- 22/03/2023
In questa intervista scopriamo insieme a Alessandro Hatami, il suo nuovo libro: "REINVENTARE LE BANCHE E LA FINANZA. Il fintech e la trasformazione globale dei servizi finanziari" pubblicato da FrancoAngeli nel quale ci racconta l'evoluzione del settore finanziaro e bancario verso la "banca digitale di nuova generazione" sempre più simile a Spotify.
Che rischio corre la rivoluzione Fintech di finire come la rivoluzione del Nel romanzo Il Gattopardo (una rivoluzione perché tutto rimanga come è)?
Direi nessuno. La tecnologia digitale ha già trasformato i servizi finanziari. Però siamo solo agli inizi di un ripensamento fondamentale e di una rivoluzione di un'industria della quale tutti noi dipendiamo. E come agli inizio del ventesimo secolo dove i trasporti sono dominati da carrozze trainate da cavalli e le prime automobili cominciano a circolare. Nel giro di 20 anni le carrozze furono rimpiazzate dalle auto. Lo stesso sta avvenendo nei servizi finanziari.
Qual è la parte del tuo libro di cui sei più orgoglioso? e perché avete deciso di scrivere questo libro?
Sono orgoglioso di poter parlare della trasformazione di un realtà che ci impatta tutti con la prospettiva di un “insider” (ex-banchiere a Londra) e di un challenger (ex-Fintech a PayPal) cercando di spiegare che, come per molte altre situazioni, il miglior modo di prepararsi al futuro e di guardare al passato. Nel libro infatti Helene ed io diciamo che il miglior prototipo della banca del futuro è il Banco di San Giorgio fondata a Genova nel 1407.
Abbiamo deciso di scrivere questo libro per poter raccontare come la tecnologia, la creatività di alcuni visionari e le aspettative di tutti noi stanno reinventando un'industria che tutti pensavano intoccabile. Quasi una storia di Davide e Golia
Il libro parla delle "tribù del fintech". Puoi spiegare cosa sono e come si differenziano tra loro?
Le tribù si differenziano dai loro obiettivi e dalle conoscenze dei propri partecipanti. Tutte le tribù hanno una profonda conoscenza di un problema e propongono delle ipotesi su come risolverlo. La collaborazione delle tribù crea un approccio quasi democratico alla trasformazione dei servizi finanziari.
Nel libro si parla della ricerca della "neobanca perfetta", simile a Spotify. Puoi spiegarci meglio questo concetto e quali sono gli esempi che ritieni più rilevanti attualmente sul mercato?
Volevamo proporre un parallelo all’industria dei media con quella dei servizi finanziari. L’adattamento di alcune delle banche oggi è simile a quello che i grandi negozi di musica hanno tentato di fare quando sono apparse le prime società di ecommerce di dischi e cd.
Questi tentativi furono soppiantati da portali come iTunes, modello a sua volta rimpiazzato da soluzioni come Spotify, che offrono abbonamenti per accedere virtualmente a tutta la musica esistente. In questa analogia, le banche tradizionali equivalgono ai megastore e le fintech a iTunes. Le banche e le fintech offrono prodotti finanziari.
La Spotify delle banche offre risultati - benefici e non prodotti. Non una carta di credito ma come rimpiazzare una lavatrice rotta. Non un conto deposito ma come proteggere il futuro.
Il libro descrive anche gli "Hub globali del fintech", tra cui Milano. Qual è il loro ruolo nella trasformazione del settore?
Il ruolo degli hub è quello di creare un ecosistema dove conoscenze del settore, innovatori, imprenditori, talento e capitale possono coabitare e interagire creando il futuro come avviene Londra, la Silicon Valley e Shenzhen. Milano è un hub importante a livello globale.
Come possono le banche tradizionali collaborare efficacemente con le fintech per rimanere competitive?
Riconoscendo i propri limiti e lavorando con le fintech che meglio risolvono queste limitazioni.
A Pacemakers.io, quando le banche ci chiedono come trovare il partner giusto noi offriamo questo approccio.
Prima di scegliere un partner assicuratevi che:
- Capite quali sono i trends che impattato il settore in cui siete interessati
- Identificate tutti i potenziali operatori del settore di interesse - anche quelli che non sono adatti a voi per motivi come location geografica, dimensioni, investitori ecc
- Analizzate i partner più idonei non solo in base alle loro capacità ma anche dal punto di vista di “fit”. In particolare la compatibilità commerciale, culturale e operativa sono di fondamentale importanza. La maggior parte delle partnership fallisce per questo genere di dissonanze e non per motivi di tecnologia.
In nostro obiettivo come organizzazione, è infatti quello di aiutare le grandi aziende finanziarie e trovare il partner giusto. Operiamo come dei cacciatori di teste per aiutare le banche a trovare il partner fintech giusto.
Infine, che impatto avrà Chat GPT 4 sul settore finanziario e bancario?
L’impatto potrebbe essere profondo. La banca digitale di oggi non è in grado di offrire al cliente un livello di interazione e personalizzazione della banca del passato, dove il banchiere conosceva bene le necessità del proprio cliente e poteva offrirgli un’offerta basata esattamente su questi bisogni. ChatGPT 4 potrebbe offrire esattamente questo.
Una super personalizzazione offerta in modo comprensibile al cliente. ChatGPT potrebbe offrire a tutti i clienti un livello di servizio che oggi è offerto solo ai più ricchi. Potenzialmente permettendo alle banche di riacquistare la fiducia dei propri clienti.