- 24/03/2022
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Il 2021 è stato un anno record per gli investimenti in criptovalute. Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato su Bloomberg, infatti, la capitalizzazione del mercato delle monete virtuali ha raggiunto, al 15 dicembre 2021, i 3 trilioni di dollari di valore, con fondi di Venture Capitalist che hanno investito circa 30 miliardi di dollari.
Inoltre, è interessante sapere che i 30 miliardi investiti dai Venture Capitalist sono una cifra superiore alla somma totale investita in dieci anni di vita delle criptovalute, elemento che non può che rimarcare l’importanza sempre più centrale delle criptovalute nel mondo degli investimenti.
I dati, infatti, non fanno altro che confermare la capacità delle crypto di attirare l’interesse di masse di investitori, dai grandi fondi istituzionali al “parco buoi” rappresentato da trader e micro-investitori.
Ma per coloro che non avessero familiarità col termine criptovalute, ecco un video introduttivo:
Possiamo affermare che la storia delle criptovalute inizia nel 2009 con la creazione di Bitcoin, crypto inventata dal misterioso Satoshi Nakamoto, anonimo sviluppatore giapponese di cui nessuno, ad oggi, conosce la vera identità. Bitcoin è presto diventato un fenomeno di portata globale, il simbolo stesso delle criptovalute ed emblema delle enormi potenzialità del mondo crypto. Oltre Bitcoin, hanno raggiunto un’elevata popolarità anche criptovalute come Ethereum, Litecoin, Dodge, e Cardano.
Secondo i dati riportati da Statista, al febbraio 2022 sono oltre 10.000 le criptovalute presenti nei mercati mondiali. Ma cosa sono esattamente le criptovalute?
La Banca d’Italia fornisce la seguente definizione di criptovalute: “una valuta virtuale che costituisce una rappresentazione digitale di valore ed è utilizzata come mezzo di scambio o detenuta a scopo di investimento. Le criptovalute possono essere trasferite, conservate o negoziate elettronicamente. Alcuni esempi tipici sono il Bitcoin, LiteCoin, Ripple, Ethereum, Cardano, Tron”.
Interessante è anche l’opinione di Mario Draghi, ex Presidente della Banca Centrale Europea, a proposito delle crypto: “Bitcoin o qualcosa del genere non sono davvero valute, sono beni. Un euro è un euro: oggi, domani, tra un mese, è sempre un euro”.
Dove si comprano (e vendono) le criptovalute
È possibile acquistare e vendere criptovalute presso un broker o un exchange.
Un broker di criptovalute è un intermediario finanziario che permette a trader e investitori di negoziare, attraverso una piattaforma di trading online, un determinato insieme di criptovalute presenti sul mercato. I “crypto broker”, dunque, includono le criptovalute nella propria offerta di prodotti finanziari disponibili alla negoziazione.
Così come i broker di criptovalute, anche un exchange permette a trader e investitori di acquistare e vendere criptovalute, con la differenza che su un exchange di crypto è possibile investire esclusivamente in criptovalute, mentre un broker ha generalmente un’offerta più ampia di asset finanziari (azioni, obbligazioni, materie prime, etc.).
Criptovalute a corso legale?
Adesso che sappiamo cosa sono le criptovalute e dove è possibile acquistarle e venderle, possiamo provare a rispondere all’interrogativo centrale dell’articolo, ovvero: le crypto saranno mai in grado di sostituire le monete tradizionali?
Innanzitutto, è bene comprendere cosa si intende per “moneta tradizionale”, introducendo il concetto di moneta a corso legale. L’euro, così come il dollaro e tutte le valute adottate dalle moderne economie, sono monete fiduciarie, ovvero dichiarate a corso legale ed emesse da una banca centrale. Pertanto, la moneta fiduciaria non ha valore intrinseco: una banconota da 10 euro, per esempio, è di per sé priva di valore, ma è accettata in cambio di beni e servizi poiché chi la utilizza confida che la banca centrale assicurerà la stabilità del valore della moneta nel tempo.
Qui risiede la principale differenza con le crypto: le criptovalute sono rette da un sistema decentralizzato, ovvero non sono regolate da un’autorità centrale come è, appunto, una banca centrale, ma presentano esclusivamente una dimensione consensuale. Per questo motivo, sono soggette a elevate oscillazioni del loro valore, in quanto seguono le fluttuazioni della domanda.
