Con l'insurtech avere viteSicure diventa realtà

Eleonora Del Vento viteSicure

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Eleonora Del Vento, CEO di viteSicure. Startup che garantisce un'eredità certa alle persone che ami, a prescindere dal reddito e dai propri risparmi.

Cos'è l'insurtech e in che modo si differenzia dalle assicurazioni tradizionali?

L’insurtech descrive la trasformazione tecnologica e digitale del settore assicurativo e in particolare identifica l’offerta di servizi assicurativi attraverso l'impiego della tecnologia in modo incentrato sul cliente.

La differenza con le compagnie tradizionali è principalmente nella possibilità di dialogo costante e continuo con il cliente quando, dove e come vuole, di democratizzazione della relazione assicurativa, da un lato, e dall'altro nella focalizzazione sull'eccellenza operativa, fattore essenziale per la creazione del valore per tutti gli stakeholders.

Se l’insurtech è la prosecuzione della rivoluzione di Internet, io e il mio socio, Alessandro Turra, non potevamo mancare all'appello: con Royal Insurance eravamo stati i primi in Europa a vendere assicurazioni auto online, dopo essere stati i primi con Genertel a vendere al telefono in Italia, e oggi possiamo dire di essere pionieri nella vendita dell’assicurazione vita.

Raccontaci di viteSicure: cosa fa? a chi si rivolge? che problema volete risolvere?

viteSicure offre sicurezza finanziaria al verificarsi degli eventi più gravi, imprevedibili e improvvisi che possono capitare nella vita di ognuno di noi.

Si rivolge a chi con grande senso di responsabilità, da “buon padre di famiglia” è consapevole che i risparmi oggi non sono sufficienti per se stessi e soprattutto per proteggere chi amiamo perché ci sono eventi della vita che non si possono controllare.

Puntiamo “dritto al cuore” facendo leva sulle 3 più gradi paure di ognuno di noi: morte, malattia e povertà, inibitori della ricerca della felicità di ognuno nelle varie fasi della vita.

Lo facciamo con una nuova proposizione di prodotti assicurativi rivisti in ottica di semplificazione per rendere ancor più forte al cliente il senso della funzione sociale svolta dalle assicurazioni e in ottica di efficienza ed efficacia.

Come è nata l'idea di viteSicure?

viteSicure nasce dalla mia esperienza e conoscenza del cliente assicurativo, sensibile al rischio ma confuso nelle soluzioni proposte dal mercato, coniugata alla conoscenza dei casi di successo in altri Paesi anche europei e del momento storico economico in cui il mio conterraneo Zalone insegna che “il posto fisso” è una parola ormai fuori dal nostro vocabolario.

In Italia, abbiamo una moltitudine di potenziali assicurati “ignorati” dal mercato assicurativo tradizionale come i blue collars, ad esempio, che non hanno la capacità di spesa o l’educazione finanziaria di altri clienti per comprendere i prodotti di risparmio, investimento e previdenza che gli vengono offerti da mercato assicurativo.

Sono clienti fortemente consapevoli dei rischi finanziari della propria famiglia per cui hanno bisogno di “protezione”, ascoltano e reagiscono ai messaggi pubblicitari assicurativi che utilizzano linguaggio e modalità a loro familiari e vogliono governare il processo decisionale.

In questo contesto viteSicure nasce per i clienti più fragili, per spiegar loro che risparmiare è virtuoso ma non è sempre la soluzione per la famiglia; per i clienti che comprendono che la scaramanzia non li salva e non aiuta i loro affetti; per affiancarli nelle scelte più coerenti a risolvere problemi e ansie.

L’idea nasce ormai 3 anni fa e non è stato facile trovare un investitore che riuscisse a credere che il marketing inbound assicurativo funziona, che i clienti reagiscono a sollecitazioni che parlano di morte e che nel mercato vita ci sia spazio per innovare.

Poi abbiamo trovato Enrico Danieletto, CEO di Aleph Finance, con cui abbiamo realizzato il primo round di investimento e credo di poter affermare che abbiamo il proof che viteSicure funziona: abbiamo venduto la prima polizza TCM dopo solo una settimana dal lancio delle prime campagne su facebook e, a distanza di 3 mesi dal kick off, abbiamo diverse decine di polizza e centinaia di preventivi e partiamo fully on line entro metà dicembre.

Quali strategia di digital marketing e/o marketing state usando o pensate di usare in futuro?

La nostra strategia di marketing è quella di continua sperimentazione: noi founder siamo entrambi due problem solver compulsivi e rompere gli schemi conoscendo le regole del gioco, sperimentando per trovare la formula vincente è la naturale strategia per viteSicure.

Alessandro Turra, founder e CMO, ha già dimostrato la capacità di adattare al mercato assicurativo strategie di marketing vincenti in altri settori e innovative per il mercato assicurativo.

E’ una strategia di digital marketing inbound con forte segmentazione e targetizzazione per attrarre, dialogare, servire e nutrire il cliente puntando alla sua massima soddisfazione.

Alla base la continua raccolta e analisi di dati per conoscere il cliente e monitorare e migliorare le performances.

Con quali realtà vi piacerebbe stringere una partnership nel prossimo futuro? Perché?

Abbiamo già stretto importanti partnership con realtà di standing internazionale come RGA, fra i primi riassicuratori a livello mondiale nel mercato vita e malattia, per lo sviluppo prodotti e realtà innovative come Squarelife che, essendo una compagnia digitale che ha già accompagnato al successo distributori assicurativi digitali come noi in altri Paesi europei, era un partner naturale, oltre a giovani realtà che hanno un forte drive e che si sono molto ben integrate nella nostra catena di valore.

Siamo aperti a collaborare con compagnie e partners che siano disposte a rompere gli schemi per risolvere esigenze ben identificate dei clienti in modo efficiente ed efficace.

Quali progetti avete per il futuro?

Tanti direi se guardiamo il nostro business model canvas: abbiamo il lancio dei nuovi prodotti in pipeline, offerta di IoT abbinati su richiesta del cliente, continuo sviluppo tecnologico, sviluppo di affinity e creazione di communities.

Consideriamo tuttavia il nostro business model fluido rispetto alle esigenze e soddisfazione dei nostri clienti.

Come pensi sarà il futuro del mondo delle assicurazioni sulla vita?

Immagino un mercato assicurativo vita accessibile, credibile e democratico che recuperi la sua funzione sociale per proteggere le fasce più deboli della popolazione come neogenitori e anziani.

Per garantire sicurezza finanziaria a chi si ama non si parte con polizze di risparmio come i pac o con piani di previdenza costosi o peggio polizze miste confuse con piani previdenziali: oggi dobbiamo imparare a proteggere dagli eventi più gravi perché non ci sono più paracaduti come i genitori anziani o lo Stato che ci supporta.

Grazie Eleonora per la tua disponibilità e alla prossima!

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