- 14/11/2022
Erika Pinto dopo aver concluso un Dottorato in Ricerca operativa e modelli matematici per il supporto delle decisioni aziendali ha avuto diverse esperienze lavorative sia in imprese finanziarie che nella consulenza prima di approdare in Banca Generali e diventare Head of Data Management, la principale responsabile di come vengono gestiti e trattati i dati all'interno di Banca Generali.
In questa intervista scopriamo insieme a Erika in che modo la gestione efficiente del dato supporta e ottimizza i processi interni e le relazioni commerciali dell'istituto bancario e quali sono le migliori best practices quando si parla di dato in banca.
In linea con il modello “Data Driven” annunciato nel piano strategico di Banca Generali, quali sono le vostre priorità per il 2023 sul fronte dei dati?
Banca Generali ha intrapreso da tempo un percorso di evoluzione nel mondo del digitale lanciando la sfida al fintech e portando nuove tecnologie all’interno dei processi e delle funzionalità operative per creare soluzioni ancora più a misura dei bisogni dei consulenti finanziari e dei clienti.
La Banca si avvale di un modello di open innovation, in cui il consulente è il gestore centrale della relazione con il cliente e la tecnologia un supporto alla necessità di un servizio a 360 gradi. Funzionale al lavoro di protezione patrimoniale è infatti la consapevolezza dell’immenso valore del proprio patrimonio informativo, cosa su cui vogliamo investire ancora di più nell’ampliamento delle capabilities in ambito Data Analytics attraverso aspetti più tecnologici e infrastrutturali che oggi si presentano come fattori abilitanti per un percorso di crescita in ambito tech.
Qual è oggi il ruolo del dato in un contesto ipercompetitivo e in cui modelli di servizio sempre più “tailor made” rappresentano un fattore distintivo?
I dati, oramai considerati come “il nuovo petrolio”, se sfruttati nel modo giusto rappresentano una vera e propria risorsa per qualsiasi organizzazione offrendo numerose potenzialità anche in campo analitico con la possibilità di studiare e osservare fenomeni prima non evidenti.
Le informazioni raccolte nei sistemi devono essere correttamente interpretate e per farlo è necessario veicolarle ai giusti interlocutori aziendali o a chi ha le competenze giuste per comprendere al meglio ciò che sta osservando, aspetto cruciale per conseguire un vantaggio competitivo. In questo, la formazione assume un ruolo ancor più cruciale.
Nell’era in cui il dato è il principale elemento di supporto del business come si integra il vostro lavoro nell’assetto organizzativo aziendale?
L’organizzazione della Banca, alla luce di quanto emerso dal nuovo piano strategico annunciato lo scorso febbraio, è stata rivista con la creazione di una struttura dedicata al mondo del Data Management, posizionata all’interno della Direzione Innovation seguita da Riccardo Renna, Chief Operation Officer & Head of Innovation di Banca Generali.
Una collocazione strategica definita con l’obiettivo di dare un booster alla prototipazione e realizzazione di soluzioni innovative che sfruttano i dati aziendali per supportare il business nella sua operatività ed evoluzione.
Quali sono oggi le best practice di riferimento nel mondo dei Big Data?
Competenza è la parola d’ordine per muoversi nel mondo dei Big Data. Pensare di approcciare un mondo così complesso e relativamente nuovo senza un’esperienza solida può rivelarsi garanzia di insuccesso. Altro aspetto essenziale è quello legato alla cultura aziendale che deve necessariamente evolvere di pari passo con le tecnologie e i processi.
Tralasciando l’aspetto infrastrutturale che non può essere inquadrato in una ricetta valida per tutti, possiamo citare tra le best practices una forte cultura aziendale orientata al dato, il commitment di tutte le strutture a partire dei vertici aziendali e una Data Strategy chiara che identifichi quali use case sviluppare per soddisfare le esigenze del business.
Ritieni che le nuove tecnologie e i nuovi ecosistemi tecnologici es. Blockchain, Metaverso ecc possano rappresentare nuovi fonti di dati o nuovi ambiti i cui applicare i dati giĂ disponibili?
La velocità dello sviluppo tecnologico ha portato alla necessità di adozione di modelli che rendono lo scenario sempre più competitivo poiché hanno anche la capacità di rispondere ai bisogni di una nuova fetta di clientela.
La transizione verso l’Open Banking e l’Open Finance è avvenuta in maniera naturale e, a sua volta, ha dato vita a nuove necessità di specializzazione come l’analisi dei dati. La rivoluzione portata dalla blockchain e del metaverso ha rappresentato infine l’ultimo passo nell’evoluzione dei servizi finanziari del futuro.
La nostra Direzione Innovation monitora costantemente le nuove tecnologie in logica sperimentale e prototipale proprio per essere pronta, nel momento in cui tali tecnologie siano piĂą mature, a industrializzarne le applicazioni nel contesto aziendale.