- 26/02/2019
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L’affermazione delle nuove tecnologie sta stravolgendo il mercato dei servizi finanziari. Per sottolineare l’importanza del cambiamento in atto e il cambio di paradigma che si sta realizzando, spesso si fa riferimento al termine “banking as a service”. Il termine indica un nuovo modello grazie al quale i servizi finanziari (pagamenti, prestiti, gestione del risparmio ecc) passano da una distribuzione vincolata al canale bancario “tradizionale” ad una che è estesa sui canali digitali e fruibile in real time da parte del cliente. L’erogazione dei servizi finanziari, quindi, non è più rimessa esclusivamente agli incumbent tradizionali ma allargata ad una serie di nuovi players. Mentre gli operatori finanziari modellano il proprio business attorno alle nuove tecnologie, i consumatori si mostrano sempre più esigenti, chiedendo un’esperienza disegnata attorno ai propri bisogni e accessibile 24/7. La portata di questa rivoluzione digitale, guidata dai nuovi bisogni della clientela, sta interessando tutti i cluster di cui si compone l’attività degli istituti finanziari tradizionali e il credito alle imprese non costituisce eccezione. Infatti, anche l’erogazione dei finanziamenti si sta indirizzando verso un modello digitale e multicanale. L’estensione dei canali di offerta viene resa possibile grazie all'utilizzazione di tecnologie come il cloud computing, i big data e anche l’intelligenza artificiale. Così come per l’attività bancaria in generale, anche nell'ambito dei prestiti è stata coniata un espressione che sottolinea il cambio di paradigma: lending-as-a-service.
Il lending-as-a-service, dunque, sta rivoluzionando l’attività di erogazione dei crediti non tanto nell'identificazione di nuovi prodotti ma piuttosto nella creazione di nuovi canali distributivi. Se in passato la richiesta del prestito richiedeva l’interazione con il branch fisico della banca, oggi è possibile fare ciò in pochi click tramite pc o mobile. Ma il lending-as-a-service non ha solo creato nuovi canali distributivi. In un’ottica più generale ha permesso l’ingresso di nuovi attori in un settore, quello dei finanziamenti alle imprese, precedentemente presidiato esclusivamente dagli istituti di credito. Oggi le piattaforme di p2p lending, tanto in Europa come negli Stati Uniti, stanno consolidandosi come fonte di finanza complementare al tradizionale canale bancario, offrendo soluzioni di finanziamento concrete e a supporto delle esigenze dell’imprenditore. A metà tra la banca e il peer to peer lending si colloca poi un’altra tipologia di attore, cioè quelle società che costruiscono l’infrastruttura digitale utile a consentire l’erogazione di denaro on line, per poi venderla alle banche o alle fintech impegnate in questa attività.
Il miglioramento della customer experience è il primo, immediato, effetto dell’affermazione del modello lending-as-a-service. Oggi, grazie soprattutto alla diffusione delle tecnologie mobili, utenti e imprese sono abituati a interagire con le aziende in modo immediato e diretto, aspirando ad un grado di personalizzazione dell’esperienza d’uso impensabile fino a pochi anni fa. La stessa esigenza di personalizzazione e celerità viene, allora, manifestata in ambito finanziario; nel rapporto con la banca si chiede un servizio istantaneo e la possibilità di modellare il prodotto attorno alle proprie esigenze. Oggi i nuovi modelli di lending-as-a-service permettono alle piccole e medie imprese di accedere a risorse finanziarie senza le complicazioni e il carico burocratico che, di norma, si ha nel caso in cui il finanziamento viene richiesto in banca. Come avviene tutto ciò?
Digitalizzando le fasi del processo di analisi del credito, partendo proprio dalla sottomissione della richiesta che oggi può avvenire direttamente da un'app installata sul proprio smartphone. L’analisi della richiesta e del merito creditizio dell’azienda viene eseguita in tempi rapidi, grazie soprattutto alla verifica automatizzata dei dati riguardanti i parametri finanziari ed economici del proponente e delle performance di quella determinata industry. Oggi l’automazione del processo è già realtà, tra le fintech e le banche che hanno intrapreso la strada della digitalizzazione, soprattutto per l’erogazione o il rinnovo di linee di credito di importi non significativi, ed è proprio questa automazione che permetterà ai risk managers di banche e fintech di concentrarsi su operazioni più complesse e rischiose. Secondo lo studio di McKinsey “The lending revolution: how digital credit is changing banks from the inside”, oggi il tempo necessario ad una PMI per ottenere una decisione sull'erogazione di un finanziamento bancario si attesta tra le 3 e le 5 settimane. Grazie alla digitalizzazione dei processi, questo tempo può ridursi addirittura a 2/3 giorni, oltretutto con evidenti vantaggi da un punto di vista di ottimizzazione dei costi.
Ma l’impatto del lending-as-a-service non si spiega solamente in termini di celerità e razionalizzazione dei costi. In qualità di piattaforma di p2p lending leader in Europa continentale, siamo convinti che la portata rivoluzionaria di questo modello stia nel fatto che permette a imprese di piccole e medie dimensioni di diversificare l’accesso al credito, superando le difficoltà delle interazioni rispetto al canale bancario. Il modello lending-as-a-service allarga, per le PMI, la gamma di soluzioni finanziarie a disposizione. E ciò è vero soprattutto in un momento come quello attuale, dove gli istituti di credito tradizionali stanno riducendo le erogazioni a favore di imprese più piccole e rischiose a causa, anche, di normative che impongono requisiti patrimoniali sempre più stringenti.