- 14/10/2022
Faire.ai riceve 3 milioni di euro dal seed round
Annunciando la conclusione del seed round, i fondatori di Faire.ai lo hanno definito un “momento storico” per loro perché ha permesso alla società, specializzata nell’automazione del credito al consumo, di raccogliere 3 milioni di euro di finanziamenti.
Rivolta in particolare alle banche e alle istituzioni finanziarie per fornire loro servizi di instant lending, l’italiana Faire.ai vuole “innovare profondamente la valutazione del merito creditizio” con l’uso dell’intelligenza artificiale, scrivono su LinkedIn.
Utilizzando l’open banking come fonte di dati e utilizzando algoritmi intelligenti, il sistema di Faire.ai è in grado di stimare con accuratezza i profili di rischio dei consumatori, ampliando l’accesso al credito a una platea di consumatori più vasta e prima non ammessa.
Il round di investimento è stato guidato dai lead investor Francesco Beraldi e Lorenzo Lamberti Sagliano, riporta StartupItalia, con la partecipazione della società Fabrick quale partner industriale.
Hanno creduto nel piano industriale di Faire.ai anche un folto gruppo di investitori italiani e non, tra cui Cristiano Esclapon di Mamacrowd e Massimo Ferro (Nestlè).
Faire.ai si presenta al mercato italiano fornendo servizio di data analytics e lending as a service agli istituti di credito aperti a nuove prospettive di crescita, in particolare offrendo l’accesso al credito a nuovi target di clienti.
Richieste di pagamento via PostePay, possibili grazie a Mastercard
Mastercard e PostePay hanno stretto un accordo per lavorare a una soluzione digitale di richieste dirette di pagamento da lanciare sul mercato italiano.
Un Request to Pay (RTP) è un servizio che permette a chi fattura di richiedere il pagamento di beni o servizi acquistati da terzi in tempo reale, raggiungendo il cliente sul suo dispositivo mobile o computer.
Una richiesta diretta di pagamento si adatta a molteplici casi d’uso e differenti attività di business per il pagamento di fatture uniche o anche ricorrenti.
La collaborazione tra Mastercard e PostePay intende offrire una soluzione per la richiesta di pagamenti digitali semplice da usare ed efficiente.
Il consumatore in possesso di PostePay e della relativa app, può così gestire i pagamenti da un solo punto di accesso e controllare attraverso report le sue spese, per tenere sotto controllo le finanze personali.
Per i venditori e proprietari di attività di business, le soluzioni RTP aiutano nella gestione dei pagamenti e nel migliorare il cashflow, secondo quanto si apprende dal comunicato diffuso da Mastercard.
“La partnership con Mastercard si inserisce nel processo di sviluppo digitale voluto dal gruppo Poste Italiane per cogliere nuove opportunità di mercato, e favorisce il processo di cambiamento delle abitudini dei consumatori”, ha affermato Marco Siracusano, Amministratore Delegato di PostePay spa.
BNP Paribas acquista Kantox, fintech per la gestione del rischio valutario
Kantox è una società le cui soluzioni software permettono la gestione del rischio valutario nel settore B2B, ponendosi a un livello superiore nel contesto di riferimento con la sua tecnologia che ha raggiunto una capacità di automazione imbattuta nei controlli sui pagamenti transfrontalieri.
La banca francese BNP Paribas ha quindi deciso di acquisire Kantox, rendendo noto attraverso un comunicato stampa della stipula di un contratto tra le parti che è ora soggetto all’approvazione dell’autorità di regolamentazione competente e che si prevede si completerà nei prossimi mesi.
Obiettivo di BNP Paribas è ampliare il portafoglio clienti di Kantox proponendo i servizi di quest’ultima ai suoi clienti Corporate in tutto il mondo. I clienti target sono in particolare le PMI e le società a media capitalizzazione.
L’acquisizione si inserisce nel piano di crescita tecnologica al 2025 del gruppo bancario francese, che ha tra le sue finalità accelerare lo sviluppo di soluzioni tecnologiche e innovative da proporre ai suoi clienti globali.
Coinbase preferisce Google Cloud ad AWS: il motore di ricerca accetterà crypto
In altre condizioni di mercato la notizia che Google Cloud Platform, un servizio legato al famoso motore di ricerca, accetterà pagamenti in criptovaluta per i suoi servizi a partire dal 2023 avrebbe entusiasmato il bitcoin.
Il mercato delle crypto è al momento preso da altri interessi e non reagisce positivamente ad alcuna buona notizia.
Ha invece reagito positivamente il titolo azionario di Coinbase (salvo poi ritracciare) apprezzandosi dell’8,4%, quando martedì 11 ottobre è stata annunciata la partnership dell’exchange di criptovalute con Google Cloud.
Coinbase, dunque, dice addio ad Amazon Web Services che per anni ha ospitato i suoi sistemi informatici, per passare ai servizi offerti dal competitor.
Complice la nuova collaborazione, Google Cloud dal 2023 permetterà a un gruppo selezionato di clienti di pagare i servizi cloud con le criptovalute. Ciò dovrebbe avvenire a partire dai primi mesi del prossimo anno.
La doppia notizia, scrive Cnbc, è stata annunciata alla conferenza Google’s Cloud Next e potrebbe essere la strategia di Alphabet per spingere ulteriormente il suo servizio che ,in soli tre anni, è passato dal rappresentare dal 6% al 9% delle entrate complessive del gruppo tecnologico.
Google Cloud, infatti, al momento è la realtà che più si sta espandendo all’interno di Alphabet Inc.
La piattaforma cloud di Google accetterà pagamenti in criptovaluta da clienti del Web3, integrando nel sistema di pagamento Coinbase Commerce il servizio dell’exchange dedicato ai merchant.
Lavorare in team dal Metaverso: Microsoft e Meta ci credono
In un futuro non molto lontano i team di lavoro siederanno intorno a una tavola virtuale per incontrare gli altri collaboratori dell’azienda per cui lavorano.
Microsoft e Meta ci credono e hanno per questo stretto una collaborazione commerciale che permetterà alle imprese early adopter di fare da apripista in questo nuovo modo di lavorare a distanza: con un avatar personale nel Metaverso.
La piattaforma dove ciò avverrà è la collaudata Microsoft Teams, che di recente si è arricchita dell’esperienza Mesh per consentire una “collaborazione naturale nella realtà mista”.
Il nostro avatar 3D accederà a Microsoft Teams attraverso Mesh, utilizzando i dispositivi Meta Quest.
Mesh utilizzerà le tecnologie hardware e software più avanzate su cui si basano i servizi cloud di Microsoft, ovvero Azure Digital Twins e Dynamic 365 Remote Assist. Quest’ultimo è un servizio Microsoft con cui condividere dal vivo e in realtà aumentata un contesto di lavoro reale dove si è verificato un problema, permettendo al tecnico esperto che si trova a decine di chilometri di distanza di intervenire.
I dispositivi Meta Quest Pro e Meta Quest 2 permetteranno alle persone di collegarsi e collaborare a distanza, come se si trovassero davvero nello stesso luogo.
Non solo, le applicazioni di Microsoft 365 saranno disponibili sui dispositivi Meta Quest permettendo alle persone di interagire con i loro contenuti anche nel Metaverso. Word, Excel, PowerPoint, Outlook e SharePoint disponibili attraverso un dispositivo VR.