Il fintech in aiuto all'educazione finanziaria: le soluzioni di finanza personale

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Alcuni dei servizi finanziari presenti su Fintastico ci sono stati segnalati dai nostri partner che ci compensano.

La valutazione di Fintastico deriva dalla media ponderata delle valutazioni provenienti da Trustpilot, App Store, Google Play store

Che il nostro approccio al "consumo" di servizi finanziari stia cambiando ce lo dicono le numerose ricerche pubblicate negli ultimi mesi, ce lo dice l'interesse del legislatore, nazionale e non, ma sopratutto ce lo dicono gli operatori tradizionali.

Questi ultimi, in particolar modo, si stanno fronteggiando in un vero e proprio risiko per accaparrarsi uno degli asset a più alto valore aggiunto: il risparmio. Con un margine di interesse al lumicino, per i bassi tassi di interesse e l'agguerrita competizione dei nuovi operatori di servizi finanziari, la gestione del risparmio torna ad essere, oggi più che mai, al centro del processo produttivo dell'azienda Banca. 

Oltre a poter garantire lauti guadagni commissionali, il risparmio sembra essere al momento uno dei verticali più difficilmente attaccabili, dove il marchio viene strettamente identificato con la fiducia e il rapporto umano rimane centrale. Non è un caso se, Betterment, leader USA del mercato dei roboadvisor, abbia iniziato già da tempo affiancando alla piattaforma tecnologica la presenza di consulenti in carne ed ossa; lo stesso percorso è stato intrapreso da Moneyfarm, ed a breve anche da Euclidea, per restare in casa nostra.

Una recente pubblicazione dell'Istituto Tedesco Qualità e Finanza delinea perfettamente questa tendenza, con riferimento al mercato italiano, riportando che "si tratta di settori della nuova finanza digitalizzata, "fintech" che suscitano ancora dubbi e incertezze tra gli Italiani". Va da sé che, oltre al retaggio culturale che caratterizza il nostro rapporto con il denaro, ad influire in maniera preponderante è l'aspetto funzionale, che riflette le lacune del nostro paese anche in materia di competenze digitali. 

Tutto questo, va ricordato, si inserisce in un contesto nel quale, decenni di voluta asimmetria informativa tra domanda e offerta di servizi finanziari, ha fatto si che il risparmio si radicasse come un valore per i prestatori ed un'abitudine inconsapevole per i risparmiatori.

E le abitudini sono dure a morire, proprio perché sono frutto di una consuetudine più che di una volontà, e poi, utilizzando le parole di R. Thaler, premio Nobel per l'economia 2017, e C. Sunstein "anche gli investitori più sofisticati, qualche volta, si scoraggiano all'idea di decidere come investire il proprio denaro, e ricorrono a semplici regole pratiche. Anche il premio Nobel Harry Markowitz, uno dei padri fondatori della moderna teoria del portafoglio. Quando gli è stato chiesto come avesse allocato il suo conto previdenziale, lo ha confessato" (La Spinta Gentile, R.Thaler e C. Sunstein, 2014)

A confermarlo è anche l'indagine ACRI-IPSOS, pubblicata in occasione della 93ma Giornata Mondiale del Risparmio, secondo cui, anche se rimane alto il numero di Italiani propensi al risparmio (l'86% contro l'88% del 2016), cala la quota degli investitori (29%, nel 2001 era il 47%) e chi investe lo fa per una parte minoritaria dei propri risparmi. Chi investe continua a preferire la liquidità (il 67%, in linea con il 2016) e, anche se è diminuita l'attrattività degli strumenti ritenuti più sicuri (certificati di deposito, libretti di risparmio, buoni postali...), la bassa rischiosità rimane comunque la linea guida nelle scelte.

Un dato in controtendenza è invece quello evidenziato dal Global Investor Study 2017 di Schroders, secondo cui i risparmiatori Italiani sentono il bisogno di una maggiore informazione finanziaria.

Essere soggetti passivi non è più possibile considerato che investire è diventato più difficile, non basta più affidarsi ad un unico strumento e, sopratutto tra le fasce più giovani della popolazione, il risparmio sta diventando un dovere per far fronte al venir meno di una parte del welfare garantito alle generazioni passate: conoscere è diventato fondamentale.

A provare a dare una risposta a questa domanda, per lo più inespressa, di servizi finanziari ci stanno provando una serie di realtà che hanno l'obiettivo di ripristinare, in molti casi sarebbe meglio scrivere creare, il rapporto con il denaro e con le proprie finanze, puntando alla consapevolezza del risparmiatore come ad uno dei pilastri sul quale costruire una nuova esperienza di servizio finanziario.

