- 11/06/2024
Chiunque si occupi di innovazione sa che esiste una ben nota curva che racconta la storia più o meno costante di ciascuna innovazione.
La curva di Rogers prevede che dapprima ogni novità tecnologica venga adottata da pochi innovatori (il 2,5% ma i numeri d’ora in poi vanno presi con le molle) poi arrivano gli adottatori precoci (il 13,5%) seguiti con molta calma dalla maggioranza e da alcuni tiratardi ovvero i settori più tradizionali e conservatori dove ci sono grandi resistenze e barriere da superare.
Mentre il passaggio da innovatori ad early adopters è abbastanza consequenziale ed il profilo socio demografico delle due categorie è simile, prima di arrivare ad una più vasta adozione le innovazioni devono superare “The chasm”, il fossato o l’abisso se volete essere melodrammatici.
Il "chasm" nella curva di Rogers rappresenta una fase critica nella diffusione di nuove tecnologie o prodotti sul mercato e si trova appunto tra gli early adopters e la maggioranza precoce. E’ il momento critico in cui molte innovazioni falliscono nel raggiungere il mercato di massa.
Superare il “Chasm” per raggiungere la massa
Superare questo divario richiede molti fattori a partire dalla sempre più rilevante voce di chi abbia già sperimentato l’ultima diavoleria per arrivare a strategie di marketing e comunicazione mirate, che dimostrino chiaramente il valore e l'affidabilità della soluzione tecnologica alla parte più precoce della maggioranza degli utenti.
In sintesi, il "chasm" nella curva di Rogers rappresenta una sfida cruciale nella diffusione di nuove tecnologie, dove molte innovazioni rischiano di fallire se non riescono a convincere la maggioranza più attenta (early majority) ad adottarle.
Sapere dove si trova un'innovazione sulla curva aiuta le aziende a determinare come allocare le risorse in modo efficiente, ad esempio, durante le fasi iniziali, potrebbe essere necessario investire di più in ricerca e sviluppo, mentre nelle fasi successive, le risorse potrebbero essere meglio utilizzate in campagne di marketing e supporto clienti. Ma anche per gli utilizzatori consapevoli è importante cogliere la maturità di una tecnologia per non fare sbagli sia per l’entusiasmo di provare l’ultimo device (qualcuno ricorda ancora con orrore i primi IPhone) ma anche per evitare di arrivare buoni ultimi a capire che i bonifici si possono fare anche da casa.
Collocare correttamente una innovazione nel suo percorso di adozione di massa permette anche di mettere in fila le innovazioni, bisogna però fare attenzione ad un effetto distorsivo, parlare di un’innovazione non vuol dire usarla.
Per capirci meglio proviamo a collocare sulla curva di Rogers le applicazioni di intelligenza artificiale e le applicazioni decentralizzate.
La Rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale
Le origini dei software di Intelligenza Artificiale (d’ora in poi IA) risalgono agli anni '50, quando i pionieri della tecnologia come Alan Turing iniziarono a esplorare la possibilità di macchine in grado di pensare. Negli anni '60 e '70, l'IA ha visto una rapida crescita con lo sviluppo di programmi in grado di risolvere problemi matematici complessi e giocare a scacchi. Tuttavia, l'ottimismo iniziale è stato seguito da un periodo noto come "inverno dell'IA" negli anni '80, a causa delle aspettative non soddisfatte e dei finanziamenti ridotti (il chasm della curva di Rogers)
Negli anni 2000, l'avvento di big data e l'aumento esponenziale della capacità di elaborazione hanno permesso progressi significativi nell'apprendimento profondo (deep learning), e finalmente oggi con i LLM (Large Language Model) l'IA è onnipresente, trovando applicazioni in settori come la medicina, la finanza, l'automazione industriale e l'intrattenimento. Assistenti virtuali come Siri e Alexa, veicoli a guida autonoma e algoritmi di raccomandazione personalizzati sono solo alcune delle innovazioni rese possibili dall'IA.
Blockchain: potenzialità ancora da sfruttare
La storia delle DLT (d’ora in poi DLT) invece è strettamente legata all'evoluzione di internet. Il concetto è stato introdotto per la prima volta negli anni '70 e '80, con lo sviluppo delle prime reti di computer distribuite e dei sistemi peer-to-peer (P2P). Divenne famoso negli anni '90 Napster, un servizio di condivisione di film e musica tra utenti, tuttavia, è stato con la pubblicazione del white paper di Bitcoin nel 2008 da parte di Satoshi Nakamoto che le DLT hanno guadagnato una nuova dimensione.
Bitcoin, la prima criptovaluta, ha introdotto il concetto di blockchain, una tecnologia che consente la creazione di un registro distribuito, immutabile e sicuro senza necessità di un'autorità centrale. Questa innovazione ha portato allo sviluppo delle applicazioni decentralizzate (dApp), ha alimentato l'ecosistema della finanza decentralizzata (DeFi), che offre servizi finanziari come prestiti, trading e risparmio senza intermediari tradizionali ed ha visto la nascita delle Organizzazioni Autonome Decentralizzate (DAO).
In realtà le DLT non sembrano ancora aver attraversato il chasm e faticano ad avere un riconoscimento di uso nella maggioranza delle persone per una serie di motivi che vanno dalla confusione tra le mille valute digitali alla cattiva stampa per la possibile contiguità con fenomeni come il riciclaggio o il consumo energetico spropositato.
Un futuro di collaborazione
Gli appassionati di DLT cercano di contrastare questi argomenti che sono a mio parere secondari, il punto centrale è che l’IA è uno degli strumenti più potenti della centralizzazione ed il controllo del web mentre il fatto che il grande pubblico si sia accorto dell’IA solo quando ha avuto l’opportunità di usare briciole di intelligenza artificiale con ChatGPT testimonia quanto efficienti siano gli algoritmi utilizzati dai grandi protagonisti del Web nel manipolare ed indirizzare il consenso e l’uso.
Affiancare però l’uso di IA a prassi decentralizzate è possibile ed uno degli strumenti migliori per farlo possono essere le DAO. Le DAO sono strutture decentralizzate che possono permettere di coordinare lo sviluppo tecnologico in modalità opensource avanzata, condividere con le proprie community le scelte di indirizzo e proporre nuovi meccanismi di business con il ricchissimo numero di modelli proposti dalla tokenomics (ovvero scelte economiche e distribuzione dei guadagno basati sull’ utilizzo di token … ma ne parleremo ancora).
Proprio per questo First personal coin da un lato offre alle persone la formazione necessaria per utilizzare questi frame work in gran parte gratuiti ma offre anche tecnologie compliant quando si voglia sfruttare questi modelli mantenendo la sicurezza e gli standard qualitativi europei a cui siamo fortunatamente abituati.
Nonostante le sfide tecniche e regolamentari entrambe le tecnologie, IA e DLT continuano a evolversi, offrendo nuove opportunità per un uso più equo e sicuro e la loro storia è ancora in divenire, con un potenziale impatto rivoluzionario sulla società e sull'economia globale.