- 12/07/2016
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La rapida evoluzione dell’Internet delle cose (o, più propriamente, Internet degli oggetti o IoT, acronimo dell'inglese Internet of Things) è un neologismo riferito all'estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti.
La nostra società è una società dove le persone e i prodotti sono sempre più interconnessi tra di loro. Basti pensare che “la popolazione mondiale è superata dal numero di dispositivi connessi in una proporzione di 1.5 a 1” e secondo i dati della IDC (International Data Corporation) il numero di dispositivi e oggetti connessi a Internet potrebbe arrivare nel 2020 a 21 miliardi.
La connessione di dispositivi, macchine e oggetti permette di generare, analizzare e comunicare i dati in modo dinamico, aumentando l'efficienza operativa e generando nuovi modelli di business.
Si può parlare di Internet delle cose quando:
- esiste un insieme di prodotti intelligenti e connessi, sistemi produttivi che dialogano tra loro;
- questi prodotti intelligenti sono connessi attraverso una infrastruttura di comunicazione simile a Internet;
- le infrastrutture di comunicazione sono connesse a infrastrutture informatiche.
La connettività e la tecnologia incominciano ad avere un impatto nelle decisioni e nelle scelte, andando pian piano a sostituire anche l’apporto umano. Se proviamo per un attimo ad immaginare nel nostro quotidiano a cosa facciamo riferimento quando parliamo di un “ecosistema intelligente”, possiamo pensare a:
- accendere e spegnere le luci di casa nostra solo attraverso un termostato che tiene monitorate le ore del giorno e della notte;
- il nostro frigorifero che ordina gli alimenti in esaurimento o in scadenza etc.
La nostra vita quotidiana viene migliorata da queste nuove tecnologie che permettono di avere a portata di mano maggiori soddisfazioni e una miglioramento nella qualità della vita.
Il crescente numero di prodotti intelligenti e connessi offre innumerevoli possibilità al mercato. L’Internet delle cose avrà un impatto su molti settori e imprese, e il settore delle assicurazioni è sicuramente tra quelli che vivrà i maggiori cambiamenti grazie a queste tecnologie.
Pensiamo per un attimo ai braccialetti intelligenti che permettono di ottenere informazioni in tempo reale del cliente e aiuteranno a monitorare le nostre abitudini, come anche impianti dentali che informeranno il nostro dentista sulle nostre abitudini alimentari.
Questo tipo di soluzioni apporterà un grande valore per le assicurazioni. Da una parte, le polizze si arricchiranno di servizi ad alto valore aggiunto per l'assicurato che aumenteranno il grado di fidelizzazione dei clienti oppure favoriranno l'acquisizione di nuovi clienti. Dall’altra parte, permetterà una riduzione dei costi, ad esempio, nella verifica delle cause di incidenti o nella prevenzione degli incidenti.
Attraverso queste tecnologie sta cambiando la natura del rischio, modificando quindi anche le variabili fondamentali del settore assicurativo. Le variabili associate al rischio che devono essere monitorate sono:
- variazione della responsabilità del rischio: cambi nel tipo di prodotti e nel portafoglio clienti.
- aumento della trasparenza dei rischi: nascono nuovi modelli di calcolo del rischio, in funzione di quanto e come è utilizzata la polizza (UBI) e di un prezzo dinamico.
- diminuzione della frequenza del rischio: diminuisce la necessità di avere un’assicurazione a causa di spazi con sempre minori rischi.
Il rischio è andato evolvendo nel settore assicurativo, si è passati da un rischio statico ad un rischio dinamico. Storicamente le assicurazioni hanno basato i loro modelli di rischio sui dati del cliente come per esempio l’età, il sesso, il bonus-malus e lo storico assicurativo. L’incorporazione di informazioni in tempo reale permetterà di avere un prezzo dinamico, segmentato per ogni cliente e adattato al rischio.
Un esempio può essere quello di un assicurato che viaggia per diversi mesi all’anno fuori dall’Italia, il suo modello di rischio includerà l’aumento dell’assicurazione sulla vita e contro incidenti e la riduzione della polizza auto e/o casa nei periodi di non utilizzo delle polizze.
L’evoluzione del modello di business delle assicurazioni sarà un elemento fondamentale se le assicurazioni vogliono adattarsi alla nuova generazioni di “clienti digitali” che hanno abitudini di consumo differenti rispetto alle altre generazioni. È importante sottolineare che questo cliente digitale, non solo ha a disposizione maggiori informazioni durante il processo di acquisto, ma preferisce tenere sotto controllo il processo, monitorandolo. Ed ha una maggiore propensione all’ utilizzo dei canali digitali.
Le aspettative, dunque, sono elevate e obbligano tutti i settori ad adattarsi a questa nuova generazione. Da un analisi dei dati del CEI (l’indice che misura l’esperienza del cliente) presente nel report WIR (World Insurance Report), si può notare che, mentre a livello generale il tasso di soddisfazione si attesta intorno ad un 74%, se si prende in considerazione solo la generazione dei clienti digitali il livello di soddisfazione scende al 67%.
Analizzando i dati nel dettaglio, si può trarre la conclusione che un 26% dei clienti vive con la propria assicurazioni esperienze negative o neutre, ovvero potrebbero in un futuro non molto lontano, decidere di cambiare la propria assicurazione o per un altro concorrente tradizionale oppure affidandosi ad una delle imprese Insurtech, che sempre più spesso riescono a mettere in difficoltà i player tradizionali con offerte più trasparenti e che rispondono in modo migliore alle esigenze dei clienti.
Queste nuove tendenze tecnologiche aprono interessanti opportunità di mercato e sfide al settore assicurativo che sarà costretto a doversi reinventare giorno dopo giorno. Saranno le imprese che meglio si adatteranno al cliente digitale, quelle che riusciranno a posizionarsi meglio nel prossimo futuro digitale.