- 03/10/2022
L’edizione 2022 del Forum Banca ha visto startup fintech e banche dialogare sui temi dell’Open Innovation e della convergenza dei servizi a sostegno di PMI e delle nuove generazioni di consumatori. Intelligenza artificiale e normativa in materia saranno i due grandi driver dell’innovazione a venire.
Innovazione è stata la parola chiave del Forum Banca 2022: innovazione tanto dei processi quanto dei servizi finanziari. Open Innovation, il metodo per perseguirla.
Banche incumbent e startup fintech possono ottenere risultati migliori se cooperano mettendo insieme risorse e soluzioni tecnologiche: per le startup significa proseguire il percorso di crescita, disporre di risorse vitali e ottenere un miglior accesso al mercato di riferimento; per le banche e gli istituti finanziari, accedere a soluzioni tecnologiche innovative, competenze verticali altamente specializzate e strumenti per migliorare la gamma dei servizi offerti.
Con queste simbiosi, l’ecosistema finanziario si evolve grazie alla tecnologia.
Open Innovation e confini normativi
In apertura della conferenza, Alessandro Negri della Torre, Founder di LX20, ha illustrato il rapporto tra le attuali frontiere fintech e la normativa in materia.
Grazie alla PSD2, la Direttiva sui Servizi di Pagamento, l’integrazione con le startup fintech ha avvicinato startup e banche del settore: la normativa europea favorisce Open Finance e Open Insurance disponendo la condivisione dei dati tramite API aperte.
La Portabilità dei dati degli utenti e piattaforme multiservizio possono così migliorare l’offerta di servizi finanziari.
L’integrazione è un processo in divenire e il settore è in attesa della PSD3 per favorire l’embedded finance e vedere l’emergere di nuovi e articolati servizi di pagamento.
Anche in tema di Digital Assets la normativa ha la responsabilità di fornire indicazioni chiare ed esaustive: con l’accordo in ambito europeo sulla MiCA, il regolamento europeo sulle cripto-attività, gli operatori di settore attendono un testo che fornisca regole chiare per la DeFi, la finanza decentralizzata, e per la sua integrazione con la finanza tradizionale.
Anche la finanza alternativa guarda al legislatore: se è vero che la proroga a novembre 2023 per adattarsi al nuovo Regolamento Europeo concede più tempo ai servizi come crowdfunding, lending e invoice trading per adattarsi alle norme, le autorità competenti in materia devono completare l’opera: a livello nazionale, è attesa la definizione dell’autorità vigilante, mentre il mancato recepimento dei sub regolamenti definiti dall’ ESMA da parte della Commissione Europea rischia di lasciare in una posizione incerta le piattaforme che, in accordo a questi sub regolamenti, hanno già ottenuto l’autorizzazione europea.
L’Open Banking secondo Crédit Agricole
In apertura della conferenza, Andrea Biondi, responsabile Area Digital Channels di Crédit Agricole, ha illustrato il case study sull’Open Innovation.
L’Istituto francese prosegue la sua strategia di integrazione con le fintech in ottica Open Banking, dopo aver integrato i servizi di due nuove fintech.
Grazie al servizio Plick di PayDo, i clienti di Crédit Agricole potranno inviare denaro in modo sicuro senza conoscere l’IBAN del destinatario: numero di telefono o e-mail del ricevente saranno sufficienti ad effettuare la transazione.
Innovazione anche per i micro-investimenti, grazie alla partnership con Gimme5. L’app gestisce un salvadanaio digitale che permette all’utente di gestire il risparmio e gli investimenti, impostando e condividendo gli obiettivi.
Quella di Crédit Agricole è una strategia di Open Innovation articolata, che passa per Le Village, un ex convento milanese trasformato in acceleratore per startup in grado di convogliare i servizi di mentor e abilitatori; e per La Fabrique, un corporate startup studio per le innovazioni bancarie.
