TransferWise

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I conti digitali sono al momento i servizi più noti e diffusi del cosiddetto fintech, il nuovo modo di fornire servizi finanziari attraverso un uso più smart di internet e degli smartphone. La differenza principale tra i conti digitali e un conti online di una banca tradizionale consiste nel fatto che i primi sono progettati per funzionare esclusivamente attraverso un app mobile o un sito web, mentre i conti online sono solo una modalità alternativa offerta dalle banche per accedere al proprio conto corrente: i fornitori di conti digitali non hanno la rete di sportelli come le banche, e questa differenza spesso si traduce in minor costi per il cliente. Pertanto il primo motivo per scegliere un conto digitale è una migliore “user experience” e costi più contenuti. Ma ci sono tanti altri motivi legati alle specificità dei singoli servizi che nascono proprio per soddisfare bisogni ben definiti e non generalizzati: monitoraggio in tempo reale delle proprie spese, uso delle monete digitali (es. bitcoin), sistemi di accumulazione di capitali automatizzati, ecc.

I conti digitali si differenziano molto gli uni dagli altri in base a molteplici fattori. Ci sono conti correnti con IBAN, che offrono più o meno tutte le funzionalità tipiche di un conto corrente, e quelli senza IBAN che invece non permettono ad esempio di ricevere bonifici da altri conti. Ci sono conti permettono di prelevare contanti attraverso il bancomat e quelli che non lo consentono. Ci sono i conti pensati per le aziende e quelli pensati per le persone.

I costi dei conti digitali, analogamente a quelli dei conti tradizionali, possono essere:

  • Imposta di bollo sull’estratto conto. Importo fisso pari sia a 34,20 euro, dovuto per il solo fatto di avere un conto corrente, purché il saldo medio annuale sia inferiore ai 5.000 euro (per le persone fisiche). L’imposta di bollo per i conti correnti di persone giuridiche, invece, è pari a 100 euro l’anno, indipendentemente dal saldo medio annuale;
  • Canone. Spesa periodica, solitamente mensile, che il cliente paga per usufruire del servizio. Quasi sempre i conti digitali sono disponibili in 2 o 3 versioni, delle quali una è a canone zero e offre un numero limitato di servizi (oppure richiede una commissione per l’utilizzo degli stessi). Le altre versioni prevedono il pagamento di un canone, all’aumentare del quale aumentano i servizi oppure si azzerano le commissioni per il loro utilizzo;
  • Commissioni per eseguire le operazioni. Spese per effettuare un bonifico, un prelievo con carta di credito o bancomat, la ricarica di una carta prepagata, pagare bollettini, Mav e Rav, ecc. Queste spese sono spesso gratuite o molto basse e variano da fornitore a fornitore. la tendenza prevalente è quella di azzerare questi costi per le offerte che prevedono un canone;
  • Costi carte di debito. Spesso ai conti digitali sono collegate delle carte di debito che permettono di tenere sotto controllo pagamenti e spese della propria attività; abitualmente hanno un costo di emissione e in alcuni casi (versioni con limiti di spesa e funzionalità accessorie più elevate) anche dei canoni mensili;
  • Maggiorazioni tasso di cambio per operazioni estere. In alcuni casi, specialmente nei piani tariffari gratuiti, vengono addebitate all’utente per operazioni in zone extra Ue delle maggiorazioni sul tasso di cambio

Il cashback è una forma di promozione che consiste nella restituzione di una percentuale del costo di un acquisto. La restituzione può avvenire direttamente sul conto del cliente, che quindi può spendere come meglio crede, oppure sotto forma di credito spendibile per l’acquisto di prodotti specifici o per l’acquisto di prodotti venduti da negozi e siti partner della promozione. Esempi classici di cashback sono la restituzione di soldi sul proprio conto oppure l’invio di un buono da spendere su Amazon.

Sono due strumenti molto simili tra loro, proposti rispettivamente da Apple e da Google, entrambi pensati per rendere possibili i pagamenti tramite smartphone, a cui si collegano le proprie carte di credito e debito compatibili. Con Apple Pay e Google Pay si può pagare direttamente in negozio, avvicinando il proprio smartphone o smartwatch al POS, oppure fare acquisti online, o ancora pagare attraverso le app convenzionate. Molte app e molti conti digitali permettono di selezionare Apple Pay e Google Pay come modalità di pagamento.

I conti digitali in molti casi sono carte-conto o carte con IBAN, ovvero delle prepagata dotate di codice IBAN che permettono di usufruire dei vantaggi di una ricaricabile e dei servizi di base di un conto corrente. Sono associate a circuiti come Mastercard, Visa, Maestro che permettono alla prepagata con IBAN di essere accettata ovunque. Ai conti digitali possono essere associate delle carte di debito (puoi acquistare solo se l’importo necessario è effettivamente disponibile sul tuo conto) o di credito (puoi fare acquisti anche se il denaro non è immediatamente disponibile sul conto). Possono essere gratuite o con un canone (generalmente maggiore sarà il canone, più elevato sarà il plafond del quale si potrà disporre ogni mese). Si richiedono e attivano online e vengono spedite nel giro di qualche giorno.

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