Nei prossimi paragrafi, riporteremo le valutazioni di analisti finanziari ed esperti di criptovalute circa la possibilità che le crypto possano realmente sostituire le valute a corso legale. Su questo punto, come vedremo, le opinioni sono molto contrastanti.
Perchè le criptovalute sostituiranno le monete tradizionali
Il 75% dei professionisti del settore finanziario ritiene che, nei prossimi 5-10 anni, le risorse digitali rappresenteranno una solida alternativa o una completa sostituzione delle valute legali. L’81% ha affermato che la Blockchain, la tecnologia alla base delle crypto, è oramai ampiamente scalabile ed è riuscita a raggiungere un’adozione “mainstream.
È quello che è emerso dal Deloitte’s 2021 Global Blockchain Survey sondaggio condotto da Deloitte & Touche sullo stato dell’arte della tecnologia Blockchain. L’azienda ha condotto l’intervista su un campione di oltre 1.000 professionisti finanziari in Paesi quali Brasile, Cina, Hong Kong, Giappone, Singapore, Sud Africa, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti.
In riferimento ai risultati del sondaggio, Linda Pawczuck, Leader del Global Digital Assets and Blockchain group di Deloitte, ritiene che la finanza globale abbia cambiato il modo di vedere gli investimenti nelle risorse digitali e come esse stiano impattando l’infrastruttura finanziaria: “i dirigenti finanziari devono trovare modi alternativi per creare "crescita economica nel futuro del denaro", ha affermato Pawczuck.
Un validissimo esempio di come le criptovalute potrebbero davvero sostituire le monete tradizionali è dato dall’E-Yuan, la valuta digitale cinese lanciata dal governo di Pechino e tuttora in fase di test.
Attualmente, l’E-Yuan è utilizzato dal 15% della popolazione (ovvero quasi 200 milioni di persone), e il suo utilizzo si registra nelle 12 maggiori città della Repubblica Popolare, tra cui Pechino, Shanghai e Shenzen, dove sono concentrati i test-pilota della criptovaluta.
Perchè le criptovalute non sostituiranno le monete tradizionali
Se in tanti vedono nelle criptovalute il futuro del denaro, un futuro dettato dalla tecnologia che permetterà una completa digitalizzazione dei pagamenti, non manca però chi, di fronte a una tale eventualità, si dimostra piuttosto scettico.
È il caso di Paul Donovan, CFO di USB Global Wealth Management, azienda leader nella gestione dei patrimoni privati, secondo cui le criptovalute non saranno mai in grado di sostituire le monete tradizionali. Secondo Donovan, infatti, le criptovalute assolverebbero solo due delle tre funzioni fondamentali di una valuta, ovvero la funzione di mezzo di pagamento e di unità di conto. Mancherebbe la terza, altrettanto fondamentale: la riserva di valore.
“Le persone tendono a non voler usare qualcosa come valuta se non sono assolutamente certi di cosa ci potranno acquistare domani”, ha dichiarato Donovan, evidenziando come, allo stato attuale, le criptovalute sono marcatamente soggette alle fluttuazioni del mercato e, pertanto, non possono mantenere una riserva di valore stabile.
Per questo motivo, un consumatore potrebbe domani non acquistare gli stessi beni che ha acquistato oggi utilizzando, per esempio, Bitcoin o Ethereum.
Conclusione
Le criptovalute sono sempre più le protagoniste dei mercati finanziari, il primo pensiero nella mente di milioni di investitori e trader, nonché una spina nel fianco per tanti funzionari governativi e delle banche centrali.
L’utilizzo di una moneta completamente decentralizzata, capace dunque di neutralizzare le banche centrali attraverso una valuta “del popolo” 100% digitale non è più solo un’utopia di qualche fanatico anarco-capitalista, bensì una realtà prospettata da diversi personaggi della finanza e dell’imprenditoria. È il caso di Jack Dorsey, numero uno di Twitter, che nel dicembre 2021 ha dichiarato che Bitcoin sostituirà il dollaro.
Dall’altro lato, come accennato nel paragrafo precedente, l’eccessiva esposizione alle fluttuazioni di mercato a cui è soggetta Bitcoin, e le crypto in generale, fa storcere il naso a numerosi analisti ed esperti finanziari, i quali vedono le criptovalute piuttosto come un’opzione che andrà a integrare, ma non sostituire, le monete tradizionali.
Le criptovalute sostituiranno le monete tradizionali? Fra cinque/dieci anni, forse, avremo la risposta definitiva.