- 11/05/2022
Nel corso di questi ultimi decenni l’uomo è arrivato a digitalizzare tantissimi servizi e strumenti: dai contanti, alle comunicazioni, al remote working, ai servizi di delivery tramite app fino ad arrivare ai servizi bancari disponibili oggi online, a seguito della famosa direttiva PSD2.
Proprio dal mondo della finanza sono arrivati i due progetti digitali di cui andremo a parlare in questo articolo: i bitcoin e le CBDC. Abbiamo parlato a lungo di bitcoin all’interno di questa rubrica ed è arrivato il momento di approfondire il tema dei progetti che molte persone vedono come rivali della “creazione” di Satoshi Nakamoto: le Central Bank Digital Currencies.
Cos’è una CBDC?
CBDC è l’acronimo di Central Bank Digital Currency e indica una nuova forma di moneta, una moneta completamente digitale emessa da una Banca Centrale (come la Banca Centrale Europea nel caso dell’euro o la Federal Reserve per il dollaro).
Molto spesso le persone faticano a capire la differenza tra le CBDC e la forma di moneta attuale poiché già oggi la maggior parte del denaro sta circolando in forma digitale, i dati americani per esempio mostrano infatti un 11% di denaro fisico su un totale di circa 14 trilioni di dollari (M2).
Il progetto delle CBDC è qualcosa che va ben oltre i pagamenti digitali: una CBDC è un nuovo tipo di moneta fiat su cui la Banca Centrale ha ancora più potere, andiamo a capire come.
Immaginiamo un modello di CBDC in cui ogni cittadino sia dotato di un portafoglio digitale gestibile tramite app.
Una banca centrale potrebbe avere un controllo più capillare della base monetaria: potrebbe facilmente emettere nuova moneta per esempio in una delimitata area geografica al fine di contrastare crisi locali o bruciare massa monetaria al fine di ridurre l’inflazione andando ad alterare direttamente i saldi elettronici delle aree più colpite da inflazione.
Le CBDC andrebbero a stravolgere non solo la politica monetaria, offrendo alle banche centrali strumenti mai avuti prima nella storia, ma anche i sistemi di pagamento.
Tra gli obiettivi delle CBDC c’è quello di creare un protocollo basato su DLT, Distributed Ledger Technology (un sistema informatico distribuito tra più banche per esempio) che garantisca pagamenti più veloci soprattutto per quanto riguarda i pagamenti internazionali (cross border payments).
Quali sono le differenze tra Bitcoin e le CBDC?
Per chi conosce bitcoin la vera domanda sorge naturale: c’è qualcosa in comune tra bitcoin e le CBDC? Personalmente ritengo di no.
Bitcoin è uno strumento totalmente diverso dalle CBDC da qualsiasi punto di vista lo si cerchi di studiare.
Il protocollo Bitcoin è open source, sviluppato senza la presenza di un coordinatore che possa dettare le modifiche al software, a oggi proposte tramite BIP (Bitcoin Improvement Proposal) per poi essere adottate liberamente dagli utenti che andranno ad aggiornare o meno i propri nodi Bitcoin.
Le CBDC, guardando al percorso adottato dalla Cina e dai piani dell’UE coinvolgono invece un regolatore centrale che stabilisca le regole del protocollo.
I tre principi cardine del protocollo Bitcoin sono:
- Borderless: la rete Bitcoin non conosce confini, diventando quindi la prima rete di pagamento davvero neutrale;
- Trustless: non devi fidarti dei componenti del sistema i quali non potranno in alcun modo attaccarti, il sistema inoltre si basa su ridondanza e competizione tra i minatori, rendendo difficile un attacco coordinato;
- Permissionless: non avrai bisogno del permesso di nessuno per utilizzare il protocollo Bitcoin. Che tu sia un cittadino americano, un profugo senza documenti, un prigioniero politico o un contadino del Venezuela sarai sempre libero di scambiare bitcoin con chi desidererai.
Nelle CBDC non troviamo neanche una di queste tre caratteristiche:
- La fiducia nel sistema aumenterà, in quanto maggiore sarà il potere a disposizione del regolatore centrale e maggiore sarà il danno che potrà recare tramite questo strumento orwelliano;
- Le CBDC non possono essere borderless per definizione in quanto legate a Stati, governi o federazioni. Solo poche settimane fa abbiamo assistito all’utilizzo di circuiti di pagamenti tra cui Visa, Mastercard ma soprattutto SWIFT come arma tra Stati;
- In un sistema di CBDC difficilmente potrai aprire un wallet virtuale senza fornire i tuoi documenti di identità al sistema responsabile delle procedure di KYC/AML (Know Your Customer / Anti Money Laundering), la componente permissionless è assolutamente incompatibile con un modello di CBDC.
Oltre alle differenze tecniche il protocollo Bitcoin presenta un’ulteriore differenza sostanziale: la politica monetaria.
Bitcoin viene definito hard money per la sua politica monetaria non flessibile, potranno esserci al massimo 21 milioni di bitcoin e l’emissione di questi 21 milioni di unità è stabilita da un preciso algoritmo spiegato nell’articolo dedicato al fenomeno dell’halving.
Le CBDC sono un pericolo per l’individuo?
Dopo aver spiegato le differenze tra i due protocolli risulta chiaro come Bitcoin e le CBDC siano due progetti completamente diversi: per i bitcoiner le CBDC sono considerate il male assoluto, un nuovo strumento in mano ai governi che potranno così aumentare l’interventismo sulla politica monetaria con conseguenze economiche e sociali devastanti.
Una delle tematiche più preoccupanti è sicuramente quella relativa alla privacy, soprattutto nel caso in cui la nascita delle CBDC venisse affiancata all’abolizione del contante.
Se dovessimo arrivare a una società cashless basata su CBDC, sempre più persone capiranno l’importanza di un protocollo come Bitcoin, che non discrimina e garantisce a chiunque la libertà di trasferire del valore, libertà necessaria per la sopravvivenza di un individuo.
Non siamo solamente noi bitcoiner a considerare le CBDC un problema per la privacy, possibile leggerne per esempio anche in questa pubblicazione di PwC o nelle dichiarazioni della senatrice Cynthia Lummis durante un panel alla Bitcoin Conference 2022 di cui puoi trovare un riassunto in questo articolo.
Bitcoin si conferma quindi un diritto fondamentale dell’uomo al fine di garantire libertà finanziaria e combattere la sorveglianza digitale, uno scenario sempre più reale nella nostra società.