Sostenibilità finanziaria e ambientale delle imprese: un binomio possibile?

Sostenibilità finanziaria e ambientale delle imprese un binomio possibile

Il coronavirus ha riportato alla ribalta il tema dei fattori ESG (acronimo di Environmental, Social and Governance), sia per le aziende, che per gli investitori. Questi fattori descrivono l’impatto che ha un’azienda sul mondo che la circonda, e in particolare sull’ambiente, le persone e in generale i portatori di interesse verso di essa (manager, azionisti, consiglio di amministrazione ecc). Il termine ESG è stato coniato per la prima volta nel 2004 in uno studio intitolato "Who Cares Wins: Connecting Financial Markets to a Changing World", pubblicamente approvato da un gruppo di 20 istituzioni finanziarie con un patrimonio gestito di oltre 6 trilioni di dollari.

Cosa sono i fattori ESG?

La “E” di ESG descrive come un’azienda si comporta nei confronti dell’ambiente: uso dell’energia e delle risorse naturali, gestione dei rifiuti, inquinamento ecc. Lo stato dell’ambiente può influire anche sui risultati aziendali: basti pensare agli effetti del cambiamento climatico sulla crescita delle aziende italiane, come abbiamo spiegato in un nostro articolo sulla Climate Change Finance.

La “S” di ESG indica i criteri sociali adottati della aziende, intesi come sforzi per la diversità e l’inclusione, pratiche di lavoro, sostegno alla comunità, salute e sicurezza dei lavoratori ecc. Secondo la ricerca di McKinsey “Diversity wins: How inclusion matters”, le aziende che hanno più diversità etnica e di genere nei team esecutivi hanno avuto tra il 25% e il 36% di probabilità di avere una redditività superiore alla media.

La “G” di ESG invece considera la Governance, ovvero la trasparenza e l’accuratezza della misurazione dei risultati aziendali, sia contabili, sia riferiti ai due fattori precedenti (Environmental e Social).

Perché i criteri ESG sono importanti

Innanzitutto, a seguito della Grande Recessione del 2008, le questioni ambientali e sociali hanno assunto una crescente importanza, per cui aziende e consumatori non si fidano più di chi non si preoccupa dell’ambiente e dei diritti umani.

In questo scenario, adottare pratiche ESG diventerà cruciale per le aziende, permettendo loro di: costruire valore interno, guadagnare la fedeltà dei clienti, attirare nuovi talenti in futuro, beneficiare i dipendenti attuali. A tal proposito, un recente studio della società di consulenza globale Marsh & McLennan di New York, dal titolo “ESG as a workforce strategy” ha scoperto che i migliori datori di lavoro (misurati in base alla soddisfazione dei dipendenti e all'attrattività per i giovani talenti) hanno punteggi ESG significativamente più alti rispetto ai loro pari. Inoltre, i fattori ESG influiscono sui talenti attratti e trattenuti in azienda.

Inoltre, a tali fattori sono particolarmente attenti i Millennial: un sondaggio condotto da The Harris Poll per conto di CNBC nel marzo 2021 ha rivelato che un terzo di loro investe esclusivamente o prevalentemente in strumenti finanziari che tengono conto dei fattori ESG, contro il 19% della più giovane Generazione Z, il 16% della Generazione X (quella dei loro padri) e il 2% dei baby boomer (quella dei loro nonni).

Inoltre, i fattori ESG non hanno solo un impatto sull’etica, ma anche sul profitto, valore a lungo termine dell’azienda e più in generale sulla sua resilienza. Un sondaggio condotto a livello mondiale dall’unicorno fintech americano C2FO su oltre 6.700 PMI ha rivelato che circa un terzo di loro ha sostenuto costi rilevanti per implementare nuovi processi sostenibili. Tuttavia, le aziende che incorporano l'ESG in tutti gli aspetti delle loro operation possono abbassare i loro costi. Uno studio del World Economic Forum (Wef) certifica che le aziende che hanno implementato pratiche sostenibili della catena di approvvigionamento hanno:

  • aumentato i ricavi del 5-20%;
  • ridotto i costi della catena di approvvigionamento del 9-16%;
  • incrementato il valore del loro marchio del 15-30%;
  • diminuito la loro impronta di carbonio del 13-22%.