Il pagamento integrato di Currencycloud
Daisy Pozzi, regional sales lead di Currencycloud, ha illustrato le soluzioni di pagamento integrato della startup londinese. In meno di dieci anni, Currencycloud ha raggiunto i 75 miliardi di dollari di pagamenti, con trasferimenti crossborder in 180 Paesi.
Nel 2013 la startup ha aggiunto i servizi di pagamento sul circuito SWIFT. L’anno successivo ha ottenuto la licenza per la gestione dell’e-money, con la possibilità di offrire e-wallet multivaluta.
Gli ultimi due round di investimenti, nel 2017, per 25 milioni di dollari e nel 2020 per altri 80 milioni, hanno permesso l’accesso di soci del calibro di Google Ventures prima e di VISA e BNP Paribas dopo. Nel 2021 Currencycloud è stata acquistata da VISA.
I servizi di Currencycloud sono pensati per le transazioni cross-border e si compongono di procedure di incasso multi-valuta, di conversione in 38 valute internazionali sul mercato dei cambi, di pagamento automatizzato via network locali e validazione in tempo reale, e di gestione dei conti con notifiche in tempo reale.
Currencycloud vanta ad oggi un portafoglio di cinquecento clienti business serviti, con oltre 200 API collegate. I diversi tipi di clienti – tra cui fintech e banche – sono gestiti team di esperti dedicati in grado di fornire una soluzione taylor-made per ciascuno di essi e di fornire user interfaces in white label da integrare nelle app dei clienti.
Il mercato delle cripto: verso un’integrazione DeFi – TradFi?
L’integrazione del mercato cripto con la finanza tradizionale è stata esplorata nel panel presentato da Alessandro Negri della Torre.
Al dibattito hanno preso parte Gabriele Sabbatini, Co-Founder e CEO di Hercle; Paolo Callegaro, Director U.O. Securities Services di BFF Bank; Daniele Zini, Country Manager di Yapily; Andrea Gronchi, CEO di Theion.ai; Federico Nitidi, Managing Partner di Anubi Digital; e Valeria Lazzaroli, Chief Risk Officer e Founder di Arisk.
Nella tavola rotonda si sono affrontati i temi della tutela dell’investitore e delle possibili collaborazioni tra gli attori della filiera. Dall’incontro è emerso come la normativa MiCA possa favorire l’avvicinamento delle banche al mercato delle criptovalute nel rispetto delle procedure che tutelino gli investitori.
Hercle, che fornisce digital asset per investitori istituzionali si propone come possibile soluzione per il rischio di liquidità, anche grazie alle sue tecnologie di trading a bassa latenza basate sull'intelligenza artificiale.
Yapily, che tramite un’API aperta sicura agisce da collegamento tra imprese, consumatori e banche, gestisce in sicurezza la condivisione dei dati all’interno dell’infrastruttura di pagamento.
Secondo Andrea Gronchi, la volatilità di criptovalute come il Bitcoin rappresenta una buona approssimazione dell’appetito al rischio di mercato, mentre i veri rischi sono rappresentati dalla scarsa affidabilità di alcune stablecoin, come il duo Terra/Luna, che alla prova dei fatti dimostrano di non essere garantite contro le svalutazioni.
La sicurezza per gli investitori è una priorità anche per Anubi Digital, la prima piattaforma italiana per la custodia degli Asset Digitali, che permette di investire le proprie criptovalute in servizi DeFi e ottenere rendimenti dallo staking per il Proof of Stake.
Il mercato delle criptovalute è anche un importante campo di analisi, per la volatilità e i potenziali alti rischi e ritorni, come ha sottolineato Valeria Lazzaroli: uno dei campi nel quale Arisk, fintech nata da uno spin off Universitario del Politecnico di Milano, applica algoritmi per la misurazione del rischio.
Il Digital Onboarding multicanale
Il digital onboarding è un tema importante per l’integrazione dei servizi. Imbarcare utenti in un’ottica multicanale permette di migliorare la customer journey e l’user experience: un utente che possa accedere un’unica soluzione a più servizi avrà maggiori incentivi ad accettare la loro aggregazione, a tutto vantaggio dell’integrazione tra banche e fintech.
