- 29/11/2019
Il mondo continua ad adottare l'open banking, la banca aperta che dialoga con imprese terze e altre banche. Alcuni mercati si stanno dimostrando più aperti e innovativi di altri, tra questi troviamo l'Unione Europea, il Regno Unito e l'Australia che stanno assumendo la leadership a livello globale grazie alla creazione di normative favorevoli, secondo un nuovo rapporto di The Paypers.
Nello studio Open Banking Report 2019, la società di consulenza ha fornito un'analisi dell'attuale stato globale dell'Open Banking.
Leader dell'Open Banking
Secondo lo studio, Regno Unito, Australia e Unione Europea sono i "pionieri" dell'open banking a livello globale. I regolatori in questi Paesi hanno fornito le condizioni adeguate per accelerare la migrazione verso l'Open Banking attraverso una serie di riforme volte a condividere i dati finanziari dei consumatori riducendo il monopolio bancario e fornendo ai consumatori il potere di decidere come utilizzare al meglio i propri dati.
Lo sviluppo dell'ecosistema (infrastruttura, chiarezza normativa, autorizzazioni alle terze parti) è arrivato gradualmente, ma ora sta prendendo piede, dicono i rapporti.
Al 14 settembre 2019, data di entrata in vigore in Europa della direttiva PSD2 che obbliga a usare l'autenticazione in due fattori per i pagamenti online c'erano 143 fornitori regolati dalla Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito (la nostra CONSOB), attualmente sul sito Open Banking sono 191.
All'interno dell'Unione Europea, la direttiva europea PSD2, il regolamento volto a promuovere lo sviluppo di servizi di pagamento su dispositivi portatili, sicuri e innovativi apre le porte alle terze parti per la prima volta, ed è entrato in vigore nel gennaio di quest'anno, dando il via libera allo sviluppo dell'ecosistema anche in Europa.
In Australia, entro il 1° febbraio 2020, tutte le principali banche devono fornire accesso ai dati dei consumatori, dei conti e delle transazioni relative a carte di credito e debito, conti di deposito e conti di transazione. Mentre entro il 1° luglio 2021 saranno resi accessibili i dati relativi a conti ipotecari, scoperti di conto corrente, prestiti personali, finanziamenti alle imprese, locazioni e finanziamenti patrimoniali.
Giappone, Hong Kong, Corea del Sud, Bahrein e Brasile sono i "followers" e stanno inseguendo da vicino i "pionieri", mentre Paesi come Singapore e Giappone erano forti sostenitori dell'open banking anche prima della PSD2 sui servizi di pagamento (PSD2) e hanno avuto un enorme successo nel farlo. Nel post PSD2, altri paesi come Messico e alcuni paesi del Medio Oriente stanno elaborando normative per favorire lo sviluppo della banca aperta.
Il Messico è un ottimo esempio di una regione che adotta l'Open Banking, non solo per cambiare le dinamiche dei servizi finanziari all'interno del Paese, ma anche per risolvere problemi di inclusione finanziaria e sfiducia dei consumatori verso il sistema bancario.
A Hong Kong, l'autorità monetaria ha pubblicato l'anno scorso un rapporto sulle API aperte, un primo passo per lo sviluppo dell'ecosistema bancario aperto. In Giappone, si prevede che entro il 2020, più di 110 banche giapponesi abbracceranno le API aperte.
Nel frattempo, Svizzera, India, Indonesia e Cina sono considerati "Paesi in ritardo", avendo avviato diverse mosse sebbene l'adozione e lo sviluppo di un ecosistema Open Banking rimanga limitato.
Infine, i "principianti" includono Stati Uniti, Nuova Zelanda, Nigeria, Kenya, Cile e Ruanda, secondo lo studio. Sebbene alcuni di questi mercati possano sembrare ben consolidati, tecnicamente avanzati e altamente competitivi, l'assenza di un quadro normativo per l'open banking o standard comuni ne impedisce l'avvio e lo sviluppo, hanno ancora molta strada da fare.
Open banking: un trend globale
Lo studio afferma che l'open banking è un trend che coinvolge il settore bancario a livello globale. Oggi, le banche di tutto il mondo stanno implementando a diversi livelli, strategie e ecosistemi per affrontare l'Open Banking, la condivisione dei dati finanziari dei consumatori con terze parti autorizzate.
Nel Regno Unito, Lloyds Banking Group ha implementato l'Open Banking come ASPSP, un prestatore di servizi di pagamento che offre e amministra un conto di pagamento in nome e per conto di un pagatore e come AISP, prestatore di servizi di informazione sui conti. Come ASPSP, Lloyds sta collaborando a stretto contatto con le imprese fintech cercando di sfruttare al meglio le opportunità offerte dall'open banking, e come AISP, la banca ora mette a disposizione dei clienti una panoramica aggregata su uno o più conti di pagamento nella loro titolarità, anche se intrattenuti con diversi istituti di pagamento e nell'ambito di diversi Paesi. Questo tipo di servizi sono comunemente noti come aggregatori finanziari o aggregatori di conti.
Il gruppo bancario spagnolo BBVA ha lanciato BBVA API Market nel 2015, che attualmente ha 12 API aperte disponibili in Spagna e tre in Messico, Standard Chartered nel Regno Unito ha lanciato il suo portale di open banking a disposizione degli sviluppatori nel 2017. In Italia, il Gruppo Sella lo sta facendo con Fabrick, la sua piattaforma di Open Banking.