- 15/12/2017
Il progetto Tezos nasce nel lontano 2014 da un'idea dei coniugi Arthur e Kathleen Breitman. L'idea alla base è quella di inserire il diritto di voto all'interno del sistema blockchain. Questo, idealmente, permette di costruire un sistema innovativo che si migliora continuamente grazie allo sviluppo, da parte di ciascun nodo, delle proprietà della blockchain.
A febbraio durante un'intervista Arthur Breitman, il cofondatore e CTO di Tezos, ha dichiarato: "Quello che stiamo cercando di portare, in un certo senso, è una rule of law".
Una Rule of Law è un sistema di regole che disciplina l'esercizio del potere pubblico in generale, in particolare attraverso la pubblica amministrazione. È la fonte primaria dell'ordinamento giuridico nella Common Law.
Arriva al picco massimo del suo successo il 12 luglio, dopo una raccolta di capitali record durata 13 giorni, raggiunge un insieme di 65,627 BTC e 661,122 ETH per la cifra record di 232,4 milioni di dollari.
Come funziona?
La peculiarità della blockchain di Tezos sta nel suo protocollo. Grazie ad esso ogni nodo ha la possibilità di proporre degli sviluppi da implementare sulla rete (open source), le migliori implementazioni vengono elette su base consensuale. Ciascun nodo ha diritto di voto, ciò è possibile grazie ad un sistema di governance.
Il progetto è stato descritto in passato come una blockchain "self modifying", questo proprio per la sua forte resilienza al cambiamento. Tezos consente ai token holders di prendere decisioni su come fare evolvere il proprio protocollo. La piattaforma, una volta ricevuto l'ordine, grazie agli smart-contracts, porta automaticamente il cambiamento in rete. L'aggiornamento del protocollo è semplice. Infatti sulla blockchain di Tezos, a differenza di quello che accade su bitcoin, non ci saranno hard fork. Tezos è scritto in OCaml, un linguaggio di programmazione funzionale tipicamente statico. Grazie a questa tipologia di scrittura il processo diventa molto più facile e accessibile. La piattaforma dispone, inoltre, di un linguaggio di programmazione per gli smart contracts denominato Michelson.
Utilizzando la Proof of Stake come algoritmo di consenso, coloro che validano le transazioni mettono da parte dei token, aumentando così la possibilità di essere scelti per diventare il prossimo nodo ad implementare il protocollo.
La prima Class Action ad una ICO
Il 25 ottobre la Corte Superiore dello Stato della California ha aperto una class action sull'ICO di Tezos con l'accusa di aver venduto titoli non registrati e successivamente pubblicizzati in modo falso e fraudolento. La Fondazione dietro al progetto Tezos è sotto indagine e potrebbe essere costretta a rimborsare il denaro ricevuto, oltre a dover ripagare i danni e i costi sostenuti dagli stakeholders.
Andrew Baker ha presentato la causa a suo nome e per una presunta classe che rappresenti tutti gli acquirenti di "Tezzies" (i token che dovrebbero essere già stati minati associati alla blockchain di Tezos), 30.000 persone circa. Baker afferma che, qualora, i token corrispondessero alla definizione di sicurezza contenuta nel rapporto della SEC (Securities and Exchange Commission) sulla DAO, gli imputati non avrebbero comunque mai registrato Tezzies.
Tra gli imputati è presente Dynamic Ledger Solutions, Inc. (DLS), il possessore del codice sorgente della blockchain di Tezos e ogni "proprietà intellettuale" legata ad essa e ai suoi fondatori, i coniugi Arthur Breitman e Kathleen Breitman. Tra gli accusati compaiono anche: la Strange Brew Strategies LCC (un'impresa che i Breitman assunsero per promuovere l'offerta del token), la Fondazione Tezos (un'organizzazione svizzera creata dai Breitman per emettere l'offerta) e Johann Gevers (presidente della Fondazione, la cui lotta di potere con i Breitman è stata resa pubblica in ottobre, sostenendo che abbia contribuito a dimezzare il valore dei futures di Tezos).
