- 20/06/2022
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L’Italia punta con decisione verso la digitalizzazione del Paese e lo fa anche passando attraverso l’obbligo di utilizzo del POS negli esercizi commerciali privati presenti su tutto il territorio nazionale.
La digitalizzazione è uno degli obiettivi portanti del Piano nazionale di recupero e resilienza (PNRR), e l’obbligo del POS (point of sale) rientra in tale strategia nazionale oltre che nel pacchetto di richieste vincolanti della Commissione europea per ottenere i fondi del Piano Next Generation EU a cui il PNRR è legato.
Procediamo con ordine e vediamo in modo conciso ma dettagliato cosa prevede l’obbligo di introdurre il POS in negozio e presso gli studi professionali dal 30 giugno 2022, se vi saranno dei rinvii dell’ultima ora e come dotarsi in breve tempo di un dispositivo poco ingombrante e facile da usare.
Obbligo di POS in Italia dal 30 giugno
Anticipando di sei mesi una decisione già presa, il cosiddetto decreto “PNRR due” ha posto al 30 giugno 2022 il termine vincolante per dotarsi di POS, il terminale di pagamento con il quale i consumatori sono in gran parte abituati a pagare gli acquisti.
Il decreto legge 30 aprile 2022 n. 36 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e prevede che gli esercizi commerciali e gli studi dei professionisti, oltre che tutti gli artigiani, devono dotarsi del POS per consentire ai rispettivi clienti di pagare col bancomat o con le carte di credito e di debito.
Non cambia nulla per tutte quelle attività commerciali dove il POS fa parte da anni degli strumenti di pagamento messi al servizio dei clienti. Cambia, invece, per quanti hanno resistito fino all’ultimo preferendo i pagamenti solo in denaro contante.
Con l’obbligo di POS dal 30 giugno 2022 giunge anche una multa per le attività obbligate che non si doteranno del dispositivo di pagamento entro tale data. La sanzione amministrativa è di 30 euro, a cui bisognerà aggiungere il 4% del valore della transazione negata al cliente.
Ad esempio, per uno scontrino da 175 euro la multa complessiva per l’esercente sarà pari a 30 euro + (il 4% di 175 euro) = 30 + 7 = 37 euro di sanzione.
Uno dei 45 obiettivi del PNRR
Come scrivevamo in apertura l’introduzione dell’obbligo di POS dal 30 giugno 2022 è entrato a far parte dei 45 obiettivi del PNRR da raggiungere entro il 30 giugno, allo scopo di rispettare la tabella di marcia stabilita tra il governo italiano e la Commissione europea.
Oltre al POS obbligatorio il decreto “PNRR due” prevede:
- l’istituzione del portale nazionale per contrastare il lavoro nero;
- l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche per i possessori di partita IVA in regime forfettario;
- l’obbligo per le pubbliche amministrazioni centrali di usare la piattaforma InPa per il reclutamento del personale.
Com’è facile intuire, la maggior parte delle iniziative sin qui elencate sono volte ad abbattere l’evasione fiscale in Italia. Un impegno che l’Italia si è presa per migliorare il gettito fiscale favorendo l’emersione spontanea.
Ma il POS non era già stato reso obbligatorio nel 2013?
Ai più accorti non sarà sfuggito che l’obbligo del POS era stato introdotto nel 2013 dal decreto legge 30 dicembre 2013 n.150, poi convertito in legge 27 dicembre 2014 n.15 che conteneva al suo interno una proroga all’obbligo e nessuna multa.
La proroga è durata quasi 10 anni ed ora pare essere giunto il momento di imprimere ai pagamenti con moneta elettronica un'ulteriore accelerazione.
Possibile il rinvio?
Il decreto legge che il 30 aprile scorso ha posto la parola fine ai rinvii sull’obbligo di POS nelle attività commerciali e introdotto altri vincoli alla tracciabilità delle transazioni economiche in Italia, dovrà essere convertito in legge dal Parlamento. In questa sede sono possibili delle modifiche al testo, compreso un eventuale ulteriore rinvio.
Resta la necessità per l’Italia di soddisfare gli obiettivi vincolanti scritti nel PNRR, dunque anche un potenziale ulteriore rinvio potrà solo dare qualche altro mese di tempo per adeguarsi.
Negli ultimi anni, poi, l’uso di carte di pagamento e dello smartphone attraverso la tecnologia NFC sono aumentati anche nel nostro paese, nonostante il contante resti un punto di riferimento.
Alcune iniziative volte a incentivare l’uso delle carte di pagamento, e il POS obbligatorio rientra tra queste, stanno modificando in modo sostanziale le abitudini dei consumatori.
Quali soluzioni per dotarsi di un POS in tempi rapidi? Sumup!
Quando si pensa a una soluzione per dotarsi del POS non bisogna immaginarsi dispositivi ingombranti e sofisticati da usare.
Le più moderne tecnologie hanno semplificato i lettori di carte compattando le dimensioni e abilitando la gestione da una app mobile scaricabile sullo smartphone.
Questo significa che un lettore di carte di pagamento come Sumup può essere comodamente adottato da uno studio medico, come da un negozio o un'attività ristorativa.
Le soluzioni fornite da Sumup non prevedono vincoli contrattuali, hanno il canone a 0 euro e nessun costo fisso ricorrente. Grazie al credito d’imposta previsto dalla legge 157/2019 che sconta le commissioni del 30%, si recupera una parte dei costi legati alle transazioni effettuate con il dispositivo di pagamento Sumup.
Quelle attività che collegano il lettore di carte a un registratore telematico, ottengono un credito d’imposta fino al 100% per ricavi e compensi inferiori ai 400 mila euro annui.
Un motivo in più per adottare il POS e aumentare il flusso di cassa permettendo ai clienti della cashless society di fare acquisti di beni e servizi presso la propria attività.