Tesoreria nelle aziende multi-entità: una sfida a prova di CFO

Per le aziende multi-entità, la gestione del cash flow è una faccenda complessa. Qui parliamo delle best practice più efficaci che i CFO hanno a disposizione.

IT-People

Alcuni dei servizi finanziari presenti su Fintastico ci sono stati segnalati dai nostri partner che ci compensano.

La valutazione di Fintastico deriva dalla media ponderata delle valutazioni provenienti da Trustpilot, App Store, Google Play store

Quanta liquidità hai nella cassa della tua azienda?

Rispondere a questa domanda si rivela complicato, se non si utilizzano strumenti adeguati.

Complicato per le piccole attività, per le aziende di medie dimensioni; complicato persino per le grandi società che si trovano a gestire la tesoreria con scarsa consapevolezza.

Eppure non c’è direttore finanziario che non conosca bene l’importanza del flusso di cassa in un’azienda che funziona. Il livello di liquidità realmente presente nelle casse aziendali – e quindi disponibile per spese e investimenti – traccia infatti un percorso chiaro: la strada che porta il tuo business verso il successo, obiettivo dopo obiettivo.

Se è vero infatti che un monitoraggio approssimativo del cash flow può mettere in seria difficoltà un’attività imprenditoriale dalle basi solide, il rischio si fa ancora più grande per le aziende multi-entità.

Aziende, insomma, che devono fare i conti – letteralmente! – con più di una cassa aziendale, e gestire perciò una tesoreria articolata ed eterogenea.

monetine in euro

E bada bene: quando parliamo di aziende multi-entità non ci riferiamo soltanto alle grandi multinazionali, sebbene queste rientrino perfettamente nella categoria; perché possono essere aziende multi-entità anche i franchising, le piccole catene di negozi, gruppi societari a conduzione familiare, ecc. In altre parole, ci riferiamo anche a piccole e medie imprese a tutti gli effetti, che gestiscono entrate e uscite di denaro per diversi canali, e in diverse sedi.

Per i gruppi di imprese la gestione della cassa è una questione delicata

Secondo un report Istat, in Italia le aziende organizzate per gruppi societari sono più di 100mila. Più di 100mila aziende alle prese con una gestione finanziaria spinosa, perché deve tenere le fila di diverse realtà imprenditoriali, all’interno di uno stesso settore o in settori adiacenti.

La questione è delicata perché i gruppi societari affrontano spese e investimenti secondo le stesse modalità di un’impresa che lavora in autonomia. E questo vuol dire che – per rimanere stabile o per espandersi contenendo i rischi – un’azienda multi-entità deve comunque:

  • verificare il denaro che arriva dagli incassi;
  • calcolare l’ammontare delle spese e dei debiti;
  • trovare eventualmente le risorse per investire.

Deve insomma ricorrere a un sistema di monitoraggio della liquidità costante e particolarmente accurato, che richiede per questo sforzi maggiori.

Per un’impresa autonoma, infatti, il meccanismo può considerarsi in un certo senso facile: la cassa è una soltanto, i movimenti sono facilmente rintracciabili; se ci sono finanziamenti di mezzo (come può esserlo un fido bancario), è semplice pianificare i rimborsi e individuare le risorse da spendere.

Certo ci vuole parecchio tempo se il tracciamento è manuale, ma con uno strumento adeguato la gestione delle finanze si risolve senza troppa fatica.

Il gruppo societario, invece, deve amministrare la sua tesoreria tenendo conto che:

  • non tutte le imprese del gruppo hanno gli stessi livelli di liquidità;
  • le spese da gestire possono avere importi totali diversi;
  • alcune imprese del gruppo saranno più indebitate di altre;
  • le imprese del gruppo hanno esigenze diverse, in termini di investimenti finanziari.

Lo scenario è quindi ben più complesso.

Situazioni di questo tipo necessitano per questo di un quadro globale, una visione consolidata dei flussi di cassa che metta insieme disponibilità e movimenti di tutte le attività che fanno parte dello stesso gruppo.

In altre parole, una visione che consideri il gruppo non come un’azienda multi-entità, ma come un organismo unico.

La visione consolidata del cash flow che guida i gruppi societari

Gestione di cassa azienda

La visione consolidata del flusso di cassa aziendale è un’operazione fondamentale per i gruppi societari, che vogliono gestire la liquidità senza incorrere in rischi. Quello che manca in un tracciamento dei movimenti che considera le imprese come organismi autonomi è infatti il quadro generale. Un dettaglio che va a scapito degli equilibri del gruppo societario.

Ipotizziamo per esempio che, all’interno del gruppo, si presenti una situazione finanziaria di squilibrio che vede aziende con un’eccedenza di liquidità e altre, invece, in piena crisi. Senza una visione consolidata, la gestione delle risorse può prendere soltanto due strade:

  • una fin troppo ardita, che impiega le risorse su nuovi investimenti ai danni delle imprese del gruppo che arrancano;
  • una eccessivamente prudente, che rischia di bloccare la crescita e l’espansione del gruppo, e rende impossibile il raggiungimento di nuovi obiettivi.

Certo, non dobbiamo dimenticare un dettaglio: il bilancio consolidato – obbligatorio per qualsiasi società che controlla più di un’impresa – fornisce sicuramente un valido aiuto su questo fronte.

Ma è nella gestione del cash flow che si può davvero trovare una guida, perché la liquidità – il denaro in senso stretto – rappresenta il punto di partenza di ogni decisione strategica.

