- 17/07/2017
Le soluzioni che generalmente vengono inserite nell’alveo del Supply Chain Finance sono di fatto strumenti finanziari di gestione del capitale circolante; si pensi al Factoring e derivati piuttosto che all’Inventory Finance. Questi strumenti vengono tendenzialmente proposti da provider di natura finanziaria (che siano banche, factor tradizionali o Fintech) e sono gestiti dalla funzione finanza in azienda. Di conseguenza la percezione comune è che anche i costi e i benefici relativi all’adozione di queste soluzioni, siano confinati a un perimetro prettamente finanziario. Più precisamente il Supply Chain Finance è visto come un mezzo per alleggerire il proprio circolante e ottimizzare il proprio ciclo cash-to-cash, a fronte del pagamento di un onere finanziario.
Questa è una visione semplicistica e limitata: la verità è che, pur non mettendo in discussione la priorità della dimensione finanziaria, una valutazione attenta e comprensiva sia dei costi sia dei benefici di competenza del Supply Chain Finance deve necessariamente guardare anche ad altri aspetti.
Total cost of ownership
Come team dell'Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano, siamo impegnati su questo tema, di primario interesse per le imprese. Nella nostra ricerca abbiamo sviluppato due modelli di valutazione che guardano alle due facce della medaglia, i costi e i benefici. Lato costi promuoviamo una logica di total cost of ownership, secondo la quale è opportuno contabilizzare i costi che si sosterranno lungo tutto il processo di adozione distinguendo fra:
- Costi di selezione, relativi alla selezione e scelta della soluzione e del provider finanziario e/o tecnologico che offra la soluzione di maggior interesse per l'azienda;
- Costi di implementazione, relativi all'acquisto e al setup del sistema, alle attività di change management e a quelle necessarie per la revisione dei contratti;
- Costi di utilizzo, che comprendono sia quelli finanziari, principalmente legati al tasso d'interesse applicato dal fornitore della soluzione, sia quelli operativi interni, come la necessità di allocare risorse ad hoc che si occupino della soluzione.
- Benefici economici, relativi a un aumento di fatturato o a una riduzione dei costi d'acquisto;
- Benefici intangibili, relativi a una migliore gestione delle relazioni di filiera o delle relazioni con le banche, nonché a un miglioramento delle proprie performance di sostenibilità;
- Benefici operativi, relativi a una gestione dei processi interni più efficiente ed efficace. Spesso infatti l'adozione di una soluzione di Supply Chain Finance si accompagna ad un processo di digitalizzazione dei documenti del ciclo dell'ordine.
Anche per quanto concerne i benefici, una valutazione accurata ed una loro quantificazione dipende dal contesto implementativo in cui viene adottata una specifica soluzione. Si può notare tuttavia che le soluzioni innovative tendono a portare benefici su più nodi della filiera e tendono ad avere un impatto più marcato sulla dimensione finanziaria e relazionale.
Il framework di riferimento
I due modelli combinati costituiscono un framework di riferimento, che fornisce una visione comprensiva dei costi e dei benefici legati all'adozione del Supply Chain Finance. Aldilà delle specificità delle singole soluzioni, appare chiaro che per un processo decisionale serio riguardo se e quale soluzione di Supply Chain Finance adottare, sia opportuno superare il focus unico sulla dimensione finanziaria e guardare al ciclo di vita del processo di adozione nella sua interezza.