Il boom del Crowdfunding e l’aiuto delle Fintech contro il Coronavirus

EY boom crowdfunding coronavirus

Negli ultimi giorni, sui portali di crowdfunding di tutto il mondo si stanno moltiplicando le campagne di raccolta fondi destinate agli ospedali e alle strutture sanitarie impegnate nell’assistere le persone afflitte dal virus Covid-19, il cosiddetto Coronavirus.

Celebrità del mondo dello spettacolo e dello sport stanno veicolando e promovendo le campagne di raccolta fondi tramite i propri social network, dando vita così ad una vera e propria corsa alle donazioni.

La più celebre campagna europea è quella promossa da Chiara Ferragni e Fedez tramite il portale GoFundMe, partita con un obiettivo di 800 mila euro, nel giro di poche ore ha ampliamente superato la soglia prefissata e, in pochi giorni, ha quintuplicato l’obiettivo inziale raccogliendo più di 4 milioni di euro destinati alla costruzione di un nuovo reparto di terapia intensiva presso l’Ospedale San Raffaele di Milano.

Analizzando il portale GoFundMe ad oggi in tutto il Mondo si contano più di 13.000 campagne di raccolta fondi destinate al supporto di iniziative contro il Coronavirus, dal finanziamento degli ospedali all'aiuto dei lavoratori colpiti dai lock-down delle proprie attività.

Lo scoppio della pandemia del Coronavirus, l’utilizzo del crowdfunding da parte di persone esposte mediaticamente e il desiderio di supportare le iniziative benefiche, hanno reso queste piattaforme di uso comune. Ma cos'è veramente il crowdfunding e quali tipologie esistono?

Il crowdfunding, termine inglese nato dall'unione di crowd “folla” e funding “finanziamento”, è un processo collaborativo di raccolta fondi attraverso piattaforme online da parte di un gran numero di persone (la folla) a sostegno di attività o iniziative sia a scopo di lucro che non. Esistono 4 diversi tipi di crowdfunding:

  • Real Estate Crowdfunding: raccolte fondi dedicate al finanziamento di progetti di investimento immobiliare a scopo di lucro ad esempio Housers e Walliance.
  • Donation based Crowdfunding: raccolte fondi dedicate al finanziamento di iniziative con finalità sociale non a scopo di lucro, ad esempio le raccolte per gli Ospedali italiani di questi giorni.
  • Reward Based Crowdfunding: raccolte fondi dedicate al finanziamento di progetti imprenditoriali in cambio di un “reward” come l’acquisto del prodotto a prezzo scontato, l’accesso in anteprima alla vendita del prodotto, la partecipazione ad eventi esclusivi o la ricezione di gadget. Un esempio famoso è il sito Kickstarter.
  • Equity based Crowdfunding: raccolte fondi dedicate al finanziamento di aziende/startup mediante l’acquisto di partecipazioni societarie. Due esempi sono Mamacrowd e Crowdfundme.

Il crowdfunding è uno dei verticali fintech più “antichi”, nasce all’inizio degli anni duemila con la diffusione di internet. In Italia nel 2005, è stato lanciato Produzioni dal Basso, uno dei primi portali di crowdfunding a livello mondiale. Nel 2008 e nel 2009 vengono lanciati negli Stati Uniti Indiegogo e Kickstarter, quelli che oggi possiamo definire i giganti del crowdfunding con valutazioni superiori al miliardo di dollari.

Attualmente in Italia, secondo un censimento di EY, si contano in totale 72 piattaforme di Crowdfunding, di cui 13 nel Real Estate, 18 nel Donation Based, 20 nel Reward Based e 13 nell’Equity Based.

Secondo il sito di ricerche Statista, il mercato mondiale del crowdfunding nel 2018 era di 10,2 miliardi di dollari e nel 2025 raggiungerà quota 28,8 miliardi, una cifra enorme ma che sicuramente andrà rivista al ribasso visto l’enorme impatto che sta generando nel mondo in emergenze come quella del coronavirus.

Dal punto di vista normativo, in Europa è da poco stato introdotto il nuovo regolamento chiamato “European Crowdfunding Service Providers for Business” che semplifica e standardizza il quadro normativo. Il regolamento della Commissione consente alle piattaforme di crowdfunding di fornire facilmente i loro servizi in tutto il mercato unico dell'UE. Invece di doversi conformare a regimi normativi diversi, le piattaforme dovranno rispettare un set unico di norme, sia quando operano nel loro mercato nazionale che in altri Stati membri dell'UE. Le regole si applicano a tutti i fornitori europei di servizi i crowdfunding (ECSP) e l’importo massimo delle operazioni di finanziamento di progetti è stato fissato a 5 milioni di euro.

In Italia, Paese che è stato tra i pionieri a livello mondiale in fatto di regolamentazione del crowdfunding, si è assistito, il 25 marzo 2019, alla prima quotazione in Borsa di un portale di equity crowdfunding: CrowdFundMe. In fase di collocamento, CrowdFundMe S.p.A. ha raccolto 2,8 milioni di Euro, con un flottante al momento dell’ammissione è del 30,05% c

Concludendo, il coronavirus sta portando gravi e inaspettate conseguenze in tutto il mondo e le abitudini delle persone stanno cambiando, spesso forzatamente. Si è registrato un fortissimo calo dei consumi, le Borse stanno vivendo un periodo di forte instabilità e di ribassi, i piccoli operatori economici e le imprese sono costrette, causa lock-down, a rimanere chiusi. I contatti fisici devono essere i più limitati possibile e per questo motivo le abitudini dei consumatori stanno migrando verso soluzioni digitali ed il fintech è sicuramente un fattore abilitante grazie alla possibilità di effettuare pagamenti digitali, di gestire on-line la propria posizione bancaria e di usufruire di diversi servizi da remoto.

In questa situazione di instabilità e insicurezza, il crowdfunding, grazie alla possibilità di finanziare iniziative a scopo benefico, sta vivendo un momento di grande diffusione a livello mondiale e sta fornendo un aiuto nella lotta al Coronavirus, accelerando l’accesso al capitale ad enti statali e benefici molte volte schiave della burocrazia. Il fintech si presta al servizio della comunità.

Autori:

Carlo Alberto Minasi - Chief Innovation Officer Financial Services, EY

Federico Thiella - Innovation Analyst, EY

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