Al fianco dei servizi di investimento stanno entrando nel mercato nuovi attori in grado di offrire ai risparmiatori una tipologia di prodotti nuovi per il settore, nella forma e nella sostanza. Questi, che possono essere definiti come veri e propri servizi di consulenza, partono dall'esperienza della quotidianità, dalle piccole spese, dalle decine di scelte che quotidianamente affrontiamo riguardo alla nostra sfera finanziaria, per offrirci un valido supporto nel conoscere e gestire il nostro denaro. L'obiettivo è di trasformare un'abitudine in una scelta, ripartendo dalla consapevolezza dei consumi prima ancora che dalle scelte di investimento. Molti, infatti, sono quelli che faticano a tenere traccia delle proprie entrate ed uscite, se guadagnano di più di quanto spendono o viceversa; è per questo che, oltre alle conoscenze "didattiche", si rendono necessari dei comportamenti virtuosi da tenere nella vita di tutti i giorni: scegliere è faticoso e comunque comporta delle rinunce, per questo necessità di consapevolezza prima e di educazione poi.

Tutte, o quasi, utilizzando strutture differenti partono dalla gestione delle spese quotidiane. L'obiettivo è quello di responsabilizzare le scelte quotidiane per prendere "possesso" del rapporto con il denaro; avere un quadro chiaro delle proprie possibilità è il punto di partenza per poter approcciare consapevolmente alle proprie esigenze di risparmio. Non si tratta solo di tagliare le spese ritenute più o meno superflue, quando piuttosto di dare valore. 

Nella sezione Finanza Personale, Fintastico ha selezionato le più promettenti per il mercato Italiano, e non solo. Si tratta di web app e mobile app per la gestione della finanza personale che offrono servizi di coaching finanziario, per grandi e piccoli, di pianificazione finanziaria, e di soluzioni che aiutano a risparmiare, tracciare le proprie spese e offrono supporto nelle decisioni di investimento.

Tra quelle che offrono servizi di coaching finanziario troviamo MyPecunia, che si rivolge a tutti quelli che hanno come obiettivo l'autonomia della gestione del proprio denaro, offrendo anche servizi di pianificazione finanziaria, ed Ernit, una mobile app riservata ai più piccoli che, collegata ad un salvadanaio fisico ad hoc, consente ai bambini di prendere confidenza con la gestione del proprio denaro, fissare obiettivi ed essere educati al "valore delle cose".

Di pianificazione finanziaria si occupa anche PensiONarea, che offre un servizio di consulenza gratuita in materia previdenziale, comparando i fondi pensione e i prodotti pensionistici commercializzati in Italia.

A proposito di "soluzioni che aiutano a risparmiare" WalletSaver, una mobile app gratuita, consente di monitorare i propri consumi telefonici in tempo reale e, partendo dall'analisi dei consumi, è in grado di offrire la soluzione migliore e garantire tariffe esclusive agli utenti.

Per il tracking delle proprie spese è possibile scegliere tra: PocketSmith, una web app che consente di tracciare le spese, con la possibilità di "riflettere sul passato" delle proprie scelte e fare previsioni sul futuro; Toshl Finance, una mobile app (usufruibile anche dal web) che permette di tracciare e categorizzare le proprie spese e di usufruire di servizi di budgeting e reporting; Follio, una mobile app, che offre un valido strumento di reporting delle voci di spesa, consentendo di registrare, categorizzare e conservare documenti di spesa.

A questa tipologia di servizio Zillions, una web app, aggiunge la possibilità di usufruire di consigli sul dove e come poter risparmiare. Combine, una web app, invece di centralizzare il controllo di eventuali molteplici conti bancari, di qualsiasi paese Europeo, in un'unica dashboard, tracciando le transazioni e offrendo servizi di risparmio addizionali offerti da società partner. 

Nel momento in cui si scrive, il servizio più completo (per le possibilità offerte) sembra essere quello offerto da Oval Money, una mobile app che, una volta collegati conti e carte, monitora automaticamente le spese e permette di accumulare risparmi in base alle proprie abitudini finanziarie e social in un salvadanaio digitale, secondo tre step: l'arrotondamento del resto delle spese, il trasferimento di importi e le percentuali di spesa trasferiti a seconda della categoria di spesa effettuata. Questi a breve potranno essere investiti in soluzioni offerte dai partner di Oval, utilizzando direttamente la piattaforma dell'app. 

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Salvatore Grisanti

Juggler of ideas (sometimes balls!) - Passionate about Fintech and Financial Markets