Pago PA: pagamenti digitali al servizio del cittadino

Pago PA pagamenti digitali al servizio del cittadino

È un percorso di crescita quello di PagoPA, la piattaforma ideata per i pagamenti a favore della Pubblica Amministrazione. L’ecosistema, che coinvolge Enti pubblici, banche e prestatori di servizi a pagamento, promette di stimolare un circolo virtuoso nella gestione finanziaria dei servizi pubblici ai cittadini.

Pago PA: un vero ecosistema per i pagamenti

Un asset strategico per il Paese. Così ha definito PagoPA Gloria Cimmino, Direttore del Dipartimento vendite e clienti della piattaforma di pagamenti verso le Pubbliche Amministrazioni e i gestori pubblici. I dati presentati al convegno “PagoPA e servizi ai cittadini e agli enti pubblici”, tenutosi al Palazzo Reale di Milano lo scorso 18 aprile presentano un quadro lusinghiero per la piattaforma. Oltre 332 milioni di transazioni gestite nel 2022, per un volume di circa 60 miliardi di euro, con un trend in crescita: nei primi mesi del 2023, il sistema ha intermediato 100 milioni di transazioni, per un totale di 20 miliardi di euro.

Il successo di questo metodo di pagamento ideato dallo Stato italiano è presto detto: dal 2016, anno della sua introduzione, questa piattaforma digitale ha progressivamente aumentato i servizi pubblici per i quali possono essere effettuati i pagamenti da parte dei cittadini. Ad oggi, quasi 20 mila Enti sono abilitati a ricevere i versamenti per i 220 mila servizi erogati da oltre 10 milioni di utenti al mese.

Il portale è stato ideato per fungere da collegamento tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. I primi possono saldare i servizi pubblici in modo rapido attraverso più canali e opzioni di pagamento, conoscere i costi delle commissioni e ricevere avvisi di pagamento sulle proprie app o via sms o e-mail, oltre ad accedere informazioni certe e aggiornate su quanto dovuto. La seconda ottiene uno strumento per gestire i pagamenti, accorciare i tempi d’incasso e migliorare il controllo delle pratiche: questo permette agli enti pubblici di ridurre i costi di transazione e di processo, nonché quelli accessori del recupero credito e della gestione delle sanzioni. Non ultimo, la piattaforma permette di migliorare la riconciliazione degli incassi, una pratica storicamente delicata e di difficile attuazione.

Per il suo funzionamento, PagoPA coinvolge i servizi di banche, prestatori di servizi di pagamento (PSP) e fornitori di hardware e software. Questo ecosistema consente di abilitare i pagamenti direttamente sui siti degli enti abilitati, tramite home banking o presso gli sportelli bancari e altri esercizi fisici come gli uffici postali, i bancomat e i vari punti Lottomatica e Sisal.

Le banche rappresentano la quota maggioritaria dei soggetti coinvolti: in totale, quasi 200 istituti bancari si occupano dei servizi di cassa e di tesoreria per la Pubblica Amministrazione. A trainare il mercato concorrono i servizi erogati dai grandi Enti Pubblici come:

  • I Comuni
  • La motorizzazione civile
  • Il sistema scolastico e Universitario
  • Camere di Commercio
  • Casse di Previdenza

In particolare, i Comuni abilitati hanno registrato un tasso di crescita annuale del 60 percento, attraverso l’integrazione dei servizi ad alto transato, come la Tari, la tassa sui rifiuti, o le multe stradali. Va detto che l’adozione è guidata dai comuni di maggiori dimensioni, più preparati a formare il personale e a modificare le procedure di incasso e riconciliazione, che hanno beneficato di una sinergia tra la piattaforma e l'organizzazione delle procedure che ha permesso di migliorare i flussi di cassa e ridurre i tempi di incasso. Ma è con l’iniziativa di questi Comuni maggiori, in grado di agire come hub e condividere le competenze maturate, si può incrementare quella sensibilizzazione verso le amministrazioni locali di minori dimensioni, anche grazie al coinvolgimento dell’ ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

Il caso di Milano, presentato da Roberto Colangelo, Direttore Bilancio e Partecipate del Comune di Milano è emblematico. Nel biennio 2016-2017 il Comune ha permesso il pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, tramite PagoPA. Questo ha stimolato il passaggio a un sistema gestionale di cassa unico, che ha permesso di avviare una semplificazione nella gestione dei tributi. Nel 2019 si sono aggiunti i pagamenti per i servizi educativi come gli asili nido e quelli per le sanzioni per le infrazioni al codice della strada, con una riduzione nelle code per i pagamenti alle poste. Nel 2020, in piena pandemia sono stati aggiunti i pagamenti per le pratiche Scia e Cila, dovute allo Sportello Unico per l’Edilizia. Nel 2021 è entrato a regime il sistema gestionale di cassa.