Come spiega McKinsey & Company, una forte strategia ESG riduce i costi, minimizza gli interventi legali e regolatori, aumenta la produttività dei dipendenti, ottimizza gli investimenti e agevola la crescita aziendale.

Un’ulteriore spinta ad abbracciare i criteri ESG proviene anche dalle Nazioni Unite, che hanno varato gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), e dall’Europa. Quest’ultima nel 2019-2020 ha approvato due regolamenti, che prevedono ulteriori informazioni e metriche ESG nella documentazione per le società quotate in Borsa, al di là dei rischi materiali da comunicare obbligatoriamente. Inoltre, abbracciare i criteri ESG, in particolare quelli ambientali, è coerente con l'European Green Deal.

Infine, a livello regolatorio vale la pena segnalare il lancio nel 2000 delle linee guida della Global Reporting Initiative (GRI), fondata a Boston nel 1997. A oggi, l’80% delle aziende impiegano gli standard GRI.

Rendere le aziende sostenibili a livello ambientale e finanziario con il fintech

Il fintech offre soluzioni per aiutare le aziende a diventare sostenibili sia a livello finanziario, sia a livello ambientale. Una di esse è la piattaforma di C2FO (acronimo di Collaborative Cash Flow Optimization): una sorta di “volante digitale” che le aziende, e in particolare gli uffici acquisti, possono utilizzare in modo flessibile e dinamico per il raggiungimento dei propri principali KPIs finanziari e non, compresi quelli ambientali. Per aiutare gli uffici acquisti, C2FO ha creato il programma di sostenibilità, un'iniziativa per integrare i criteri di performance ESG nei programmi di finanziamento del capitale circolante, permettendo agli acquirenti globali di fornire vantaggi tangibili a fornitori selezionati e sostenibili. Attraverso il programma, le organizzazioni possono facilmente identificare i fornitori che hanno una solida valutazione di sostenibilità e fornire loro un finanziamento preferenziale.

In tal senso, Colin Sharp, senior vicepresident di C2FO per l'EMEA, sostiene che gli uffici acquisti debbano essere più consapevoli dell'impatto ambientale e sociale della propria filiera per poter lavorare collaborativamente con gli stessi fornitori sulle azioni da intraprendere. "Il volume di fornitori che i team di procurement devono gestire è aumentato, soprattutto nei sistemi economici in cui le piccole imprese sono il vero motore della crescita. C2FO permette di supportare attentamente l'intera catena di approvvigionamento - non solo un piccolo numero di grandi fornitori – e rende facile per il procurement di un’azienda raggiungere l’obiettivo di creare maggiore resilienza nell’intera filiera e accelerare il suo percorso di innovazione e sostenibilità", ha precisato.

Per saperne di più

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Conclusioni

Il coronavirus ha riportato alla ribalta il tema dei fattori ESG (acronimo di Environmental, Social and Governance), sia per le aziende, che per gli investitori. A seguito della Grande Recessione del 2008, le questioni ambientali e sociali hanno assunto una crescente importanza, per cui aziende e consumatori non si fidano più di chi non si preoccupa dell’ambiente e dei diritti umani. In questo scenario, adottare pratiche ESG diventerà cruciale per le aziende, permettendo loro di: costruire valore interno, guadagnare la fedeltà dei clienti, attirare nuovi talenti in futuro, beneficiare i dipendenti attuali, aumentare i ricavi e ridurre i costi. Il fintech offre soluzioni per aiutare le aziende a diventare sostenibili sia a livello finanziario, sia a livello ambientale. Una di esse è la piattaforma di C2FO.

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