- 28/01/2022
Recentemente abbiamo provato ad ipotizzare le conseguenze della decisione di Amazon che ha dichiarato di voler eliminare le carte di credito emesse da Visa dalle opzioni di pagamento a disposizione dei propri clienti britannici. Inizialmente sembrava poter essere un’iniziativa limitata al solo Regno Unito, dove le commissioni applicate sulle transazioni con carta di credito sono particolarmente elevate. In realtà, le dichiarazioni di Amazon sono solo un sintomo dell’umore serpeggiante nel settore dei pagamenti a livello globale. A conferma di questa tesi è stato successivamente emesso un comunicato secondo il quale il gigante dell’e-commerce di Seattle e Visa stanno lavorando congiuntamente per scongiurare il blocco delle transazioni.
Il conflitto tra Amazon e Visa sulla permanenza delle carte di credito di quest’ultima sulla piattaforma britannica del gigante dell'e-commerce è iniziato a novembre, quando la società di Jeff Bezos ha pubblicamente definito troppo elevate le commissioni introdotte dopo la Brexit.
Il divieto, di cui Visa ha laconicamente affermato di essere "molto delusa", sarebbe dovuto partire il 19 gennaio scorso, ma due giorni prima di questa scadenza i due colossi sembrano aver trovato un’intesa che -almeno per il momento- ha sospeso il blocco annunciato.
Insomma, le pressioni del mercato stanno ormai obbligando la finanza tradizionale a correre ai ripari. O quantomeno a provare a limitare i danni. Proprio nel Regno Unito, infatti, negli ultimi mesi si sono moltiplicate le cause intentate da società commerciali nei confronti dei principali emittenti di carte di credito. La materia del contendere sono sempre le commissioni applicate da questi ultimi, che appaiono sempre più lontane dalle esigenze di consumatori ed imprese. Non si tratta quindi, di un fatto limitato a Visa ed Amazon ma di un generalizzato rifiuto di continuare a pagare ingenti percentuali da parte del mondo del commercio. Il quale, a differenza di un tempo, oggi gode di valide alternative sul mercato.
In Italia, i costi applicati alle transazioni con le carte hanno da sempre rappresentato il principale ostacolo alla diffusione dei pagamenti tracciati. Fino a poco tempo fa, però, sembrava non esserci alternativa alla scelta tra contanti e carte bancarie. Questa dicotomia ha creato una sorta di avversione rispetto alle iniziative volte a ridurre il ricorso ai contanti in quanto esse venivano viste più come un aiuto alle banche che come un contrasto all’evasione ed al riciclaggio.
La rivoluzione fintech sta ora rovesciando questo paradigma, introducendo servizi innovativi che coniugano semplicità, sicurezza ed economicità. Effettuare una transazione semplicemente con un click, infatti, è oggi una realtà. Un’opzione sempre più diffusa anche nel nostro Paese che non solo riduce i costi ad una frazione rispetto alle commissioni delle carte di credito, ma semplifica il processo e, soprattutto, elimina completamente i principali rischi di clonazione e furto delle carte ed i timori connessi all’effettuazione di transazioni fraudolente. Insomma, pagamenti più veloci, sicuri ed economici. Ma anche più ecologici, visto che non richiedono la stampa di alcuna ricevuta nonché totalmente in linea con le normative sulla tracciabilità delle transazioni finanziarie.
Come abbiamo visto, le società emittenti delle carte di credito stanno cercando di evitare un effetto domino che da Amazon potrebbe estendersi a macchia d’olio all’intero mercato. Non solo gli esercenti, infatti, stanno ricorrendo sempre più spesso a soluzioni innovative, ma anche gli utenti di tutto il mondo non dimostrano un particolare apprezzamento per le tessere magnetiche. Negli Stati Uniti, storicamente il principale mercato globale per le carte di credito, il 70% dei millennial non ne possiede nemmeno una. Questa disaffezione verso tali strumenti sta riducendo drasticamente i fatturati degli emittenti, rendendo difficile un immediato taglio delle commissioni. Le trattative tra Amazon e Visa, infatti, hanno portato ad una tregua momentanea ma non un accordo definitivo e proseguono quindi febbrilmente.
Il nostro Chief Commercial Officer, Iain McDougall, non è sorpreso che i negoziati siano ancora in corso, dato che Visa sta probabilmente affrontando "un calo significativo dei volumi delle transazioni". Inoltre, questa situazione potrebbe rivelarsi il prologo di situazioni analoghe nel prossimo futuro.
"La necessità di rinegoziare urgentemente i termini delle commissioni imposte da Amazon può creare un pericoloso precedente per gli istituti emittenti. Molti esercenti possono infatti essere portati a pensare che se Amazon può rinegoziare le commissioni delle carte, allora anche loro possono farlo" continua Iain.
Il fenomeno sembra inarrestabile. Nella sola Inghilterra, marchi come Levi’s, Superdry e AllSaints hanno fatto causa a Visa e Mastercard nel novembre dello scorso anno, chiedendo un risarcimento per le commissioni applicate in passato in violazione delle norme a tutela della concorrenza. L’iniziativa giudiziaria segue la scia di cause simili da parte delle catene di supermercati Sainsbury's, Asda e Morrisons e si fonda su una sentenza della Corte Suprema del Regno Unito del 2020 che ha stabilito che le commissioni imposte dalle due principali società di carte di credito fossero una violazione delle leggi sulla concorrenza sia dell'UE che del Regno Unito.
Ovviamente sia Visa che Mastercard hanno ribadito la loro storica utilità per il commercio mondiale ma è evidente che i tempi stanno cambiando molto velocemente.
Iain aggiunge: "Con lo sviluppo di metodi di pagamento innovativi, i commercianti non hanno più bisogno di essere vincolati all'infrastruttura, alle alte commissioni ed ai lunghi tempi di liquidazione imposti dalle tradizionali istituzioni finanziarie. Al contrario, grazie ad open banking, possono ricevere pagamenti istantanei, direttamente sul proprio conto bancario aumentando l’efficienza dei processi e azzerando le preoccupazioni sulla sicurezza delle transazioni. Un vantaggio oggettivamente riscontrabile sia dai commercianti che dai consumatori."
Vista la situazione generale e l’interesse che il mercato sta riservando alle soluzioni di pagamento basate su Open Banking, non ci sarà da stupirsi se nei prossimi mesi piattaforme di e-commerce di tutte le dimensioni e negozi fisici metteranno in evidenza la possibilità di pagare i propri acquisti con un semplice click, dando quindi una soluzione sicura e aprendo a possibili nuove scontistiche e promozioni per la propria clientela.