N26 pronta a quotarsi in Borsa da fine 2022 dice il CEO

n26 ipo

Entro fine 2022 la fintech tedesca N26 sarà “strutturalmente pronta per una IPO”, a dirlo è uno dei due fondatori e co-CEO della banca Maximilian Tayenthal.

Tayenthal, che lunedì 1 marzo ha partecipato al “Mobile World Congress technology conference” in corso a Barcellona fino a giovedì, durante l’intervista rilasciata alla CNBC ha previsto una possibile quotazione all’inizio del 2024.

Tuttavia, il top manager di N26, ha anche aggiunto che non hanno nessuna fretta o ansia di quotarsi in Borsa e questo grazie al fatto che “i mercati privati hanno dimostrato di essere incredibilmente liquidi”, ha affermato.

Tanto liquidi, da aver permesso alla banca mobile nata nel 2013 di raccogliere di recente ulteriori 900 milioni di dollari di fondi da un round di investimento condotto da investitori privati di peso.

La raccolta di capitali freschi ha permesso alla banca, regolamentata dalla Bafin, di toccare una valutazione complessiva stimata in nove miliardi di dollari.

N26 è il competitor diretto di Revolut. Grazie ai nuovi investimenti ricevuti da investitori del calibro di Peter Thiel, cofondatore di PayPal, ora la società ha investito nell’ampliamento dei servizi ed in particolare nel segmento delle criptovalute dove la rivale è presente già da tempo.

N26 non spaventata dai tassi di interesse

Mentre la crescente inflazione colpisce i consumatori nei loro acquisti, ed anche le imprese produttrici di beni a più livelli, le banche approvano con favore i prossimi rialzi dei tassi di interesse sui conti bancari e il costo del denaro, poiché hanno come obiettivo quello di contrastare l’inflazione.

Anche per N26 è lo stesso, spiega Tayenthal alla CNBC. L’aumento dei tassi di interesse offre “copertura” alla banca e gli permette di essere ancora di più “una macchina che genera liquidità”, ha affermato. L’aumento dei tassi di interesse, infatti, permetterà alla banca mobile europea N26 di ritardare l’ingresso nei mercati borsistici per raccogliere risorse aggiuntive.

Un’arma a doppio taglio

I tassi di interesse, tuttavia, sono per le azioni growth, cioè quei titoli azionari a rapida crescita, un freno. Basti vedere come hanno corretto pesantemente i titoli tecnologici, che sono dei growth, quando la Banca centrale degli Stati Uniti (la Federal Reserve) ha annunciato il presto rialzo dei tassi.

Anche un ipotetico titolo azionario di N26 potrebbe risentire di tale dinamica, dal momento che si inserisce in un settore a metà strada tra il bancario e il tecnologico: tecnofinanza.

L’incertezza in atto generata dai tassi, infatti, è tra i fattori che hanno spinto società come WeTransfer (servizio di trasferimento file), a ritardare la loro IPO attendendo momenti meno volatili e più favorevoli.

Lo stato di salute societario di N26

Il servizio di mobile banking N26 al 2020 ha dichiarato 4,8 miliardi di dollari (4,3 miliardi di euro) di riserve liquide disponibili nel suo bilancio.

Mentre sul lato delle perdite nette ha dichiarato 150,7 milioni di euro nello stesso anno, con una riduzione del net loss del -30,5% rispetto all’anno precedente.

Maximilian Tayenthal ha quindi concluso che la prospettiva di una IPO di N26 è nel piano, ma non hanno la fretta e la necessità di concretizzarla nell’immediato.

Le funzionalità di N26

N26 è una banca a portata di smartphone sempre disponibile online, anche da computer di casa, che offre alla propria clientela italiana un conto corrente e una carta Mastercard con spese di tenuta conto azzerabili.

Basta depositare lo stipendio o effettuare versamenti mensili per un minimo di 700 euro, e utilizzare la carta almeno una volta al mese, per ricevere il canone gratuito.

Tra i prodotti finanziari offerti spicca l’assicurazione contro danni e furti del laptop, smartwatch, smartphone e altri dispositivi elettronici, ma anche l’assicurazione su bici, casa e animali d’affezione.

Tra le funzionalità di N26 si distingue lo strumento di controllo delle spese giornaliere e mensili, con la possibilità di impostare limiti modificabili in qualsiasi momento. Con “Spaces”, invece, il cliente divide i propri risparmi in cassetti virtuali per monitorare il raggiungimento dei vari obiettivi di risparmio.

La carta di pagamento, inoltre, è compatibile con Apple Pay, Google Pay e permette anche l’uso di carte virtuali per le spese sicure online.

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Fabio Carbone

Scrittore web tecnico ma versatile dal 2013, ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Dal 2016 si occupa di temi legati all'Industria 4.0 e al mondo del digitale. Scrive di finanza, criptovalute e blockchain per quotidiani online, siti di settore e aziende.

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