Come farlo seguendo pochi step

Come agire, quindi, per monitorare il cash flow di più imprese? Per arrivare alla visione consolidata del flusso di cassa una prassi precisa c’è.

Una prassi che va seguita con attenzione al fine di non incappare in errori di analisi e rendicontazione, che è difficile poi risolvere in un secondo momento.

Il punto di partenza deve essere la raccolta dei dati. In un gruppo societario, la cassa aziendale è interessata da movimenti di denaro che:

  • dall’esterno arrivano verso l’interno (incassi);
  • dall’interno vanno verso l’esterno (esborsi);
  • si verificano all’interno del gruppo.

Questi ultimi in particolare – i movimenti infragruppo – sono il distinguo vero e proprio tra aziende autonome e imprese interne a un gruppo, e rappresentano per questo i movimenti che più di tutti rischiano di falsare l’analisi del flusso di cassa.

Pertanto, a un’attenta raccolta dei dati, deve seguire l’organizzazione e la classificazione dei flussi. È importante in questa fase saper distinguere tra movimenti interni, movimenti esterni e movimenti infragruppo.

Meeting aziendale tesoreria

All’interno di un rendiconto finanziario consolidato, infatti, vanno incluse soltanto le operazioni da e per l’esterno. La ragione di questa metodologia contabile è da rintracciare nell’idea che il gruppo societario sia di fatto una realtà imprenditoriale unica, ergo un solo organismo caratterizzato da un’articolazione complessa della sua struttura.

È chiaro, però, che l’elisione delle operazioni infragruppo, in sede di consolidamento, non può avvenire senza la corretta categorizzazione di ogni operazione. Perciò è questa una delle fasi più importanti, nonché la più complessa di tutta l’operazione.

Una volta avvenuta l’elisione, avrai già accesso alla visione consolidata del cash flow di gruppo. Saranno inclusi soltanto i movimenti con realtà terze (clienti, fornitori, banche, ecc.), mentre tutto ciò che rappresenta un movimento finanziario intercompany verrà considerato come semplice trasferimento interno di risorse.

Riassumendo, i passaggi per arrivare al flusso di cassa consolidato sono:

  • raccolta dei dati sulle operazioni finanziarie;
  • categorizzazione di ogni operazione;
  • elisione delle operazioni infragruppo.

Le best practice per una corretta visione consolidata

Nell’ambito della rendicontazione consolidata, è possibile individuare alcune best practice che possono aiutare i responsabili finanziari di qualsiasi gruppo societario a realizzare una visione che sia completa e priva di errori.

Come abbiamo già sottolineato, infatti, il consolidamento del cash flow di gruppo è una procedura delicata: elaborare i dati manualmente può portare i CFO a sviste e dimenticanze, a prescindere dalla loro esperienza.

Per questo, in fase di monitoraggio del cash flow, è sempre bene:

  • identificare i movimenti già a monte
    quindi registrarli utilizzando etichette e denominazioni (es. «trasferimenti infragruppo», «incasso vendita», ecc.);
  • creare macrocategorie per classificare i flussi
    ovvero distinguere tra flussi di operazioni commerciali, flussi di investimenti e flussi di finanziamento;
  • tenere sempre a mente il tasso di cambio
    se il gruppo societario include imprese che usano valute diverse, il tasso di cambio può falsare la rendicontazione e va gestito appositamente;
  • valutare la possibilità di adottare il cash pooling
    cioè un unico conto corrente tramite il quale gestire i trasferimenti di liquidità tra le diverse imprese del gruppo;
  • utilizzare un software di gestione cash flow
    in altre parole affidare il lavoro di monitoraggio a uno strumento automatizzato che procede in totale autonomia.

Questi accorgimenti forniscono un valido supporto ai responsabili finanziari. L’uso di uno strumento adeguato, in particolare, è certamente una pratica irrinunciabile per chi gestisce la tesoreria aziendale.

Un software di gestione cash flow è la soluzione più efficace

Fino a poco tempo fa, le aziende multi-entità si appoggiavano al tracciamento manuale oppure tramite foglio di calcolo Excel per gestire il flusso di cassa del gruppo.

Questo tipo di monitoraggio è però fin troppo esposto all’errore umano. Come è facile immaginare, registrare le operazioni di un gruppo di aziende può rivelarsi particolarmente complicato, nonché anche dispendioso in termini di tempo.

Possono esserci errori di comunicazione, scadenze che vengono dimenticate, trasferimenti infragruppo che passano in sordina… Quando si registrano manualmente le operazioni è facile finire in situazioni del genere.

Con un software di gestione della tesoreria però le cose cambiano.

Agicap per esempio automatizza i processi di monitoraggio e consolidamento.

Questo vuol dire che può essere integrato con i conti bancari del tuo gruppo – attraverso i servizi di web banking – ma anche con altri gestionali, come i software di contabilità, la fatturazione elettronica ecc.

Il vantaggio di Agicap è che ti permette di accedere – in ogni momento e in pochi clic – sia alla visione consolidata dei flussi sia al cash flow di ogni singola impresa.

Così la pianificazione degli investimenti si fa più facile, perché agevola tutte le imprese del gruppo e consente di amministrare le finanze in maniera globale e integrata.

Agicap è quindi la soluzione più che efficace per gestire al meglio i flussi di cassa delle aziende multi-entità.

Agicap  avatar
Agicap

Un software su misura per la gestione della tesoreria di tutte le PMI.