Intervista a Leonardo Arrighi di Bartlex

Bartlex

Ciao Leonardo, raccontaci brevemente chi sei e cosa hai fatto prima di fondare Bartlex.

Mi chiamo Leonardo Arrighi, mi sono laureato in Economia e Finanza pochi mesi fa, al momento lavoro come Financial Analyst a Londra. Bartlex è stata fondata durante il nostro ultimo anno di Università. Tra noi, consideriamo come data di costituzione il 1 Febbraio 2016, coincidente con l’entrata nel programma di incubazione dell’Università Bocconi e Camera di Commercio di Milano, Speed Mi Up.

Saresti in grado di spiegare cos'è Bartlex in dieci parole?

Bartlex è un portale che permette di scambiare oggetti innovativamente.

Hai mai sentito parlare di Fintech prima che noi di Fintastico ti facessimo questa intervista? Cosa ne pensi?

Si, assolutamente si, sono estremamente appassionato di fintech, blockchain, criptovalute e tutto ciò che ruota attorno metodi di investimento alternativi sfruttando le importanti, e speriamo, sempre più veloci innovazioni nel campo della robo-advisory.

Abbiamo visto che in Bartlex adottate Bix come moneta digitale, puoi spiegarci meglio in che cosa consiste? Come si stabilisce il tasso di cambio di questa moneta digitale?

Il Bix è la moneta che permette di scambiare e vendere i beni all’interno della piattaforma, permette a noi di tenere sotto controllo il sistema, agendo, seppur in piccolo, come una Banca Centrale, emettendo e restingendo l’offerta di moneta monitoriamo il funzionamento del mercato e risolviamo tutte le eventuali problematiche che possono nascere tra gli utenti.

Al momento il tasso di cambio utilizzato è 1:1, stiamo sviluppando la piattaforma seguendo un metodo “Lean”, cercando duque di adattarci continuamente alle esigenze degli utenti, il che ci porta ad apportare continuamente modifiche al sistema.

Quanto pensi sia importante la sicurezza informatica per una startup digitale come la vostra?

Ritengo che la sicurezza informatica sia di fondamentale importanza, il nostro CTO, Marco, è sempre aggiornato sugli sviluppi e le innovazioni in questo campo.

Cosa pensi dovrebbero fare le banche per aiutare le startup come la tua?

Sinceramente ritengo questa sia una domanda particolare, e la risposta potrebbe differire da startup a startup. Nel nostro caso, in cui i fondatori sono giovani, la maggior parte ancora studenti, ciò che davvero apporterebbe beneficio, e ciò che in effetti stiamo cercando, è un finanziamento in cambio di equity, esso infatti, oltre a nuove risorse economiche porterebbe nuove conoscenze, nuovo network. Dunque ritengo ciò sia indispensabile per lo sviluppo e la crescita dell’ecosistema startup in Italia, le banche dovrebbero supportare i pochi incubatori che ci sono o rivestire loro stesse il ruolo di investitori.

Parlaci un po' dei tuoi progetti futuri con Bartlex.

Al momento stiamo cercando di spingere il più possibile sulla crescita, vogliamo ingradire sempre più la community, anche perchè in un sistema come il nostro la crescita crea un circolo virtuoso, più utenti ci sono, piu’ ampia è la diversità dei beni stessi, permettendo di beneficiare del cosiddetto “modello a coda lunga”: maggiore è il pubblico a cui ti rivogli, maggiore è la probabilità che anche beni che sarebbero normalmente passati inosservati suscitino l’interesse di qualcuno.

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Fabrizio Villani

Cofounder of Fintastico - fintech and insurtech expert

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