Il futuro dei boschi è digitale: blockchain e DAO al servizio dell’ecologia

Bosco DAO

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Quando il bosco può salvarsi da solo con una DAO

In Firstpersonalcoin partendo dalla convinzione che le DAO – Organizzazioni Autonome Decentralizzate - sono uno strumento validissimo per gestire problemi complessi, coinvolgere le persone e migliorare il rapporto tra costi e benefici di molte iniziative, ci siamo imbattuti in Terra0. Un progetto innovativo basato sulla blockchain Ethereum e lanciato per la prima volta nel 2016 e riproposto durante diverse esposizioni internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, Ars Electronica, e la Biennale di Lione.

Promotori un gruppo di artisti che sostengono la rilevante dimensione sociale dell’arte ed hanno proposto un caso di studio semplice ed interessante. Non è un caso che l’arte preveda il futuro, per Julius Verne la fantascienza erano i sottomarini o la fantastica avventura di conquistare la Luna, oggi sono più spesso i film a farci riflettere sui futuri tecnologici da "2001: Odissea nello spazio" il film del 1968 che ha previsto computer portatili e assistenti vocali quando i computer erano grossi come un monolocale o "Minority Report" uscito nel 2002 che ha predetto l'uso di tecnologie come il riconoscimento facciale, le pubblicità personalizzate e le interfacce gestuali.

L'idea centrale di Terra0 è che un ecosistema potenziato tecnologicamente, un bosco connesso con un software, possa agire come un agente economico indipendente, capace di gestire e utilizzare le proprie risorse in modo sostenibile migliorandosi nel tempo senza l’intervento umano.

Come funziona Terra0

Un promotore acquista un bosco con l’intento di preservarlo ed implementa un software che grazie alla blockchain Ethereum fa tre cose:

  1. emette dei token che consegna al promotore come certificato del suo impegno iniziale,
  2. si connette con un altro software di ricerca satellitare che monitora lo stato del bosco ed
  3. in base a certi parametri mette all’asta alberi da tagliare, invita manutentori o affitta spazi attrezzati;

A fine anno il ricavato se positivo è del bosco stesso (usate la fantasia in fondo grazie a Tolkien ed alla biologia sappiamo che un bosco, una cellula o un uomo siamo tutti parte di una grande famiglia) e viene utilizzato dal software per ripagare il promotore riacquistando i token.

A questo punto il bosco ricomprando i token dal promotore estingue il debito iniziale e da allora in poi tutti i guadagni sono del bel bosco o del software se preferite, che agisce come agente autonomo.

Questo software è una DAO ed il bosco non solo è diventato ricco ma potrà comperare un altro bosco magari male in arnese, investire in ecologia tutto secondo le regole immutabili fissate all’ inizio.

Quale tecnologia consente il funzionamento di Terra0

Questo prototipo evolutivo si basa su un'organizzazione autonoma decentralizzata (DAO) che può anche gestire aree di terra, favorendo nuove forme di interazione tra la tecnologia e la natura che mirano a creare ecosistemi tecnologicamente potenziati e resilienti.

Le DAO infatti possono essere molte cose, rappresentano un nuovo modo di collaborare per un obiettivo o per fare affari in modo paritario e democratico anche se il modello più diffuso e quello di un gruppo di persone che la pensano allo stesso modo, organizzate attorno a wallet crittografici condivisi e governate attraverso un quadro trasparente di regole automatizzate applicate da smart contract dentro (e fuori) la blockchain. 

Quindi una organizzazione simil societaria che ha dei fondi (ovvero un capitale in forma di treasury) degli stakeholders (ovvero dei portatori di interessi) ed uno statuto in forma di smart contract (una governance sofisticata che differenzia ruoli ed interessi dei partecipanti, utilizzatori, promotori e clienti) ma potenzialmente non ha né una sede, né un dipendente in carne ed ossa che si occupi delle sue operazioni.

Terra0 rappresenta un'avanguardia nel campo della gestione degli ecosistemi, con l'obiettivo di migliorare la resilienza e la sostenibilità ambientale attraverso l'uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e i sensori remoti, ma l’intuizione come i più attenti avranno notato è del 2016, sono passati otto anni e se ai più sembrerà un progetto futuribile oggi possiamo fare molto di più.

Cosa possiamo fare oggi

Nel febbraio del 2024 con un cammino travagliato di favorevoli e contrari (ed il governo italiano era tra i contrari) la comunità europea ha adottato la Natural Restoration Law che impegna gli Stati a ripristinare gli ecosistemi in aree sempre più grandi del territorio ed a garantire che le zone ripristinate non tornino a deteriorarsi. Gli Stati però hanno mille impegni e distrazioni mentre i veri stakeholders sono gli enti del territorio, gli abitanti, gli animali e l’intero ecosistema il cui benessere garantisce il nostro benessere

La tecnologia ci da oggi la possibilità di riconoscere la natura come un soggetto che ha fondamentalmente il diritto sopravvivere nell’interesse di tutti ma soprattutto di togliere dalla disponibilità una serie di risorse che potrebbero essere messe in crisi da scelte momentanee, mosse da esigenze magari legittime ma di breve periodo comuni

Nel caso pratico non è difficile valutare una serie di fattori economici intorno ad un bosco, il mondo dell’associazionismo spesso si fa carico di iniziative lodevoli di promozione ecologica e gli enti territoriali sono oggi molto sensibili sia al valore dell’ecosistema che al benessere ed alla qualità della vita nei distretti che amministrano. Mettere insieme questi tre soggetti non è facile ed una struttura agile, tecnologicamente sofisticata ma che richiede investimenti contenuti, che come abbiamo visto potrebbero essere anche ripagati potrebbe essere un esperimento replicabile in molti contesti

Il team di Terra0 è stato composto da sviluppatori, teorici e ricercatori che hanno lavorano per creare strumenti di gestione degli ecosistemi naturali ma sono in fondo stati un po’ limitati dalla tecnologia ma le tecnologie chiave per un futuro migliore sono quelle che più si sono sviluppate negli ultimi anni, includono il machine learning, i sensori remoti ed i registri distribuiti.

La tecnologia per vivere meglio

L'obiettivo è un futuro sostenibile e biodiverso e la ricerca deve essere orientata verso la realizzazione di ecosistemi autonomi che possano gestire e adattarsi alle sfide ambientali in modo più efficiente rispetto ai sistemi tradizionali.

Oggi un BOSCO DAO è un progetto pionieristico che combina tecnologia avanzata e gestione degli ecosistemi per creare un futuro più sostenibile ma attraverso l'uso di una DAO e di altre tecnologie emergenti possiamo ridefinire il modo in cui pensiamo alla gestione ambientale.

BOSCO DAO ha il potenziale per trasformare il modo in cui interagiamo con il nostro ambiente naturale, promuovendo una maggiore armonia tra tecnologia e natura, ma anche una visione innovativa per altri progetti sperimentali che possono offrire un nuovo paradigma per la sostenibilità e la convivenza sociale.

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Mariano Carozzi

Imprenditore nel Reg-tech con 20+ anni in fintech, ha co-fondato aziende di successo, utilizzando tecnologie blockchain. Ora, come fondatore di First personal coin, sta sviluppando modelli di business e prodotti per la finanza personale e sociale in ambienti digitali, sfruttando DAO e una rete di giovani professionisti.