Open Banking e crowdfunding: collaborazione per le imprese

crowdfunding

Storicamente nel nostro paese, le banche hanno sempre mantenuto saldamente il monopolio del mercato finanziario interno, gestendolo spesso a proprio piacimento. Ma cosa si intende esattamente con mercato finanziario?

Semplicemente la compravendita e lo scambio di soldi. Le banche, infatti, non sono altro che negozi di denaro. Quando un soggetto, privato o impresa che sia, necessita di capitali può rivolgersi alla banca per acquistare liquidità al prezzo del tasso d’interesse convenuto.

Chi invece, avesse denaro in eccesso potrà contattare un istituto di credito per venderlo ricavandone un rendimento fisso o variabile. Nulla di molto diverso dal funzionamento di un normale negozio, insomma.

Questi scambi possono prendere nomi diversi, come obbligazioni, azioni, prestiti chirografari, ipotecari o altro, ma alla fin fine sempre di scambio di denaro si tratta.

Alcuni di questi termini, però, negli ultimi anni hanno assunto una connotazione negativa a causa di un serie di disavventure che hanno visto come protagoniste alcune banche e come vittime molti loro clienti.

L’oligopolio creato dai gruppi bancari, insieme all’asimmetria informativa esistente tra essi ed i consumatori, ha determinato una serie di scandali che hanno ulteriormente scalfito la fiducia che i correntisti nutrivano verso i negozi di soldi.

Strumenti di finanziamento alternativi alle banche

fintech

Negli ultimi anni anche in Italia si stanno però diffondendo modalità alternative di gestione del denaro. La tecnologia ed alcune aperture normative hanno infatti spianato la strada al mondo del fintech.

Quest’ultimo, utilizzando massicciamente la tecnologia, consente un rapporto più diretto e trasparente tra clientela e mondo della finanza e dà accesso a servizi altamente specializzati a costi chiari e convenienti.

Grazie a queste novità, Il paradigma finanziario sta cambiando radicalmente, mettendo in discussione il modello di grande banca capace di rispondere a tutte le esigenze dei propri correntisti.

Le fintech, infatti, sono realtà normalmente concentrate su determinati verticali, capaci di assistere il pubblico in ambiti ben definiti con un elevato livello di specifiche competenze. In altre parole, si sta passando da grandi bazar a boutique ultra specializzate.

Oggi, quindi, un cittadino può investire i propri risparmi utilizzando portafogli ben bilanciati e sempre aggiornati, o gestire il proprio conto corrente senza costi direttamente dallo smartphone.

Un’impresa può ottenere un prestito in poche ore o mettere all’asta le proprie fatture e raggiungere investitori di tutto il mondo senza uscire dall’ufficio.

Ma il fintech ha anche sviluppato nuovi mercati e creato opportunità prima inimmaginabili. Vediamo quindi cosa si si intende e come si sta sviluppando il crowdfunding per le piccole imprese e come open banking può contribuire al successo di questo settore.

Crowdfunding per le imprese

corporate finance

Se fino a pochi anni fa, un’impresa poteva crescere solo grazie agli investimenti di un solido imprenditore o alla benevolenza della filiale bancaria di zona, oggi le possibilità sono ben superiori.

Il crowdfunding consente infatti a tutti, dai privati cittadini ai grossi investitori internazionali, di supportare le imprese prestando loro soldi o acquistandone quote.

Il settore ha quindi moltiplicato le possibilità di crescita per le iniziative imprenditoriali e creato una nuova asset class per gli investitori.

In altre parole, oggi, anche una piccola impresa può chiedere un supporto finanziario direttamente al mercato, semplicemente presentando il proprio track record ed i piani di crescita e sviluppo.

In questo modo, gli investitori potranno verificare direttamente le caratteristiche del soggetto richiedente e saranno in grado effettuare delle scelte di investimento mirate e consapevoli.

La gestione dell’intero processo, dall’analisi della documentazione presentata, alla verifica dei criteri richiesti dagli investitori, fino alla gestione dei flussi finanziari è sempre più spesso demandata ad operatori professionali, meglio noti con il nome di piattaforme.

A conferma dell’elevato livello di specializzazione del fintech, molto spesso tali piattaforme si occupano esclusivamente di un determinato ambito del credito, esistono infatti piattaforme dedicate all’anticipo fatture, ai finanziamenti a medio/lungo termine, al credito di filiera o all’investimento diretto nel capitale aziendale.

Quest’ultima fattispecie è tipicamente definita equity crowdfunding mentre le prime assumono genericamente la definizione di lending crowdfunding.

L'importanza dell'Open Banking per il fintech

open banking

Abbiamo già analizzato in precedenti articoli, come l’aggregazione dei dati di conto corrente, resa possibile dalla normativa PSD2, sia sempre più alla base dei processi di valutazione del merito creditizio di banche e, ancor più frequentemente delle società fintech.

Infatti, al fine di rendere adeguatamente efficace ed efficiente il mercato, Open Banking è diventato un partner strategico delle piattaforme specializzate nel credito sia nella fase di analisi che nella gestione dei flussi finanziari.

Uno dei punti cardine di una campagna di crowdfunding è infatti il trasferimento dei fondi. I protagonisti di queste operazioni sono tipicamente molti, spesso centinaia e a volte addirittura migliaia di soggetti.

Insomma, innumerevoli transazioni, codici IBAN, bonifici con specifiche causali e altrettanto innumerevoli possibili errori. Un singolo refuso o un semplice ritardo nel trasferimento di un investimento possono compromettere un intero progetto di raccolta fondi.

Per questo motivo è impensabile che le boutique del fintech abbandonino al caso il destino dei propri clienti. Yapily lavora quotidianamente a fianco delle piattaforme di crowdfunding per assicurare transazioni veloci, sicure e a prova di errore.

Ogni dato di ogni transazione è trasmesso attraverso procedure automatizzate che evitano errori e semplificano tutte le fasi del processo.

Inoltre, i pagamenti gestiti con Open Banking rendono immediati anche i flussi di ritorno verso gli investitori e semplificano le operazioni di rendicontazione.

Qualora poi, un soggetto finanziato da una piattaforma dovesse non pagare regolarmente una rata, i processi automatizzati di Yapily consentirebbero un’immediata azione di recupero con tempistiche addirittura sette volte più veloci rispetto ai tradizionali tempi bancari.

Una celerità a tutto vantaggio degli investitori, delle piattaforme e delle stesse aziende inadempienti che hanno così più tempo e maggior flessibilità per provvedere ai pagamenti dovuti.

L’efficienza del fintech supporta quindi l’intera filiera e consente di vivere i rapporti con il mondo finanziario in maniera sempre più soddisfacente e rilassata.

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