Può sembrare banale, ma ripetere più accessi, ricordare più password, magari con procedure di sicurezza rafforzate, può costituire un grosso attrito verso l’Open Banking.
Salvatore Mafodda, CEO e Founder di Lending Solution, ha illustrato i servizi per il digital onboarding multicanale, il KYC e la gestione della clientela degli operatori del credito dell’insurance.
Il riconoscimento biometrico di persone e documenti è tra i tratti distintivi di Lending Solution: grazie a questa tecnologia brevettata è possibile ridurre drasticamente il rischio di frodi.
La tecnologia di Lending Solution offre anche la reportistica notarizzata su Blockchain, che permette a tutti gli operatori della filiera di verificare la validità dei dati con una sola richiesta all’utente.
Regtech ed efficienza: l’AI e le norme machine readable
La produzione di documentazione in ambito finanziario è una procedura complessa, che deve sottostare ad articolate e precise normative.
Questa complessità operativa comporta un dispendio di risorse e di tempo in operazioni di compliance che non sempre aggiungono valore ai servizi offerti.
Andrea Tesei, CEO e Co-founder di Aptus.Ai, startup che opera nel Regtech, ha illustrato come l’intelligenza artificiale possa ottimizzare le procedure anche in questo campo e permettere la consultazione digitale dei regolamenti bancari creando una versione machine readable.
Daitomic, è una piattaforma SaaS che rende le norme finanziarie machine readable e digitalmente accessibili, per un accesso interattivo ai dati legali.
Grazie all’automazione, sono ottimizzate le fasi di raccolta e analisi degli aggiornamenti normativi, è possibile effettuare un'analisi dell'impatto semplificata e il riconoscimento delle tendenze normative.
Aptus.Ai vanta clienti come l’ESMA e l’EBA e partner commerciali come Corvallis e Deloitte. Tra i contributi di Aptus.Ai c’è anche l’iniziativa per una proposta che porti alla produzione di leggi già in formato machine readable, a beneficio dell’automazione tecnologica.
Finanza complementare: il direct lending e le soluzioni tecnologiche per le banche
Una conferma della convergenza tra fintech e banche tradizionali è emersa nel panel “Finanza complementare: il direct lending e le soluzioni tecnologiche per le banche”.
Sergio Zocchi, AD di October Italy, ha rimarcato come la cooperazione con le banche permette la riduzione del time-to-yes nell’erogazione dei prestiti.
La Startup francese, attiva anche in Spagna, Olanda e Germania, ha finanziato attraverso la sua piattaforma quasi 3.500 Pmi europee in cinque paesi, grazie al contributo di 40 mila investitori privati e istituzionali.
La soluzione October Connect permette l’analisi documentale antifrode, l’analisi degli estratti conto, un modello di scoring del credit risk e delle pratiche ESG.
Se il fintech era percepito come un competitor, ora la consapevolezza è che dal rapporto tra startup fintech e incumbent della finanza possa crearsi una sinergia di intenti e azioni. October vanta una pluralità di cooperazioni con soggetti quali banche, investitori istituzionali – pubblici e semi pubblici -, e fondi di investimento.
E di Direct Lending si occupa anche EndekaSGR, società di Gestione del Risparmio, autorizzata dalla Banca d’Italia a gestire Fondi di Investimento Alternativi, eroga prestiti alle PMI.
Andrea Cecchini, Co-founder e Managing Partner di Endeka SGR, ha rimarcato l’importanza del direct lending nel servire una categoria, quella delle micro e piccole imprese, che presenta scarso appeal per le banche tradizionali: gli alti costi per il servizio delle pratiche di finanziamento e i requisiti sul capitale bancario concorrono a sviare l’offerta da questo segmento di mercato, a tutto vantaggio degli intermediari attivi nel Direct Lending, come Endeka SGR, che possono agire da collettore, raccogliendo i capitali dalle banche ed erogandoli al posto loro.
