- 12/06/2018
1) Ciao Edoardo, che parole utilizzeresti per spiegare Axieme ad una zia anziana?
Axieme è il primo servizio che, se non hai avuto sinistri con la tua assicurazione, ti rimborsa una parte del costo della polizza. In fin dei conti non hai chiesto alla compagnia assicurativa di pagarti un danno, quindi è giusto che ti venga restituita una parte dei soldi, vero zia?
2) In che modo le vostre soluzioni assicurative si differenziano dalle assicurazioni tradizionali?
In primis perché siamo gli unici a proporre un patto equo e trasparente: se sono avvenuti pochi o nessun sinistro durante il periodo di validità dell’assicurazione, restituiamo una parte del costo della polizza alla scadenza.
In secondo luogo lo facciamo in modo social. I nostri assicurati vengono riuniti in gruppi (noi le chiamiamo "cerchie") suddivisi in base al tipo di polizza acquistata. I membri della stessa cerchia condividono le informazioni su eventuali sinistri accaduti. Proprio questa condivisione permette al nostro algoritmo di calcolare il “giveback” (è il modo in cui chiamiamo il rimborso) spettante ad ogni partecipante alla cerchia. Ognuno è al corrente di ciò che accade all'interno della cerchia e quindi sa il perché (e quanto) gli spetta, con la semplice logica "pochi sinistri = tanto giveback".
Infine, abbiamo un approccio completamente diverso all'argomento “assicurazione”. Cerchiamo in tutto e per tutto di semplificare le condizioni di polizza per rendere il linguaggio il più semplice possibile e le condizioni chiare, anche tramite infografiche sul nostro sito e parole schiette e comprensibili. Stiamo “volgarizzando” le assicurazioni, ma nel senso puro del termine, un po’ come avvenne con la Vulgata che traducendo la Bibbia in latino la rese più diffusa e alla portata della gente. Stiamo anche sviluppando un roboadvisor che implementerà un algoritmo di machine learning in grado di rispondere in modo immediato alle domande degli utenti sulle caratteristiche delle polizze: insomma un amico assicuratore super-esperto a disposizione via chat 24 ore al giorno.
3) A seguito dell'entrata in vigore della PSD2, si parla molto ultimamente di open banking e API e di un nuovo modo di collaborazione per banche e fintech. Cosa sta succedendo invece nel settore assicurativo?Â
Come sappiamo a gennaio 2018 è entrata in vigore la PSD2 che obbliga le banche a concedere l’accesso ai dati da parte dei clienti che lo richiedono, aprendosi anche a fornitori terzi (Open Data) tramite tecnologia API. Questo ha aperto nuove opportunità di business per molte terze parti che sono in grado di fornire servizi “all-in-one-place” (tutto in un posto solo) per correntisti stufi di muoversi tra app o portali diversi per tenere sott’occhio la propria situazione finanziaria.
In tutta sincerità le compagnie assicurative stanno facendo ancora poco in merito alla “portabilità del dato”, soprattutto perché la PSD2 si rivolge espressamente agli istituti di credito. Tuttavia, sono in pochi ad aver posto attenzione al fatto che un’altra normativa entrata in vigore quest’anno, il famigerato GDPR, comporterebbe invece obblighi anche in capo alle compagnie di assicurazioni, in particolare quello di rendere “open” alcuni dati dei propri assicurati.
In Axieme stiamo lavorando proprio a queste tematiche e presto ci saranno delle belle novità . Nel frattempo abbiamo di recente lanciato le nostre API che permetteranno ai nostri Partner (compagnie, reti di agenti assicurativi ecc.) di permettere ai propri clienti di accedere al Digital Insurance Wallet, ossia l’area personale in cui sono archiviate le polizze assicurative del cliente e dove questo potrà visualizzare il dettaglio delle proprie scadenze, coperture, storico dei sinistri ecc. Nel momento in cui il consumatore viene stimolato e abituato alla comodità di avere a portata di mano in un unico luogo tutta la propria situazione finanziaria (vedi banche) il passo è breve al fargli porre la domanda “perché non avere anche quella assicurativa?”
