- 28/12/2017
A partire dal 3 gennaio 2018, entrerà in vigore la direttiva europea MiFID II (Markets in Financial Instruments Directive), che introdurrà importanti modifiche nel mercato finanziario europeo. L'obiettivo della direttiva è migliorare la trasparenza e il livello di protezione degli investitori, con la visione di un mercato unico dei servizi finanziari in Europa.
È proprio in vista di questi cambiamenti legislativi e di una maggiore trasparenza e cooperazione, che due delle maggiori banche svizzere, UBS e Credit Suisse, assieme ad altri enti finanziari di rilievo (KBC, SIX e Thomson Reuters), hanno deciso di collaborare, così come espresso nel comunicato stampa di UBS, "per migliorare la qualità dei dati di riferimento delle controparti attraverso riconciliazioni anonime con le controparti industriali, usando gli smart contract di Ethereum".
Gli sforzi congiunti delle banche riguardano sopratutto il LEI (Legal Entity Identifier), un identificativo unico, previsto dalla direttiva per ciascuna entità che compia transazioni finanziarie. La piattaforma, pensata per facilitare alle banche il compito di riconciliare un'ampia gamma di dati, servirà a riconciliare i dati di riferimento per il LEI. I dati veri e propri rimangono nella mani dell'istituzione stessa, mentre i dati crittografati vengono inviati ad una blockchain privata di Ethereum, con gli smart contract a permettere una riconciliazione dei dati quasi in tempo reale, mentre eventuali anomalie vengono individuate.
Al momento questo progetto pilota, che va sotto il nome Madrec, abbreviazione che sta per Massive Autonomous Distributed Reconciliation platform, sta portando avanti una simulazione con 22.000 identificativi LEI non sensibili.
Può sembrare strano che due rivali storiche come UBS e Credit Suisse abbiano deciso di collaborare per creare Madrec, ma in realtà questo è già avvenuto per altri progetti che prevedevano l'uso della tecnologia blockchain. Le banche dunque, piuttosto che lavorare indipendentemente per poi periodicamente riconciliare i risultati, hanno deciso di unire i loro sforzi in maniera cooperativa con la piattaforma Madrec, che userà la tecnologia blockchain per consentire una riconciliazione dei dati in tempistiche molto più immediate.
Inoltre Peter Stephens, capo della ricerca in blockchain per UBS, ha spiegato, in un'intervista esclusiva a Coindesk, che questa collaborazione tra banche differenti, regolatori e data provider consentirà di risparmiare soldi e di fare un lavoro più accurato, per "rendere il mondo un posto migliore", e che si tratta dunque di una collaborazione per il bene comune, almeno in quest'ambito, ma rimarrà viva la competizione in altri campi.