Anche il credito al consumo può beneficiare della cooperazione tra banche e Fintech. Gianluigi Davassi, Founder e CEO di Faire.ai, ha presentato il contributo della startup al segmento del credito al consumo.
Nata nel 2020, Faire.ai punta a risolvere il problema della valutazione adeguata del merito creditizio utilizzando tecnologie di intelligenza artificiale per una valutazione alternativa basata sulle transazioni dei clienti.
Questa tecnologia permette a banche e finanziarie di arricchire i modelli di valutazione e di arrivare a decisioni di erogazione più accurate e tempestive. Se i dati tradizionalmente impiegati non sono aggiornati e coerenti, grazie all’Open Banking diventa possibile la valutazione in instant analysis dei dati transazionali.
Le persone fisiche possono essere delle vere e proprie black box per una banca, soprattutto se non sono già suoi clienti. L’automazione dei processi grazie all’AI è la via per ridurre la discrezionalità umana nella valutazione del merito creditizio, migliorare la definizione di soggetto idoneo al finanziamento e velocizzare il processo di valutazione: il risultato può essere una procedura seamless di acquisizione-valutazione-erogazione del credito.
Le PMI sono una nicchia di mercato importante anche per l’Insurtech. Paolo Tanfoglio, Founder e CEO di Lokky ha presentato le soluzioni data driven per l’erogazione di polizze assicurative taylor-made per le PMI.
Per questa categoria di clienti, a cui si aggiungono i professionisti, l’offerta di assicurazioni e finanza complementare è ancora migliorabile: le polizze più diffuse si limitano alla formula kasco.
Per le banche è ancora poco diffusa la possibilità di offrire un prodotto che coniughi finanziamento e assicurazione, secondo la stessa filosofia delle prenotazioni di viaggio di Ryanair, la quale al momento della vendita del biglietto aereo propone anche una polizza che copra gli imprevisti di viaggio.
Per Tanfoglio, un servizio congiunto avrebbe il beneficio di ridurre il profilo di rischio del finanziamento, con commisurata riduzione dei tassi applicati.
Lokky utilizza le nuove tecnologie per analizzare i bisogni dei clienti e capirne le reali esigenze assicurative, combinando in maniera del tutto automatica prodotti per la copertura dei rischi specifici della loro attività.
Il business model di Lokky ruota attorno all’algoritmo di profilazione del cliente, che conduce alla personalizzazione dei prodotti offerti. l’offerta segue le modalità del B2C diretto e quella del B2B2C, con la possibilità di integrare i servizi con partner tradizionali e digitali.
L’evoluzione del banking e l’Open Finance
l’Open Finance è una preziosa opportunità per arricchire l’ecosistema di servizi erogati.
Come è emerso nel panel moderato da Alessandro Negri della Torre e da Deborah Ullasci, le tecnologie utilizzate dai servizi fintech possono contribuire ad efficientare anche i settori non finanziari, in un potenziale percorso virtuoso di cross-pollination.
Davide Salmistraro, Country Manager di Soldo, startup italo-inglese, ha spiegato come sia possibile migliorare la gestione delle spese aziendali e riorientare il lavoro dei team amministrativi verso attività a maggiore valore aggiunto.
I servizi di Soldo possono agire da catalizzatore per le PMI, per le quali le spese non rendicontate possono arrivare anche al 2% del fatturato, con possibili impatti negativi su efficienza e redditività dell’impresa.
L’automatizzazione dei processi finanziari, il pagamento tramite carte e la gestione dei flussi di approvazione e rendicontazione permette un ROI sull’investimento inferiore all’anno, con un miglioramento del controllo sulle spese immediato.
L’efficientamento non è limitato alla gestione delle spese o al finanziamento. Anche la gestione dei documenti societari può essere migliorata con le tecnologie adeguate.