Per quanto riguarda la motorizzazione civile, la possibilità di ricevere pagamenti elettronici ha favorito la digitalizzazione delle pratiche auto, mentre oltre cinquemila scuole veicolano abitualmente i loro avvisi di pagamento tramite app IO, per una migliore esperienza delle famiglie degli alunni.

Per approfondimenti su PagoPa potete dare un'occhiata alla nostra recensione a questo link.

Canali innovativi di pagamento e obiettivi di crescita

Per quanto riguarda la fruizione del cittadino, la piattaforma PagoPA presenta un mix di metodi di pagamento alternativi. Nel 2022 i dati mostrano una netta preferenza per i canali tradizionali, con tabaccherie e ricevitorie che hanno finalizzato il 38 percento delle transazioni, seguite dagli sportelli fisici, come banche e uffici postali, per il 24 percento dei casi; i tradizionali canali digitali bancari e quelli online, come l’app IO o di quelle messe a disposizione dai PSP abilitati hanno regolato i restanti pagamenti, rispettivamente per il 25 e il 13 percento. Dunque, il cittadino medio tende a continuare a preferire l’interazione personale per completare l’operazione di pagamento e questa facoltà di scelta contribuisce a quella che è stata definita la cittadinanza aumentata, la facoltà di fruire al meglio dei servizi pubblici grazie alle tecnologie digitali.

Per quanto riguarda gli strumenti di pagamento, i pagamenti online, eseguiti nel 38 percento dei casi, hanno quasi eguagliato l’uso del contante, preferito ancora nel 40 percento dei casi. È interessante notare però che il pagamento con le varie tipologie di carte si ferma al restante 22 percento: un segnale questo, che potrebbe confermare come gli strumenti di pagamento online abilitati con PagoPA siano in grado di affermarsi anche tra i canali di pagamento tradizionali di cui sopra, se utilizzati come servizio per i cittadini meno avvezzi alla tecnologia.

Il target per il 2023 è impostato su un totale di 420 milioni di transazioni, per arrivare a 600 nel 2025. Questo anche grazie agli effetti attesi del PNRR come volano per la digitalizzazione, la cui misura 1.4.3. ha previsto uno stanziamento di 580 milioni di euro per l’adozione della piattaforma PagoPA e dell’App IO. Questa crescita passa anche attraverso il rilascio di nuove piattaforme ampliare i servizi abilitati per i cittadini, tra cui una piattaforma per le notifiche legali digitali integrata nativamente con PagoPA, in grado di ottimizzare la comunicazione istituzionale; il pagamento dei ticket sanitari, abilitati dai PSP PayTipper e Mooney, per efficientare i processi di accoglienza sanitaria; e il pagamento delle pratiche per il rilascio dei passaporti e delle carte di identità elettroniche o per l’ingresso ai musei. Più complessa l’inclusione del pagamento dei bolli, che richiede una preventiva digitalizzazione degli stessi.

Per quanto riguarda i gestori di pubblici servizi, quelli connessi alle utenze di luce, gas e acqua, sono più avanti nell’adozione di PagoPA: pur con tempi di familiarizzazione più lunghi, una volta abilitata la piattaforma questi veicolano i maggiori volumi di transazioni. I prossimi gestori su cui PagoPA punta ad estendersi sono oggi i trasporti e le municipalizzate.

I servizi verso le imprese

Lo scenario cambia se si parla di imprese. Queste prediligono effettuare pagamenti con addebito in conto. In particolare, la piattaforma PagoPA subisce la preferenza delle imprese verso l’F24 come strumento di pagamento in quanto, ad oggi, è quello che permette la compensazione delle somme a credito con quelle dovute. Su questo tema, sollevato da Alvise Biffi, Consigliere alla Camera di Commercio di Milano, si è ipotizzato che la compensazione potrebbe essere spostata a monte del pagamento, per permettere anche agli utenti della piattaforma questa facoltà.

La CCIAA di Milano ha inserito l’abilitazione ai pagamenti con PagoPA in un contesto di efficientamento “phygital”, per il quale soltanto i servizi che possano essere dematerializzati, come il pagamento dei diritti camerali, sono proposti anche online. Dei 445 milioni di euro di diritti incassati nel 2023, soltanto 2 milioni sono stati attraverso la piattaforma: esclusi gli utenti non ancora a conoscenza di questo strumento, il grosso delle motivazioni è appunto rappresentato dagli F24 come alternativa ancora fiscalmente conveniente.

Il ruolo dei PSP per accelerare lo sviluppo

Per assicurare il percorso di crescita della piattaforma PagoPA, il contributo dei Prestatori di Servizi a Pagamento può essere decisivo. Questi possono intervenire in diversi ambiti:

  • Reti fisiche
  • Digital
  • Corporate
  • Pos PA
  • Mobilità
  • Tesorerie a traino per il territorio

Migliorare i servizi attraverso i pagamenti spontanei dei cittadini avrebbe ricadute positive per i canali fisici di pagamento mentre ottimizzare gli incassi su iniziativa del creditore può favorire tanto in canali fisici quanto i pagamenti digitali: questi potrebbero seguire una comunicazione di tipo pull, dove è il cittadino che dopo aver verificato la propria posizione debitoria provvede a regolarla, e una di tipo push, dove è l’ente creditore ad inviare una notifica al cittadino.

