliardi di masse in gestione e circa 2.300 consulenti finanziari, persegue ormai da molti anni su iniziativa dell’AD Gian Maria Mossa. L’ultima iniziativa in questo senso è stata la scelta di centralizzare il patrimonio di dati raccolti, per valorizzarli ed elaborarli in modo più efficiente. Lo scopo “è generare nuove opportunità di crescita attraverso diversi canali: innovazione delle strategie di gestione, mantenimento della posizione competitiva, incremento dell’efficienza operativa – spiega Renna – e per questo abbiamo creato un vero e proprio dizionario, che permette di avere a disposizione non solo la descrizione dei dati, ma anche le modalità con cui vengono estratti e modellati”.
L’obiettivo? “La democratizzazione dei dati, con informazioni a diretto supporto dei consulenti finanziari e dei private banker, che nel nostro modello rappresentano lo snodo fondamentale tra la banca e i clienti. Un percorso che, grazie alle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, vuole prima di tutto migliorare la gestione del risparmio, ma anche intercettare i bisogni dei clienti, anticipandone i bisogni e proponendo soluzioni su misura.
“Sappiamo di muoverci in uno scenario difficile e sfidante, che ci richiede di costruire competenze e con nuove tecnologie da combinare. In questo senso e data l’evoluzione rapidissima di tecnologie e contesto, valuteremo possibili sinergie con il Gruppo Generali, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti tecnologici e casi d’uso che possono essere trasversali ai due mondi", conclude Renna.