Pagamenti digitali: verso il sorpasso sul contante

pagamenti digitali verso il sorpasso del contante

Secondo il detto, pagare è una delle azioni per cui si fa sempre in tempo. Per il 10° Report sui Pagamenti innovativi del Politecnico di Milano, le transazioni ideali sono rapide, tecnologiche e magari dilazionate.

Queste sono le caratteristiche che potrebbero permettere ai pagamenti digitali di scalzare banconote e monete dalle preferenze degli italiani. Soprattutto se non devono ricordarsi il Pin delle carte contactless, più comode e sempre più diffuse. Tanto da spingere all’evoluzione anche i Pos dei commercianti, alle prese con la competizione degli eCommerce, dove le dilazioni di pagamento del Buiy Now Pay Later sono un servizio molto apprezzato.

Pagamenti Innovativi: lo scenario 2023

Il report dell’Osservatorio del Politecnico di Milano rappresenta un quadro interessante per i metodi di pagamento. Quasi 450 miliardi di beni e i servizi acquistati nel 2023 sono stati pagati con strumenti digitali.

Messo in prospettiva, il dato conferma la ancora scarsa preferenza per questo strumento: il nostro Paese è solo ventiquattresimo in Europa per uso dei pagamenti digitali. In media, ogni cittadino italiano ha effettuato 138 transazioni con carta nel 2022, una ogni due giorni: un terzo meno della media europea e ben lontano dai Paesi scandinavi, che ricorrono ai pagamenti digitali quotidianamente.

L’evoluzione del dato invece, racconta di un cambiamento in atto. Nel 2022, l’Italia è stata tra i Paesi con la crescita maggiore, segno di una convergenza tecnologica, favorita dall’eCommerce: il 12% di tutti i pagamenti è servito a fare acquisti online, per i quali il contante sarebbe improponibile. Dal carrello alla conferma, il processo è ormai seamless, senza interruzioni, con le piattaforme principali che permettono di addebitare il costo su carte preregistrate.

Pagamenti sempre più rapidi: per i consumatori, il gesto conta

Delle tre tipologie di pagamenti distinte dal Report Sui Pagamenti Innovativi, i contanti sono l’unico strumento che ha perso quote. Nel quadriennio 2020-2023, il loro peso relativo è sceso dal 50% al 44%. Con l’aumento del 33% dei consumi nello stesso periodo, i contanti non hanno saputo tenere il passo di carte e wallet digitali, saliti al 40% dei quasi 1.100 miliardi di euro in consumi. Stabili nel periodo gli altri strumenti, fermi al 16% del totale. Se il trend si conferma, il 2024 potrebbe essere l’anno del soprasso dei pagamenti digitali sul contante.

Le carte sono la quasi totalità dei pagamenti digitali, con meno del 3% di addebiti diretti su conto corrente, tanto per volumi quanto per numero di transazioni. Tra queste, le carte di debito sono lo strumento preferito, con oltre 250 miliardi di euro transati, contro i poco meno di 100 delle carte di credito e gli 85 delle carte prepagate. Queste ultime sono agli antipodi per scontrino medio, con le carte di credito preferite per importi quasi doppi rispetto alle prepagate. A parità di volumi, importi minori si associano a un uso più frequente, un buon segno per comprendere la familiarità con lo strumento.

A valori aggregati, i pagamenti basati su carte sono cresciuti da 5 a quasi 10 miliardi di transazioni, negli ultimi cinque anni, con uno scontrino medio sceso da 54 a 45 euro. Agli italiani piace usare le carte per fare acquisti e questo sta diventando un’abitudine. Anche grazie all’innovazione contactless, grazie alla tecnologia NFC, che permette lo scambio di informazioni tra strumenti a distanza ravvicinata. In sei anni è cresciuto di sei volte il volume delle transazioni per cui basta “appoggiare la carta”, a tutto vantaggio dei tre milioni di POS contactless, che ormai sono la quasi totalità degli strumenti di incasso tra i negozianti.

Interessante osservare come alle carte contactless inizino ad affiancarsi smartphones e wearable, con un euro su dieci scambiato da telefoni e orologi. La velocità di estrazione inizia a contare, visto che lo scontrino medio transato con gli smartphone non arriva a 30 euro, contro gli oltre quaranta delle carte. Con i telefoni sempre in mano e gli orologi al polso, pagare diventerà l’azione tra una chat e un video.