Thomas Iacchetti, CEO di Fleap.io ha mostrato come la digitalizzazione dei libri societari permette la loro firma digitale e la conservazione secondo norma. Il vantaggio non sta solo nella conservazione ma anche nell’accessibilità di tutti i soci e gli utenti abilitati della piattaforma.
Questa startup Regtech permette la trasformazione dei documenti in asset digitali e la loro registrazione su Blockchain: tramite token digitali è possibile rappresentare le quote azionarie, aggiornare il libro soci e la cronologia dei movimenti e gestire la prelazione.
Gli aumenti di capitale possono essere direttamente gestiti dalla piattaforma. Anche le assemblee degli azionisti possono essere ottimizzate dal software, che notifica le convocazioni, registra le votazioni, garantendo l’identità dei partecipanti e la sicurezza dei voti.
La buona notizia sulla ricchezza finanziaria delle famiglie è che nel 2021 era di 5 mila miliardi di euro; quasi 16 in più, rispetto al 2019. La notizia meno buona è che parte di questa massa finanziaria è inattiva: quasi mille e seicento sono i miliardi di euro fermi sui conti correnti.
Iacopo Massei, responsabile business development di Gimme5, ha spiegato come sia possibile rimettere in azione questo patrimonio anche grazie ai micro investimenti. L’API di Gimme5 può inserirsi negli stili di investimento dei giovani, visto che oltre la metà dei GenZ è aperto alle nuove tecnologie in ambito finanziario e bancario.
La tecnologia di Gimme5 permette di ridurre il cost-to-serve per il segmento retail e creare esperienze di uso personalizzate, tramite l’App; l’analisi dei dati di utilizzo permette di comprendere le abitudini dei consumatori e anticipare le esigenze della nuova clientela e, grazie ad onboarding semplificati, l’offerta di prodotti può contribuire alla creazione di piattaforme digitali scalabili: ad esempio, un obiettivo di spesa impostato nell’App può permettere alla banca di proporre un finanziamento per integrare la cifra necessaria all’acquisto.
Permettere una integrazione tra banche e fintech richiede servizi tecnologici avanzati. Bruno Natoli, CEO e Co-Founder di Mia Fintech, ha spiegato come la piattaforma cloud‑native offerta dalla startup consente lo sviluppo e la delivery di servizi digitali finanziari su scala globale.
I microservizi di Mia Fintech permettono alle banche che adottano la piattaforma di creare architetture cloud native, migliorare l’integrazione, rispettare le normative e abbracciare l’open innovation.
I vantaggi per le banche sono una maggiore reattività alle nuove esigenze del mercato, una migliore applicazione dei principi dell’Open Banking e la possibilità di introdurre miglioramenti incrementali.
In tema di Open Banking non si può non parlare di Qonto, fondata solo nel 2017 e giù unicorno, dopo l’ultimo round di finanziamenti.
Mariano Spalletti, Country director della scale up francese, ha parlato della filosofia all-in-one dei servizi che originano dal business account. La mission di Qonto è di creare la soluzione per la gestione finanziaria che dà la carica a PMI e professionisti.
All’account di base si aggiungono quindi servizi come la gestione della contabilità e delle spese, i finanziamenti e pagamenti e la gestione della liquidità.
La digitalizzazione delle PMI: strumenti tecnologici a disposizione
La magnitudine della trasformazione digitale nel Fintech è rappresentata anche dal Fintech District, ecosistema diretto da Clelia Tosi, che conta oggi oltre 240 startup diviste tra Real Estate, Insurtech e Wealtech, Crowdfunding e Techfin, Regtech e Lending, Payments, Neo Banks e Cripto & DeFi.
I trend di mercato presentati dal Fintech Distrcit puntano a una forte richiesta di personalizzazione dei servizi, dalla necessità delle PMI di ottenere un adeguato accesso al credito, a cui si associa l’esigenza di migliorare le procedure di gestione del rischio.
