Questo è davvero stato l’ultimo Natale per le carte di credito?

Questo sarà davvero l’ultimo Natale per le carte di credito

Natale è un periodo particolarmente significativo per il commercio vista la consueta corsa agli acquisti per fare regali ad amici e parenti. Se in passato ciò significava lunghe code alle casse di negozi e grandi magazzini, oggi buona parte delle transazioni avviene attraverso gli e-commerce. Le abitudini sono infatti molto cambiate negli ultimi anni e, complice la pandemia, i consumatori di tutto il mondo hanno ormai preso dimestichezza con gli acquisti on line, dove Amazon è ormai la prima scelta per moltissimi utenti.

amazon

Questo ha ovviamente stimolato ulteriormente il ricorso ai pagamenti elettronici ed in particolare alle carte di credito. Il prossimo potrebbe però essere l’ultimo Natale in cui la maggior parte dei pagamenti avverranno attraverso le carte.

Per capire il perché di questa previsione bisogna tornare alla metà dello scorso novembre, quando il colosso di Seattle ha ufficializzato che dal 19 gennaio prossimo non accetterà più le carte di credito Visa nel Regno Unito. La motivazione è semplice: le elevate commissioni applicate dai circuiti erodono i margini e limitano la convenienza. In altre parole, Amazon intende sfruttare la propria forza per risolvere un annoso problema che coinvolge gli esercenti di tutto il mondo.

Le commissioni richieste dai principali circuiti, infatti, superano normalmente il 2% dell’importo della transazione, ma in alcuni casi possono salire significativamente. Appare quindi evidente che il gigante del commercio elettronico con questa mossa abbia davvero messo sotto scatto gli emittenti di carte di credito: oggi è capitato a Visa ma domani potrebbe accadere ad altri.

Ad una prima analisi, la decisione di Amazon, potrebbe sembrare svantaggiosa sia per i circuiti creditizi che per Amazon stessa, ma le alternative non mancano e il colosso di Jeff Bezos questo lo sa bene. Inoltre, la situazione mette alla luce una strana consuetudine. Le carte di credito sono infatti nate come una concessione di credito a breve termine nei confronti dei consumatori. Le commissioni elevate si spiegano quindi anche per questo: l’emittente deve disporre continuativamente di una considerevole liquidità da anticipare ciclicamente alla propria clientela e deve sopportare anche il rischio di credito. Ovvero la possibilità che gli utenti possano non rimborsare quanto speso.

Ma quanto incide il servizio di concessione di credito sulla scelta di pagare con la carta da parte degli utenti? Probabilmente non molto, e l’elevatissimo ricorso a questo strumento non deve trarre in inganno. Pagare con la carta è stata infatti per lungo tempo una scelta quasi obbligata per effettuare acquisti on line. Le brevissime tempistiche che intercorrono tra l’effettuazione della spesa ed il suo addebito sul conto corrente rendono davvero minimo il vantaggio del pagamento posticipato per gli utenti. Insomma, chi paga con la carta normalmente lo fa perché non vede altre opzioni e non per posticipare l’addebito delle spese.

Sembra quindi che l’e-commerce sia necessario per il mondo bancario ma che le carte di credito non siano così fondamentali per il commercio on line. La scelta di Amazon di bloccare solo le carte di credito Visa e soltanto nel Regno Unito appare quindi come un vero e proprio varco di prova: se l’impatto sulle transazioni non dovesse essere significativo, potremmo assistere a breve ad ulteriori iniziative. La scelta di non dar seguito a transazioni particolarmente onerose, oggi circoscritta ad un solo circuito in un singolo mercato, potrebbe estendersi velocemente con significativi impatti sui conti delle istituzioni finanziarie più tradizionali.

carte prepagate

Gli emittenti che, come abbiamo visto, devono sostenere ingenti costi per mantenere attivo il servizio, potranno certamente virare sul mondo delle carte prepagate. Il venir meno dei rischi di insolvenza e la riduzione delle riserve di liquidità, aiuterà a limitare le commissioni a tutto vantaggio degli utenti finali. Esiste però un metodo di pagamento molto più semplice, sicuro ed economico: il bonifico bancario.

Certo, disporre un bonifico ha fino ad oggi comportato l’onere di accedere al proprio home banking, copiare IBAN, nome del beneficiario e causale. Con il forte rischio di commettere errori e vedersi rifiutare il pagamento. Ma la normativa PSD2 ha portato una soluzione a tutto questo. I pagamenti tramite Open Banking danno vita infatti a quello che potremmo definire il bonifico 2.0.

Grazie all'Open Banking, infatti, disporre un bonifico è ancor più semplice che pagare con la carta di credito. Un semplice click ed un consenso all’operazione e il gioco è fatto. Inoltre, si evita il rischio che qualcuno possa clonare le carte di pagamento e procedere poi a transazioni fraudolente. Insomma, un processo molto più diretto e sicuro che ha anche il vantaggio di costare una frazione del costo applicato sulle carte. Non è quindi difficile immaginare che il prossimo futuro delle transazioni online passi da qui.

Le contromosse dei circuiti di pagamento tradizionali potrebbero essere diverse. Come detto, le carte prepagate potrebbero beneficiare della situazione ed aumentare le proprie quote di mercato. Oppure optare per nuove soluzioni, come l'open banking, evitando quindi di perdere quote di mercato rilevanti. Al contempo, la rateizzazione dei pagamenti ad opera di società specializzate (il fenomeno detto Buy now, pay later) potrebbe incontrare ancor di più il favore di consumatori ed esercenti. In ogni caso appare certo che il costo delle transazioni sia destinato a scendere. Un ulteriore segnale che la calma piatta cui ci aveva abituato il mondo finanziario del passato è ormai solo un ricordo, ma soprattutto che i vantaggi dell’innovazione sono davvero tangibili.

Non è ovviamente possibile rispondere alla domanda che ci siamo posti all’inizio di questo articolo. Ma è certo che la rivoluzione del mondo finanziario sia ormai inarrestabile e i suoi effetti inizino ad essere tangibili. È possibile quindi che anche l’anno prossimo buona parte degli acquisti natalizi verrà pagato con le carte, ma le alternative saranno sempre più diffuse, con un netto taglio dei costi.

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