Conti correnti bancari e Virtual IBAN: l’open banking per le PMI

virtual iban 2022

Fra i servizi resi possibili dall’open banking, ovvero il modello innovativo digitale che favorisce l’apertura dei dati bancari dei clienti a coloro i quali forniscono servizi finanziari, ve n'è uno che permette di associare differenti coordinate bancarie ad un unico conto corrente, consentendo di riconciliare, in modo automatico e del tutto digitalizzato, il sistema dei pagamenti. Si tratta del Virtual IBAN, una figura ancora non del tutto conosciuta e di cui si sta iniziando a parlare quale servizio accessorio reso dalle banche.

Analizzeremo le caratteristiche di questo servizio, soffermandoci, sulle principali differenze fra il Virtual IBAN ed il conto corrente bancario, che è l'unico fra i due ad essere disciplinato dalla normativa attuale.

La larghissima maggioranza della popolazione ha un conto corrente bancario, ma quanti saprebbero davvero descriverne il funzionamento?

È opportuno premettere che nell’ordinamento italiano si distingue il conto corrente, previsto dall’art. 1823 del Codice Civile, dal conto corrente bancario, disciplinato, invece, dall’art. 1852 del Codice Civile.

Il conto corrente bancario è un contratto col quale le parti (in questo caso, la banca ed il cliente) si obbligano ad annotare in un conto i crediti derivanti da reciproche rimesse, dove il correntista può disporre in ogni momento delle somme da lui versate. Si basa quindi su un sistema di compensazione graduale fra debiti e crediti, dove ogni operazione di accreditamento sul conto determina una modifica immediata ed automatica dell’ammontare del saldo contabile.

In particolare, la differenza fra il conto corrente “ordinario” e quello bancario risiede nel fatto che in quest’ultimo il cliente può esigere in qualunque momento la immediata disponibilità delle somme da lui versate sul conto. Ciò, invece, nel conto corrente ordinario non è possibile fino alla chiusura effettiva del conto.

Per effetto del contratto di conto corrente bancario, la banca svolge operazioni di pagamento e/o di riscossione per conto del cliente e previa sua approvazione, facendo affluire nel conto le somme e contabilizzandole attraverso operazioni di addizione e sottrazione (il cd metodo scalare). Il servizio così descritto, reso dall’istituto bancario, viene definito “di cassa”. Le singole operazioni vengono annotate come accreditamenti o addebitamenti.

Con cadenza periodica, generalmente trimestrale e in ogni caso annuale, la banca provvede ad inviare ai correntisti un documento che riepiloga la movimentazione scritturata sul conto corrente (estratto conto), contenente tutti i movimenti di cassa effettuati nel conto in relazione ad un determinato periodo nonché le competenze maturate quali interessi e spese di commissioni.

Il servizio di Virtual IBAN

Il Virtual IBAN è un servizio innovativo dedicato ai titolari, di segmento di clientela corporate, di rapporti di conto corrente, collegati a canali telematici di rendicontazione dei movimenti bancari. Consente di indirizzare gli accreditamenti in entrata su un conto corrente fisico avente coordinate bancarie differenti rispetto al Virtual IBAN sul quale è stato disposto inizialmente l’accredito, permettendo la riconciliazione automatizzata della contabilità aziendale.

Nonostante il Virtual IBAN non risulti ancora disciplinato da un punto di vista normativo, le banche lo hanno già incluso nella propria offerta commerciale.

Ma come funziona concretamente?

Il correntista richiede, presso la sua banca, l’associazione di uno o più IBAN virtuali al proprio conto corrente “fisico”, al fine di poterlo fornire ai propri debitori quali coordinate di accredito dei pagamenti. Le coordinate virtuali consentono al cliente di poter gestire gli incassi effettuati in suo favore tramite bonifici in euro o in valuta diversa dall’euro, anche provenienti da banche straniere. L’IBAN virtuale così generato, conforme allo standard dell’ “International Bank Account Number, è espresso nella medesima divisa del conto corrente fisico a cui è associato e risulta ad esso collegato in modo univoco. Una volta che la banca riceve il pagamento sulle coordinate di IBAN virtuale, provvede ad effettuare l’accredito sul conto corrente fisico collegato.

In termini pratici, il sistema risulta estremamente funzionale: ciascuna azienda può associare ad ogni singolo pagatore o fattura un IBAN virtuale, che permette di avere evidenza in tempo reale ed automatico dell’emissione del pagamento corrispondente ad ogni IBAN generato. Questo è reso possibile mediante l’open banking e l’utilizzo di API (“Application Programming Interface”), grazie ai quali l’azienda dialoga direttamente con le piattaforme bancarie di riferimento.

Le API sono interfacce di programmazione costituite da un insieme di regole di programmazione informatica che consentono di accedere ed estrarre dati e funzioni di altre applicazioni, facilitando lo scambio di informazioni fra le medesime, e permettendo un riutilizzo di funzioni calibrate sulle specifiche esigenze dei clienti. Esse svolgono un ruolo cruciale ed indispensabile, rendendo possibile lo scambio di informazioni fra varie applicazioni e permettendo il diffondersi di servizi digitali differenziati e altamente specializzati. È proprio attraverso le API di dialogo con la piattaforma della banca che i servizi di gestione aziendale possono riscontrare in modo automatico ed in tempo reale l’emissione del pagamento corrispondente a ciascun codice di Virtual IBAN, permettendo la riconciliazione bancaria.

Benché lo strumento del Virtual IBAN presenti alcuni elementi caratteristici del conto corrente bancario, quale, ad esempio, una specifica identificazione tramite coordinate IBAN, non è qualificabile come conto corrente bancario. Il Virtual IBAN non è neppure qualificabile come “conto”, in quanto le operazioni effettuate sul Virtual IBAN non vengono registrate contabilmente su esso, ma bensì sul conto corrente fisico associato, al quale il Virtual IBAN resta imprescindibilmente collegato.

Conclusioni

Il Virtual IBAN è sicuramente un servizio utile per le imprese in termini di certezza dei pagamenti, praticità e rapidità nella identificazione di fatture o soggetti che effettuano i pagamenti, consentendo, da un lato, di avere tutti i benefici di un conto corrente tradizionale e, dall’altro, di risparmiare sui costi di apertura e gestione di ulteriori conti.

Non solo, permettendo la riconciliazione bancaria in modo automatico, il Virtual IBAN agevola considerevolmente le aziende, le quali, grazie ad esso, non dovranno più svolgere manualmente tutte le operazioni finalizzate alla quadratura ed al confronto dei dati contenuti negli estratti conto bancari con quelli rientranti nella contabilità generale dell’azienda.

Autori:

  • Guerino Cipriano - Partner, Deloitte Legal - Financial Services Regulatory
  • Federica Coscia - Associate, Deloitte Legal - Financial Services Regulatory
  • Matilde Micieli - Lawyer, Deloitte Legal - Financial Services Regulatory
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