- 30/11/2017
In un precedente post avevamo analizzato gli aspetti per cui sempre più investitori scelgono l'equity crowdfunding come strumento di investimento. Ne erano emerse la semplicità e la velocità di approccio e utilizzo, la validità come modello alternativo d'investimento che permette la partecipazione diretta nell'economia reale e la costruzione di un portafoglio diversificato di startup innovative. Senza dimenticare che si tratta di un processo certificato e tutelato da Consob che dà la possibilità a chiunque di entrare in contatto con realtà altrimenti difficilmente raggiungibili.
In questa occasione invece vogliamo analizzare i motivi che attirano sempre più società, sia startup che PMI, ad intraprendere questa modalità alternativa di raccolta di capitali. Per una più approfondita analisi dell'andamento del mercato nel 2017, che descrive come negli ultimi 12 mesi ci sia stata una decisa crescita del capitale raccolto e delle aziende coinvolte, vi rimandiamo al prossimo appuntamento.
Perché sempre più società innovative scelgono l'equity crowdfunding?
L'equity crowdfunding innanzitutto permette alle società di entrare in contatto con un grand numero di investitori e potenziali nuovi soci. Gli utenti iscritti alle piattaforme ammontano a decide di migliaia e le campagne si concludono con partecipazioni anche molto elevate: per esempio Green Energy Storage ha coinvolto 300 investitori e Graphene-XT ha portato a bordo 157 nuovi soci, nonostante avesse ricevuto l'interessamento di quasi 250 investitori, parte dei quali esclusi in quanto la quota massima di capitale sociale disponibile online è stata completamente sottoscritta in pochi giorni.
Il processo di accesso ai fondi è molto rapido. Considerando una durata di raccolta di 60-90 giorni, dal momento della candidatura all'effettiva disponibilità dei capitali trascorrono all'incirca 4-5 mesi. In questo arco temporale si esplicano le attività di preparazione e di gestione posteriore della campagna: processi che si compiono grazie alla consulenza e al supporto dei team delle piattaforme. Rispetto alla tradizionale raccolta di capitale dunque i tempi si restringono anche più del 50% permettendo alle società di utilizzare velocemente i nuovi fondi per accelerare la propria crescita. "Mi sento di suggerire a tutte le startup in fase di fundraising di utilizzare lo strumento dell'equity crowdfunding. I vantaggi sono stati notevoli potendo mettere a confronto una prima tranche di aucap offline con quella conclusa online" ha dichiarato Giovanni Conforti, CEO di Yakkyo.
È un'occasione per generare nuove opportunità di business. Questo è uno degli aspetti più importanti sopratutto quando parliamo di startup, cioè società basate su business decisamente scalabili e con tassi di forte crescita. Ennio Pirolo, CEO di Ambiens VR: "L'esperienza di equity crowdfunding non si ferma al fundraising ma prosegue mettendo in connessione la startup con aziende, professionisti e privati potenzialmente interessati ad instaurare rapporti commerciali". E ancora Maurizio De Gregorio, founder di Parterre: "La nostra campagna è stata superiore alle aspettative. Non solo perché abbiamo raggiunto il tetto di raccolta che ci eravamo prefissati, ma anche per la rete di nuove relazioni che si è creata con alcuni dei nuovi investitori".
Senza dimenticare che attraverso l'equity crowdfunding si riceve un'ulteriore validazione del proprio modello di business. "Siamo contenti del consenso ricevuto, segno che il progetto è credibile e motivo di orgoglio per noi che in meno di due anni siamo arrivati ad un prodotto innovativo partendo da un foglio bianco e convincendo 49 investitori a puntare su Scuter" Gabriele Carbucicchio, CFO e co-founder della startup romana; "l'ampia partecipazione di un così largo numero di investitori ed il raggiungimento in tempi ristrettissimi del target previsto confermato la bontà del nostro progetto" ha affermato Salvatore Pinto che guida Green Energy Storage e infine Hassan Metwalley, CEO di Ermes Cyber Security "la campagna ci ha permesso nuove connessioni con il mondo B2B e abbiamo ottenuto un'importante validazione dal mercato circa la nostra idea. Tutto ciò rappresenta il trampolino di lancio perfetto per far crescere la nostra startup".
Durante la campagna di equity crowdfunding le società hanno una grande visibilità non convenzionale nell'ecosistema di riferimento, tra gli addetti ai lavori e a livello mediatico e virale. "Il network con cui siamo entrati in contatto si è dimostrato davvero interessante" e "abbiamo registrato un incremento esponenziale di visibilità della startup con acquisizione di diversi contatti diventati clienti" testimoniano i founder di Family Nation e Yakkyo. E i nuovi investitori diventano brand ambassador come nel caso di The Digital Box che grazie ad una larga partecipazione di 179 sostenitori, ha coinvolto fin da subito i nuovi stakeholder nei piani di sviluppo aziendali e nella diffusione dei propri prodotti digitali.
Infine l'indispensabile lavoro sulla documentazione societaria (business plan e pitch) e sugli aspetti amministrativi (statuto e delibera di aumento di capitale) apportano ai team un know how specifico e decisivo per successive attività di fundraising.