Anche Paolo Ravasi, General Manager per l’Italia di CashDirector, ha confermato le esigenze delle PMI.
Tre i trend principali: Il beyond banking, con le richieste delle PMI che vanno oltre il semplice supporto finanziario; la fatturazione elettronica, primo step verso la digitalizzazione; e la richiesta di servizi bancari e strumenti di amministrazione contabile e finanziaria.
Queste esigenze hanno spinto la startup polacca a offrire il suo servizio di assistente finanziario digitale per le PMI.
La gestione delle finanze in azienda è il focus di Tot., startup che coniuga la gestione degli incassi e dei pagamenti con la concessione del credito e la business administration volta alla riconciliazione e al budgeting su un'unica piattaforma.
Bruno Reggiani, Co-Founder e COO ha presentato la dashboard di Tot. a cui si integra un servizio di conto corrente erogato da Banca Sella, in grado di effettuare i pagamenti F24 nativamente.
L’ottimizzazione della finanza aziendale passa anche tramite l’outsourcing. Kalaway offre servizi di pianificazione strategica, monitoraggio e accesso al credito.
Alessandro Allamprese, CEO e Co-Founder della startup padovana, ha sottolineato l’importanza degli indici per l’early warning per anticipare la crisi d’impresa. Impostazione questa, che ha portato la Banca d’Italia a concedere la prima sandbox regolamentare per testare la dashboard di Kalaway sulla valutazione dei parametri finanziari.
Verso nuovi processi finanziari: l'inversione dell'origination
I finanziamenti migliori sono quelli tempestivi. In tempi difficili, le cifre giuste possono essere inutili se arrivano troppo tardi. Finanza.Tech, startup attiva nella consulenza finanziaria e nell’intermediazione creditizia propone un meccanismo di inversione dell’origination.
Secondo Michele Falvella, Business Development Executive di Finanza.tech, i tempi di finanziamento possono essere drasticamente ridotti se si capovolge la filosofia dei finanziamenti: invece che partire dalle esigenze di finanziamento per negoziare l’offerta più consona, la fintech milanese propone un approccio che parta dal matching dei possibili finanziamenti, che siano già pronti in caso di necessità dell’impresa.
Il matching è generato dall’analisi dei bilanci e delle normali informazioni contabili, a cui si aggiungono le segnalazioni della Centrale Rischi, l’analisi del profilo societario e della reputation e dei dati di settore.
Intelligenza artificiale applicata: identità e dati sintetici
L’intelligenza Artificiale è senza dubbio il deus ex machina di molte soluzioni Fintech.
Walter Rizzi, Chief Data & Custom Engagement Officer di Banca Aidexa, Gianluca Bertello, Responsabile Open Banking BNL, Luigi Ciavarella, Co-Founder e CEO Di Startgram, e Deborah Ullasci, communication manager di Fintastico, hanno esplorato il tema dell’AI e dell’innovazione tecnologica.
L’AI è lo strumento che permette di effettuare previsioni ottimali, quando le connessioni tra i dati siano complesse e i pattern non siano completamente spiegabili con modelli semplificati.
L’AI può essere impiegata in un processo di miglioramento continuo, anche se la normativa può richiedere una duplicazione dei modelli utilizzati, per accettarne la validità legale. Il rapporto tra tecnologia e regole è un terreno di confronto aperto che lascia spazio a diversi approcci prudenziali, per i quali non è ancora possibile una sintesi condivisa.
Metaverso e NFT: che impatto avranno sul sistema finanziario?
L’ultimo evento del Forum Banca 2022 ha trattato l’impatto del metaverso e degli NFT sul sistema finanziario. Mario Karaboja, Client Engagement Manager di Gellify, e Roberto Garavaglia, Innovative Payments and Blockchain Strategic Advisor, hanno esplorato il tema.
La domanda più importante “quali valute ci saranno nel metaverso?” ha portato alla considerazione sulla necessità della fiducia per l’incasso e i pagamenti, sull’identità della controparte e sugli smart contract in generale.