Brian Klein di Baker Marquart LLP, rappresentante legale dei Breitman, ha descritto i suoi clienti come "imprenditori brillanti e visionari" che "non avrebbero mai dovuto essere citati" perché, a sua opinione, la causa non ha motivi per esistere.
Un articolo di Reuters, tuttavia, ha esperto alcuni punti fondamentali sulla quale i difensori potrebbero puntare. I termini dell'offerta non garantivano agli investitori di ricever token e la possibilità che il progetto Tezos potesse essere "abbandonato" è sempre stata prevista. L'articolo ha altresì notato che gli imputati sostengono che la cripto valuta investita era semplicemente una "donazione non rimborsabile". Ciò nonostante, la denuncia afferma che l'attore (colui che ha "investito" i propri capitali nell'ICO) non era al corrente del fatto che il suo contributo rappresentava una donazione non rimborsabile, credendo quindi di star facendo un "investimento speculativo". La denuncia portata da Andrew Baker, secondo Reuters, non ha tenuto conto dei termini portati alla luce nell'articolo dell'agenzia britannica. Nel giugno 2017, Kathleen Breitman ha rilasciato un'intervista in cui ha usato la parola "vendere" per descrivere la relazione tra la Fondazione e i token in questione, ritrattando velocemente: "erano destinati alle donazioni".
Oltre a non aver registrato Tezzies come titolo, l'accusa afferma che gli imputati in più occasioni hanno dichiarato il falso. Si menziona, in particolare, il ritardo del lancio della blockchain di Tezos previsto per agosto/settembre 2017. Sembrerebbe essere stato rimandato fino a febbraio 2018 come indicato nella denuncia. La data di lancio è fondamentale perché permetterà il rilascio di Tezzies. Baker afferma che Strange Brew Strategies ha fornito dati errati a Reuters e che "Ernst & Young, Deloitte, LeciFi, ecc. hanno adottato Tezos nei loro ambienti di sviluppo e nei rispettivi laboratori". Sostiene inoltre, che questa falsità ha motivato lei stessa e molti altri a investire nel progetto.
In un articolo pubblicato da Reuters il 18 ottobre, sono emersi due aspetti fondamentali. Il primo è che Gevers ha rifiutato di fornire un contratto dove fossero scritti tutti gli oneri presi dai Breitman. Nel secondo, Gevers sostiene che le valute digitali raccolte a luglio sono state vendute lentamente e investite in portafogli diversificati per vari scorpi, tra cui il funzionamento della Fondazione Tezos.
Conclusione
Tezos voleva fornire una tecnologia di criptazione automatica che andasse a migliorare le reti di Ethereum e Bitcoin, rafforzandone la sicurezza e la fiducia da parte degli stakeholders. Tuttavia, visti i risultati finora raggiunti, sembra più un grande sogno che un progetto concreto. Dando un'occhiata al White Paper è chiaro che le tempistiche previste per la realizzazione del progetto non sono state rispettate, anzi, ora si rischia addirittura che il progetto salti completamente.
Una volta risolto il caso Tezos, si sarà fatto un passo avnati. Oggi esiste un grosso dilemma sulla strutturazione economica dell'offerta. Va chiarito cosa gli investitori ottengono in cambio di queste "coin". A cosa hanno diritto? Coloro che acquistano questi token digitali lo fanno principalmente per rivenderli sul mercato in un secondo momento a un prezzo maggiorato. Gli investitori non sanno realmente cosa stanno comprando e questo li espone facilmente a delle potenziali perdite. Un altro rischio è quello di natura legale. Molte società potrebbero lanciare ICO con l'unico scopo di aggirare le normative sugli strumenti finanziari.
La vicenda Tezos esemplifica questi rischi. I due fondatori, in un'intervista di qualche giorno fa, hanno definito il contributo ottenuto "donazione" e non "investimento". Una strategia usata per evitare i regolamenti stringenti delle authority. Infatti qualora si trattasse di un investimento, sarebbe necessario rispettare le normative della SEC, che da tempo ne studia la regolamentazione.