4) Quest'anno abbiamo visto una partnership in Germania tra Deutsche Bank e Friendsurance, iniziativa molto simile a quella che Axieme sta portando avanti in Italia. Pensi che anche in Italia i tempi siano maturi per vedere accordi di questo tipo tra banche/assicurazioni e imprese fintech/insurtech?
Deutsche Bank e Friendsurance hanno avviato una partnership con l’obiettivo di rendere la sottoscrizione delle polizze assicurative più semplice, trasparente e conveniente. Il fatto che il colosso bancario tedesco abbia scelto di integrare i prodotti di Friendsurance nel portale online della banca la dice lunga su dove sta andando il mercato.
L’Italia è un paese normalmente restìo al cambiamento e questo caso non fa eccezione. Quando parliamo però di permettere ai consumatori di risparmiare, soprattutto in un tema caldo (e spesso sofferto) come quello del budget dedicato alle assicurazioni dalle famiglie, la propensione al cambiamento cambia e i tempi si accorciano drasticamente: noto che l’orecchio italiano diventa immediatamente più ricettivo! Credo che anche in Italia i tempi siano maturi, non ti nascondo che stiamo incontrando diverse banche che sono interessate a collaborare con Axieme attraverso modelli simili a quello messo in atto in Germania.
5) Avete stretto da poco una partnership con Jobby, una piattaforma digitale che incrocia domanda e offerta di lavoro in ambito sharing economy di cosa si tratta?
Jobby è un nuovo e rivoluzionario servizio che abbatte la complessità tra domanda e offerta di lavoro, offrendo la possibilità di affidare o svolgere un incarico di lavoro occasionale tramite il proprio smartphone.
Grazie alla partnership con Axieme, i “workers” jobby (utenti della piattaforma) sono infatti assicurati con una polizza che copre gli eventuali infortuni avvenuti durante lo svolgimento di un incarico intermediato della piattaforma.
L’assicurazione copre le spese mediche a seguito di infortunio e in aggiunta fornisce un eventuale indennizzo in base alla gravità degli effetti dell’infortunio.
A maggio i frutti del modello proposto da Axieme si sono concretizzati. Come promesso, Axieme ha premiato la community jobby restituendo una parte dell’importo pagato per la polizza. Questo perché l’insieme dei “workers” si è comportato in modo prudente e virtuoso, perciò la compagnia assicurativa non ha dovuto esborsare somme di denaro per pagare sinistri o indennizzare infortunati. Proprio per questo il nostro algoritmo è stato in grado di riconoscere un importo (giveback) che abbiamo rimborsato a jobby e che quest’ultima ha devoluto all’Unicef per sostenere la sua attività contro lo sfruttamento del lavoro minorile, un tema al quale è particolarmente sensibile considerato l’ambito in cui opera. Possiamo quindi dire che l’unione fa la forza e che il modello Axieme ha dimostrato di funzionare: il comportamento virtuoso della collettività genera ricadute positive per tutti.
6) State prendendo parte a Magic Wand, il primo programma di accelerazione in Italia per le startup fintech e insurtech lanciato da Digital Magics lo consigliereste anche ad altre imprese fintech e insurtech? Concretamente come vi sta aiutando?
Siamo molto contenti di far parte di Magic Wand, essere stati selezionati da Digital Magics dimostra nuovamente la capacità di Axieme di leggere il mercato e di posizionarsi come punto di riferimento per l’innovazione nel settore assicurativo.
Il programma di lavoro è stato duro, impone una verifica ogni due settimane per certificare i traguardi raggiunti, ma in tale maniera sei spinto ad impostare con ordine e tempi specifici il piano di sviluppo, quindi sicuramente lo consiglieremmo ad altre start up. Abbiamo inoltre avuto accesso ad una rete di consulenti di alto profilo con attività di advisory di estremo valore, oltre ad un supporto economico da parte di Digital Magics.
