Satispay è diventato un Unicorno del Fintech italiano

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Satispay è un unicorno del fintech italiano. Ad annunciarlo nell’odierna conferenza stampa presso il quartier generale del servizio di pagamenti digitali, è stato il cofondatore e amministratore delegato Alberto Dalmasso.

Diventare unicorno per una start-up, o un'azienda, significa raggiungere o superare il miliardo di dollari di valutazione e, grazie al round di investimento di serie D che ha permesso a Satispay spa di raccogliere 320 milioni di euro, ciò si è avverato.

Dalmasso ha ringraziato tutti gli investitori, tra cui il nuovo entrato nel capitale Lee Fixel’s Addition che si aggiunge ad altri investitori che hanno rinnovato il loro sostegno finanziario a Satispay.

Tra questi ultimi durante la conferenza stampa sono stati citati Greyhoud Capital, Coatue, Lightrock, Block Inc., Tencent e Mediolanum Gestione Fondi SGR.

In questa rosa di nomi di società che hanno investito in Satispay non sfugge la presenza di nomi di peso come Block Inc. di Jack Dorsey fondatore di Twitter (nel 2020, quando ancora si chiamava Square, aveva investito 18 milioni di dollari in Satispay), la cinese Tencent e l’italiana Mediolanum Gestione Fondi parte del Gruppo Banca Mediolanum.

Essere diventata un unicorno non è l’unico traguardo raggiunto dal servizio di pagamento Satispay. Come annunciato dal CEO, e come è riportato anche sulla pagina principale del sito web del servizio, la società ha superato i 3 milioni di clienti (3.010.913 il numero esatto) ed ha aggiunto alla sua rete 200 mila commercianti “mostrando la sua forza e stabilità sul mercato” dei pagamenti digitali, ha affermato Dalmasso durante la conferenza stampa.

Satispay diventa unicorno: una società in espansione

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Negli ultimi due anni abbiamo registrato una crescita eccezionale, che ha permesso di aggiungere molti altri talenti nei nostri team, i quali ci hanno aiutato a trasformare Satispay in una realtà competitiva più grande e strutturata”, ha commentato ancora Dalmasso presentando i dati lusinghieri ottenuti in questi ultimi anni di attività.

Al momento la società impiega oltre 300 persone in quattro differenti nazioni e annuncia che sono solo “all’inizio”, perché “l’obiettivo è diventare la prossima rete di pagamento leader in Europa” pur consapevoli che per diventarlo la sfida è impegnativa, “ma siamo pronti per questo”, ha aggiunto l’amministratore delegato di Satispay.

Satispay ha coperto il 70% del volume di pagamenti digitali in Italia

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Lo scorso mese di marzo, il Politecnico di Milano aveva pubblicato una ricerca dal titolo “Innovative Payments” presentando i dati sullo stato dei pagamenti digitali in Italia aggiornati al 2021.

Secondo quella ricerca Satispay nel 2021 aveva coperto il 70% dei volumi di pagamento nei negozi italiani, non effettuati come transazioni NFC (pagamenti contactless con carte di pagamento).

Inoltre, nel primo semestre del 2021 un pagamento mobile su tre è stato effettuato con Satispay.

In totale la società lo scorso anno ha gestito 25 milioni di transazioni e un transato pari a 300 milioni di euro.

I punti di forza di Satispay

Satispay recensione

Uno dei punti di forza di Satispay è aver eliminato gli intermediari dal processo di invio e ricezione di denaro. La transazione di pagamento è quindi diretta tra cliente e commerciante (peer-to-peer).

Il sistema indipendente di Satispay permette quindi di garantire una maggiore convenienza agli esercenti che, secondo il neo unicorno, sono diventati i primi a incentivare l’utilizzo del canale di pagamento.

Va aggiunto che Satispay si rivolge ai privati cittadini come alle attività di business, coprendo così un bacino di utenza potenzialmente sconfinato.

Tra i commercianti che hanno aderito troviamo i punti vendita e le attività di movimento come taxi e venditori ambulanti. Anche gli e-commerce e le piattaforme di social media utilizzano il servizio e non mancano i distributori automatici di ultima generazione smart touch e le versioni più tradizionali.

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Fabio Carbone

Scrittore web tecnico ma versatile dal 2013, ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Dal 2016 si occupa di temi legati all'Industria 4.0 e al mondo del digitale. Scrive di finanza, criptovalute e blockchain per quotidiani online, siti di settore e aziende.

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