- 09/10/2017
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Abbiamo intervistato Giovanni Buono, amministratore delegato di Housers Italia.
Ciao Giovanni, puoi descrivere Housers in dieci parole?
La prima piattaforma pan-europea di investimenti "crowd" in beni immobili.
Che cosa offre Housers di diverso rispetto ai fondi comuni immobiliari?
Offriamo la possibilità a chiunque, grazie a la soglia minima di investimento pari a 50 euro, di creare un portafoglio di investimento totalmente personalizzato, in quanto è l'utente a selezionare i singoli immobili in cui investire, scegliendo la città, il tasso di interesse atteso, la tipologia di attivo, la quantità da investire in ognuno di essi e la durata di questi investimenti.
Ci puoi spiegare come Housers gestisce i propri immobili?
Gli immobili sono di proprietà delle società che ricevono i prestiti dagli investitori (gli housers), ma vengono gestiti dal nostro team di property managers. In Spagna è stata creata una joint-venture con una importante società che opera nel settore immobiliare che, con un marchio creato ad hoc, si occupa di property management, con un modello di business e tecnologia estremamente innovativa. Proprio in questi giorni stiamo studiando il modo di replicare in Italia l'esperienza spagnola.
Chi investe tramite Housers diventa anche proprietario dell'immobile?
No, dopo aver valutato diverse possibilità abbiamo deciso di adottare il modello che si è dimostrato più performante in un mercato evoluto come quello del Regno Unito. Abbiamo così deciso di passare nel gennaio 2017 dal modello iniziale di equity crowdfunding, dove gli investitori diventano proprietari pro-quota dell'immobile, al modello lending dove gli investitori si configurano come finanziatori. In pratica gli utenti investono in progetti immobiliari attraverso un contratto speciale, assimilabile ad un prestito partecipativo con garanzia ipotecaria verso le società che acquistano gli immobili. In cambio dei soldi prestati gli housers ricevono un interesse proporzionale agli affitti o alle plusvalenze in caso di vendita dell'immobile.
Cos'è InstantRent? Come funziona?
InstantRent è un sistema fortemente voluto da Housers allo scopo di erogare la rendita attesa per i primi sei mesi qualora, a causa di ritardi in fase di ristrutturazione o nell'identificazione di un inquilino di "qualità", un dato immobile non generi reddito.
Nel proporre gli investimenti ai vostri utenti, tenete conto in qualche modo della loro propensione al rischio?
Certo, oggi offriamo tre tipologie di investimenti, con un livello di rischio che va dal basso (progetti di risparmio/messa reddito) fino a quelli più rischiosi (progetti di sviluppo/tasso fisso). Inoltre, ogni progetto viene mappato all'interno di una matrice rischio/rendimento. Come se non bastasse, da pochissimo abbiamo introdotto una dashboard che fornisce una rappresentazione grafica del grado di diversificazione del portfolio utente.
Quanti sono gli investitori di Housers?
Ad oggi Housers può contare circa 70.000 utenti, 15.000 dei quali sono investitori ricorrenti.
A quanto ammonta il patrimonio immobiliare gestito da Housers?
Il portafoglio di Housers conta 167 immobili per un controvalore totale di circa 30 milioni di Euro.
A quale tipologia di immobili è interessata Housers?
Soprattutto immobili di tipo residenziale, ma abbiamo reso possibile l'investimento anche in locali commerciali e strutture turistiche. Di recente, ad esempio, è stata lanciato l'ambizioso progetto di ristrutturazione e messa in opera di un hostel boutique. La cifra da raggiungere ammonta a 1.850.000 Euro, che costituisce un record per la nostra piattaforma, mentre il ritorno atteso per chi investe dovrebbe essere vicino all'8% il primo anno.
Quali sono i vostri piani per l'Italia?
Abbiamo grandi ambizioni per l'Italia dove puntiamo a numeri maggiori di quelli fatti in Spagna nei primi tempi. Puntiamo a raggiungere i 35.000 utenti nei primi 12 mesi e dar loro la possibilità di investire fino a 12 milioni di Euro in nuovi progetti.
Puoi annunciarci qualche novità?
Abbiamo appena lanciato una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma Crowdcube per un aumento di capitale che servirà a supportare la crescita nei paesi esistenti e sui nuovi mercati. Ad ottobre partiamo con il Portogallo e nel 2018 stiamo studiando l'entrata in 3 altri paesi. A partire da novembre, Housers consentirà gli investimenti in arte e nel 2018 tutti i dati e le transazioni saranno crittografate utilizzando la tecnologia blockchain, in modo da rendere la piattaforma più robusta e sicura.