Parallelamente ai consulenti abbiamo lavorato anche con i partner del programma di accelerazione: Intesa Sanpaolo, Sella Lab, Reale Mutua, Ersel, Ubi Banca, Poste italiane, BNL, Credito Valtellinese, Innogest, Sisal Pay. Dal confronto con grandi corporate sono emersi spunti interessanti per lo sviluppo del nostro business e possibili accordi commerciali per fare crescere il business.Â
7) Quali sono secondo voi le principali ragioni per cui il futuro delle assicurazioni passerĂ da una maggiore collaborazione con le imprese insurtech?
Ti potrei rispondere con il titolo dell’ultimo libro di Andrea Silvello e Matteo Carbone: All the Insurance Players Will Be Insurtech (tutti gli attori del settore assicurativo saranno insurtech). Il termine insurtech è molto abusato e piace soprattutto ai giornalisti che possono “dare un nome a quella roba lì”. Di fatto quello che bisogna ormai capire è che non si tratta di essere a favore o contro, non si tratta di scegliere se diventarlo oppure no. I player del settore non hanno scelta: dovranno tutti diventare insurtech, o moriranno. Hai presente il “innovate or die” (innova o muori) di Jack Matson (poi giuro la smetto con le citazioni)? Quindi non è che si debba trovare una ragione per la quale il futuro delle assicurazioni passerĂ da lì, è che è l’unica via possibile. Di certo non mi immagino un mondo nel 2030 in cui mia nipote riceverĂ via posta la ricevuta cartacea del pagamento della sua assicurazione sulla casa, nĂ© in cui io chiamerò il mio assicuratore al telefono per chiedergli di ricordarmi la data di scadenza della mia polizza auto.Â
Piuttosto il punto è COME diventare insurtech per gli attori che ancora non lo sono. Per i big player è sicuramente piĂą premiante collaborare che competere con le startup. Aprirsi ad un nuovo modo di operare, affiancare modelli che beneficiano della rapiditĂ e della flessibilitĂ di team ridotti, giovani e con strutture lean non può portare che benefici alle grandi compagnie (che spesso invece soffrono di sovrastrutture e livelli gerarchici che limitano la rapiditĂ d’azione). E se questo vorrĂ dire spartire una fetta della torta ben venga: sempre meglio innovare e vincere insieme che incaponirsi frenando (o peggio, ostacolando) un processo di innovazione ormai inesorabile.Â
8) Quali altri progetti avete in cantiere per il 2018?
Abbiamo diversi progetti in cantiere, in primis come accennato stiamo sviluppando un roboadvisor che implementerĂ un algoritmo di machine learning in grado di rispondere in modo semplice, completo ed immediato alle domande degli utenti riguardanti le caratteristiche dei prodotti assicurativi e le relative condizioni contrattuali. Il consumatore non dovrĂ piĂą farsi venire il mal di testa su pagine e pagine del fascicolo informativo, ma semplicemente chiedere alla nostra assistente digitale (ci piace pensare sia una donna) le informazioni sul contenuto del testo.
Inoltre, mi preme ricordare che Axieme è anche una piattaforma assicurativa sviluppata su tecnologia API, che consente a compagnie assicurative, MGA, bancassurance e distributori di operare digitalmente e integrarsi con terze parti in modo agile. La nostra piattaforma si offre di supportare il settore assicurativo nel suo percorso di digitalizzazione e la soluzione software di Axieme è una piattaforma plug-and-play dotata di tool flessibili e un design intuitivo. Nel 2018 prevediamo quindi di fornire il nostro applicativo a terze parti interessate a sfruttare a pieno le sue peculiaritĂ . Su quest’ultimo tema stiamo lavorando con alcuni player per lanciare i primi pilot.Â
Qui si conclude l'intervista con Edoardo Monaco di Axieme, bella vero? Condividila se tra i tuoi contatti conosci qualcuno che potrebbe essere interessato a risparmiare sulla propria assicurazione o semplicemente curioso rispetto all'insurtech e le sue soluzioni.