Commercianti: per i Pos, Smart è meglio di Mobile

Innovazione anche dal lato merchant, con gli Smart Pos che vedono e rilanciano i vantaggi dei Mobile Pos. L’agilità d’uso ha permesso a questi ultimi di raggiungere il 30% del mercato; la capacità di ospitare

più app per il pagamento, così come gestire i pagamenti a distanza e le ricevute di pagamento digitale potrebbe permettere agli Smart Pos, arrivati al 10% in quattro anni, di colmare presto il divario. I due strumenti incassano scontrini del medesimo importo medio, attorno ai 50 euro, con i terminali Mobile Pos tre volte più diffusi di quelli Smart.

Numeri ancora bassi per i Soft Pos, che con la dematerializzazione dello strumento portano l’innovazione alle ultime conseguenze: è la gestione del pagamento che conta, non lo strumento che la attua. Solo 38 mila sono i Soft Pos attivi segno che, per l’innovazione, sono necessarie le condizioni giuste, come la maturità degli utilizzatori.

Smartphones e wereable: i pagamenti diventano innovativi

Lato consumatori, la maturità si è raggiunta in fretta. I pagamenti innovativi, con smartphone e wereable, sono passati da 1,5 miliardi di euro nel 2018 a 35 miliardi di euro nel 2023. Dei 29 miliardi di euro pagati in questo modo, l’87% di questi è eseguito con NFC, appoggiando lo strumento al Pos. Il resto è diviso tra i pagamenti con le app su smartphone (7%) e pagamenti da smartwatch (5%). Quota residuale quella dei pagamenti contactless presso le vending machine, i distributori automatici. Di questo passo, le monetine rimaste nei pantaloni saranno una preoccupazione in meno al momento di caricare la lavatrice: quasi 8 milioni di persone hanno utilizzato strumenti di pagamento innovativi nel 2023, con un transato per persona di più di 300 euro al mese. L’anno prima erano cinque milioni.

Fuori dal circuito dei negozi, i pagamenti innovativi hanno superato i 6 miliardi di euro. L’online copre la metà dei casi, con pagamenti effettuati tramite Mobile Wallet, seguito da bollette e bollettini, dalle ricariche telefoniche e dai servizi di mobilità come parcheggi, taxi, autonoleggi e trasporto pubblico.

BNPL: l’asso nella manica dell’eCommerce

Che il Buy Now Pay Later sia una realtà non sorprende nessuno. Quasi due consumatori su tre conoscono lo strumento, secondo il sondaggio del Politecnico. Pagamenti dilazionati a fronte di acquisti immediati, una formula tanto semplice quanto apprezzata. Uno su sette ne ha fatto uso. Solo il 38% del campione afferma di non averne mai sentito parlare. Questo spiega la crescita impressionante: quasi quintuplicato il transato in tre anni, fermo a 4,6 miliardi di euro nel 2023, con un più 70% anno su anno.

Gli acquisti online sono l’occasione principale per ricorrere al BNPL per tre intervistati su quattro. Solo uno su cinque preferisce questa dilazione per gli acquisti nei negozi. Uno su venti, infine, ricorre al finanziamento in entrambi i casi, segno potenziale di un rischio di propensione al sovraindebitamento. I dati di mercato confermano queste risposte, con 3,5 miliardi di euro di transato online contro 1,1 in store. Il BNPL è un servizio che gli eCommerce B2C hanno imparato ad offrire, con il 6,5% delle loro transazioni che aggiunge questo servizio, contro una penetrazione minore dell’1% nei negozi fisici. Oltre 22 milioni di pagamenti dilazionati nel 2023, contro i 12 dell’anno precedente, con uno scontrino medio in continua diminuzione.

Fabrizio Pagni avatar
Fabrizio Pagni

Mi occupo di divulgazione economica. Scrivo di eLearning, finanza e Startup. Curo il blog aziendale di una TLC innovativa. Progetto podcast e giochi da tavola. Le interviste sono la mia specialità: quando sono fatte bene viene fuori la passione che anima le persone. Adoro trattare temi complessi: è quando riesci a spiegarli che sai di averli capiti.

Alcuni dei servizi finanziari presenti su Fintastico ci sono stati segnalati dai nostri partner che ci compensano.

La valutazione di Fintastico deriva dalla media ponderata delle valutazioni provenienti da Trustpilot, App Store, Google Play store