Dai cittadini, il servizio dovrebbe essere esteso alle esigenze delle imprese, anche quelle che fanno capo a multinazionali con sedi estere, facilitando il pagamento dei tributi verso le PA.

Per quanto riguarda i Pos PA, l’evoluzione sarà quella di abilitare enti che ricevono un grande numero di pagamenti in presenza, come ospedali e centri medici, mentre per la mobilità dovrebbe essere agevolata l’introduzione di PagoPA anche per servizi quali il pagamento della sosta.

Infine, il rapporto tra PSP ed Enti dovrebbe essere sfruttato per accelerare l’adozione di servizi bancari di prossimità, ovvero quei servizi di pagamento che presuppongono la vicinanza tra l’utente e il fornitore dei servizi di pagamento.

Proximity Banking per PagoPA: Mooney e PayTipper

Sui servizi bancari di prossimità sono intervenuti Christian Capozza, Responsabile Banking Services di Mooney, e Davide Bordin, Direttore commerciale di Paytipper.

Mooney è una fintech italiana di prossimità che permette, tramite app o nei punti vendita, di pagare bollettini, bolli auto e trasporti, oltre che regolare i debiti con PagoPA. Oltre a queste transazioni, Mooney permette di effettuare bonifici, ritirare denaro o fare versamenti, nonché pagare bollettini Mav e Rav ed F24.

Il modello One-stop, One-Click di Mooney è pensato per colmare il vuoto di servizi finanziari locali dovuto alla chiusura delle filiali bancarie nei paesi minori e nelle zone urbane periferiche. One stop indica la capillarità dei servizi di prossimità offerti nei 45 mila punti vendita; one click, la velocità di esecuzione tramite app. I cittadini dei comuni più piccoli possono dunque iniziare le procedure di pagamento tramite app ed eventualmente completarle presso i punti vendita; oppure rivolgersi inizialmente ai punti vendita per poi completarle in autonomia online.

Ad oggi, più di 4 milioni di italiani sono clienti “unbanked”, ovvero senza accesso ai servizi bancari tradizionali, ripartiti in oltre 3 mila comuni, distribuiti prevalentemente nel Nord (6 percento della popolazione) e nel Sud e Isole (10 percento della popolazione).

PayTipper, da metà 2022 entrata nel gruppo Mooney, è un Istituto di Pagamento che offre servizi a imprese, privati ed enti pubblici. Per le prime, PayTipper offre un servizio di acquiring, col quale si autorizzano i pagamenti delle carte di credito o debito verso gli esercenti tramite POS fisici o virtuali, oltre a conti di pagamento per i negozi online e servizi di consulenza tecnologica in partnership con Enel.

Ai privati sono rivolti i servizi di pagamento di bollettini, Mav e Rav, Bolli Auto e il servizio PagoPA.

Per quanto riguarda la piattaforma PagoPA, PayTipper fornisce a banche, istituti finanziari e loro clienti i seguenti servizi:

  • Soluzione PagoPA White Label
  • Servizi di pagamento e incasso online
  • Pocket PA

Intermediari finanziari e PSP possono fruire delle soluzioni tecnologiche di PayTipper in modalità white label, cioè apponendo il proprio marchio sull’interfaccia, delegando a quest’ultima la gestione del pagamento verso la piattaforma PagoPA e l’erogazione dei flussi verso i beneficiari.

Tramite i servizi di pagamento e incasso online, i sistemi informatici delle aziende possono includere quelli verso la piattaforma PagoPA e saldare le somme dovute per il bollo auto o i bollettini postali e bancari. Questi servizi possono essere integrati tramite API - software preposti ad integrare la comunicazione tra diverse applicazioni -, direttamente sul sito o app dell’impresa cliente, con un servizio di landing pay, o tramite il servizio Link&Pay, che consente di inviare un link tramite sms, mail o QrCode per sollecitare o richiedere direttamente un pagamento.

Infine, con il servizio Pocket PA, Paytipper permette di abilitare i Pos delle attività commerciali ai pagamenti sulla piattaforma PagoPA, oltre che ai bollettini Mav e Rav.

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Fabrizio Pagni

Mi occupo di divulgazione economica. Scrivo di eLearning, finanza e Startup. Curo il blog aziendale di una TLC innovativa. Progetto podcast e giochi da tavola. Le interviste sono la mia specialità: quando sono fatte bene viene fuori la passione che anima le persone. Adoro trattare temi complessi: è quando riesci a spiegarli che sai di averli capiti.

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