Le 3 tipologie di denaro digitale che devi conoscere nel 2021

Le 3 tipologie di denaro digitale che devi conoscere nel 2021

Introduzione

Il denaro, come mezzo di scambio e unità di conto, ha assunto diverse forme nella storia l’ultima della quali è la forma elettronica. Ogni persona, azienda ed istituzione movimenta denaro elettronico ogni giorno, abbandonando progressivamente la forma fisica del denaro contante che ha connotato la storia umana per millenni. Oggi assistiamo al sorgere di un conflitto tra più forme di denaro che possono, a prima vista, sembrare molto simili tra loro ma che spesso corrispondono a delle visioni dello sviluppo dei rapporti economici in forte contrapposizione tra loro.

Denaro digitale e denaro elettronico

Quella che, tra denaro digitale e denaro elettronico, può sembrare una contrapposizione tra parole sinonime connota invece molte differenze. Il denaro digitale, le criptovalute, le stablecoin e le CBDC (valute digitali emesse da banche centrali) vengono solitamente rappresentate da token fungibili (la fungibilità è la proprietà per cui i token sono reciprocamente intercambiabili e identici tra loro), implementati su blockchain ed emessi in forma permissioned oppure permissionless.

  • La forma permissioned indica che gli accessi sono regolati da una autorità centrale. Il denaro elettronico è permissioned, perché è implementato su database centralizzati ed è sempre legato ad una valuta avente valore legale, comunemente definita FIAT, emessa da istituzioni monetarie regolate.
  • Nella forma permissionless, al contrario, gli accessi sono liberi e non regolati da alcuna autorità centrale.

Criptovalute

Le criptovalute sono una rappresentazione digitale di valore basata sulla crittografia e condividono lo stesso sottostante tecnologico con le CDBC - la rappresentazione in token - ma non la finalità. Sono di natura “permissionless”, che significa che non sono necessari permessi e/o autorizzazioni per partecipare alla registrazione e alla verifica delle informazioni sulla blockchain e per utilizzare la criptovaluta. Le criptovalute sono infatti prive di istituzioni di controllo centralizzate e tutti i partecipanti al network possono verificare l’integrità e lo storico delle transazioni.

Le criptovalute più note sono Bitcoin, Ether e Litecoin, seguite da altre che generalmente vengono chiamate “Altcoin”. Le criptovalute si distinguono tra “valute” e “token”. Le valute rappresentano il valore di una blockchain sottostante. I “token” sono invece blocchi di informazioni che conferiscono un diritto al detentore e sono creati tramite degli appositi smart contract e sono esclusivi di alcune blockchain.

Gli smart contract sono programmi informatici, scritti su una blockchain e non modificabili, che eseguono autonomamente una serie di istruzioni. Criptovalute e token sono spesso confuse tra loro ma, in realtà, posseggono una differenza sostanziale. Mentre le criptovalute sono quegli asset digitali nativi di una specifica blockchain, i token vengono generati attraverso specifiche compilazioni di codice e diventano asset secondari, generalmente adibiti a specifiche funzioni, che girano su blockchain non proprietarie

Stablecoin

Le stablecoin si presentano generalmente come token e sono di natura permissionless Diversamente che nel caso delle criptovalute, il controvalore delle stablecoin è però stabilmente legato ad una valuta di riferimento, generalmente di tipo FIAT. Per questo motivo vengono definite “monete stabili”. Le stablecoin vengono spesso utilizzate per effettuare delle operazioni in cui sia necessario mantenere una stabilità nei prezzi e in associazione ad alcuni strumenti innovativi propri della finanza decentralizzata, quali la richiesta di prestiti regolati da smart contract.

CDBC

Le CDBC, valute digitali emesse da banche centrali, sono basate su token ma hanno una natura permissioned, cioè sono controllate da un ente centralizzato. La spinta del Governo cinese per lo sviluppo e l’adozione di una propria forma di CBDC, lo yen digitale, ha stimolato lo sviluppo di altre valute digitali da parte di altre Banche Centrali. Per questa ragione anche USA ed Europa ne stanno studiando le applicazioni.

Conclusioni

Alla luce dell’analisi effettuata, possiamo certamente dire che dopo l’era della globalizzazione, con l’agevolazione degli scambi internazionali di merci e persone, l’ultimo baluardo della moneta fisica è stato abbattuto. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Gli enti centrali cercheranno, con tutta probabilità, di limitare l’espansione delle criptovalute e degli stablecoin sottoponendole a regolamentazioni stringenti soprattutto dal punto di vista fiscale ed imponendo il controllo su determinati flussi.

Quello che sembra configurarsi come uno scontro potrebbe però svilupparsi in forme di coesistenza tra diversi modi di intendere il denaro elettronico, ognuna in un ambito applicativo differente.

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