- 12/11/2024
Nel mondo della tecnologia, dove l’abbondanza sembra essere la parola chiave, l’IA rappresenta il massimo della generosità. Tutto è possibile, tutto è replicabile e, soprattutto, tutto è immaginabile. La criptovaluta, al contrario, punta sulla scarsità, una merce sempre più rara in un universo in cui tutto sembra pronto a essere distribuito. È un po' come il paradosso di Adam Smith sul diamante e l’acqua: anche se l’acqua è vitale, il suo valore sul mercato è minimo, mentre il diamante, inutile per la sopravvivenza, brilla nel mercato grazie alla sua rarità. Questo confronto tra l’abbondanza dell’IA e la scarsità di Bitcoin ci conduce a una riflessione fondamentale: l’IA potrebbe diventare un bene comune, mentre la cripto resta esclusiva, con tutto il fascino dell’accesso limitato.
Facile dirlo mentre bitcoin vola ma domani un intervento maldestro di qualche legislatore o una truffa come tante dove ci potrebbe far preoccupare per il domani Ma in realtà è un domani limitato e vicino perché il domani del medio lungo termine sembra positivo a tutta tinta.
Molti visionari della tecnologia hanno cominciato a guardare alla blockchain non come un investimento speculativo, ma come l'infrastruttura essenziale che renderà l’IA davvero operativa. La blockchain ed i token, in altre parole, sono il "piccone e la pala" del nuovo oro digitale. Non è l’oro, ma è il mezzo per arrivarci.
Gli Agenti AI e le cripto
Un primo esempio pratico è l’idea degli agenti IA sulla blockchain. Mentre tutti stanno ancora cercando di immaginare come saranno questi “agenti” di intelligenza artificiale, alcuni innovatori stanno già lavorando per farli funzionare come entità autonome che operano su blockchain, proprio come se fossero delle IA che hanno bisogno di programmare autonomamente le proprie transazioni. Immaginate un’IA che prende decisioni finanziarie per voi, capace di eseguire contratti intelligenti e negoziare da sola. È già successo: esiste un agente “Terminal of Truths” che ha accumulato somme molto rilevanti di dollari e, probabilmente, potrebbe diventare il primo multi-milionario tra gli agenti IA. È uno scenario da romanzo di fantascienza, ma è già qui.
In effetti, la differenza tra un semplice bot e un vero agente IA è sostanziale. Un bot è solo un esecutore di istruzioni; un agente IA, invece, è più simile a un assistente che interpreta e agisce in modo autonomo e adattabile. Gli agenti IA, a differenza dei bot, possono fare cose complesse come interpretare preferenze, adattarsi a circostanze non previste e persino fare scelte ponderate.
È come avere un assistente che sa di cosa avete bisogno prima che glielo diciate. Il problema è che voi, il vostro consulente finanziario e la vostra banca potreste non sapere perché … e finché si guadagna va bene ma i rischi?
La Blockchain come sostegno all’IA
Infatti uno dei punti di forza di questa integrazione è la capacità degli agenti IA di interagire con la blockchain senza necessità di autorizzazioni centralizzate. Gli agenti IA non hanno bisogno di conti bancari; possono utilizzare portafogli digitali e interagire con contratti intelligenti per realizzare transazioni complesse e sicure, perfettamente adatte all’economia digitale decentralizzata.
Un altro aspetto interessante è che l’uso di agenti IA potrebbe risolvere alcuni dei problemi cronici della blockchain, come la difficoltà d'uso. L’interazione con la blockchain è ancora complicata per gli utenti medi, ma gli agenti IA possono semplificare l’esperienza traducendo le intenzioni degli utenti in azioni specifiche sulla blockchain. Questi agenti possono fungere da interfaccia intuitiva, spiegare i rischi e persino suggerire strategie ottimali in base alle condizioni di mercato e alle preferenze dell’utente.
La democratizzazione dell’IA attraverso le cripto
Ma la cosa più importante è come la blockchain possa democratizzare l’accesso ai dati, alla potenza di calcolo e alla creazione di modelli. L’IA richiede quantità enormi di dati e risorse computazionali per svilupparsi, ma i costi elevati limitano l’accesso a queste risorse ai colossi del settore. La blockchain potrebbe trasformare questo paradigma, creando mercati decentralizzati per risorse computazionali e data-sharing che mettono in condizione anche le startup e i singoli innovatori di accedere alle risorse necessarie. In pratica, chiunque abbia potenza di calcolo inutilizzata potrebbe offrirla su un marketplace decentralizzato, ottenendo un guadagno mentre supporta la ricerca IA.
Decentralizzare i dati è altrettanto importante: con piattaforme basate sulla blockchain, gli utenti potrebbero scegliere di condividere i propri dati in modo sicuro, monetizzandoli direttamente. Pensate a una blockchain che gestisce dati medici sensibili: i pazienti avrebbero il controllo su chi può accedere ai loro dati, mentre le IA possono allenarsi su dataset molto più vasti e rappresentativi.
La visione a lungo termine: sinergia tra cripto e IA
Se guardiamo al lungo termine, la sinergia tra IA e cripto non è solo una collaborazione tecnologica, ma un cambio di paradigma economico. Gli agenti IA e le infrastrutture cripto si completano, colmando lacune che altrimenti ostacolerebbero la crescita di entrambe le tecnologie. In un ecosistema in cui gli agenti IA utilizzano la blockchain per operare in modo autonomo e decentralizzato, le transazioni aumenterebbero, portando beneficio alle piattaforme blockchain, incrementando il valore dei token nativi e rafforzando le reti stesse.
Questa collaborazione promette un nuovo modello economico dove la finanza diventa più efficiente e accessibile, con un pizzico di fantascienza. Tuttavia, la sfida resta bilanciare la collaborazione di massa con la qualità del lavoro specializzato per evitare modelli IA poco robusti o eticamente discutibili.
In conclusione, mentre l’IA si espande verso un futuro di possibilità illimitate, la blockchain le fornisce il solido terreno su cui poggiare. È una combinazione che potrebbe davvero portare a una rivoluzione. Dopotutto, non è detto che l’oro sia sempre il bene più prezioso: a volte, a vincere sono i venditori di picconi.