- 22/06/2022
FOMO è l’acronimo inglese di Fear Of Missing Out, letteralmente paura di essere tagliati fuori, di perdere un’occasione.
Nonostante sia un termine utilizzato soprattutto dalle giovani generazioni come i Millennials e i Gen Z, si tratta di un fenomeno dell’epoca moderna, che esiste ormai da anni e che colpisce in modo trasversale un po’ tutti.
Non si tratta di una malattia patologica, ma di fatto è uno stato d’ansia che colpisce adolescenti, ragazzi e adulti.
La FOMO si è sviluppata con l’avvento e l’affermazione dei social media. Oggi siamo tutti costantemente connessi e ci aggiorniamo su ciò che accade nel mondo soprattutto sfruttando gli strumenti digitali e le piattaforme social.
L’accedere a Facebook, Instagram , Twitter, LinkedIn, è diventata una routine. Un’azione quasi meccanica che compiamo ogni giorno, più volte al giorno. E i problemi iniziano quando, per un motivo o per un altro, non possiamo connetterci.
Ecco, proprio in quel momento, scatta l’ansia di non essere aggiornati, di esser tagliati fuori, di perdere informazioni importanti. Ed è la stessa paura che ci spinge ogni giorno, più volte al giorno a connetterci: il timore di essere tagliati fuori, di perdere occasioni o notizie. La FOMO.
Per coloro che non avessero familiarità col termine FOMO, ecco un video introduttivo:
Quali emozioni sono legate alla FOMO
Il motore della FOMO sono le emozioni. Tutto parte dalla sensazione di perdere un’opportunità rispetto agli altri. Ecco, dunque, che gelosia, invidia e delusione prendono il sopravvento e ci spingono a sentirci persi, spaesati, abbandonati e frustrati se non riusciamo a connetterci. Ma non è tutto. La FOMO deriva anche dalla paura di fare male, di non fare come gli altri, di non compiere le stesse decisioni e azioni degli altri, e di non trarre quindi alcun beneficio.
Il timore di non essere all’altezza, di non sapere qualcosa, di perdere informazioni, di non compiere determinate scelte, non ci fa sentire come gli altri e ci mette ansia.
Ecco, quindi, che ci si sente un passo indietro rispetto alla community, agli amici virtuali dei social, e si prova sconforto, paura, ansia.
Si arriva addirittura a svalutare la propria vita, non riuscendo ad apprezzare quello che si fa. Si è mossi da una mania del controllo e di essere onnipresenti, soprattutto nel mondo digitale.
Qual è la relazione FOMO e investimenti finanziari?
La FOMO non è legata solo al mondo social e alla presenza virtuale, ma si concretizza anche nella finanza. Ed è così che la paura di perdere qualche evento importante, qualche trend, qualche sketch, si trasforma nella sensazione di perdere un’opportunità di guadagno.
Chi investe teme soprattutto il rischio di fare peggio rispetto agli altri. Ancor più della perdita di guadagno. Ma qual è il rischio maggiore di compiere scelte finanziarie sulla base della FOMO? Semplice: crolli di mercato e concretizzazione delle perdite.
Quando si parla di investimenti finanziari, le parole d’ordine sono pazienza e sangue freddo.
Le emozioni devono essere tenute a bada, non c’è spazio per l’emotività.
Investire guidati dalla FOMO porta a prendere decisioni d’impulso, spesso e volentieri deleterie, che si concretizzano in perdite, specie in determinati momenti storici.
La FOMO, infatti, colpisce gli investitori soprattutto in momenti di forte volatilità dei mercati finanziari, quando la voglia di cavalcare i movimenti ribassisti e rialzisti in tempi brevi prende il sopravvento.
Ma più che la voglia di trarre guadagno da queste operazioni, è la paura di essere lasciati indietro e perdere occasioni vincenti, che spinge a compiere azioni di compravendita rischiose.
Perché la FOMO ci fa perdere soldi?
La FOMO fa perdere soldi anche quando non siamo investitori.
Per natura, l’essere umano vuole far parte di un gruppo e sentirsi accettato e integrato con i membri dello stesso. E cosa si fa per non sentirsi esclusi? Ci si uniforma. Ci lasciamo influenzare da amici, parenti e conoscenti.
Pensa al desiderio di avere l’ultimo modello di smartphone, il vestito dell’ultima collezione della stilista del momento, l’andare in vacanza in una località semplicemente perché “vanno tutti lì, è in”.
Il pensiero nella nostra testa è “se lo ha lui/lei, lo devo avere anch’io, lo devo fare anch’io”.
Ma tu lo vuoi veramente? Ne hai davvero bisogno? É qualcosa di affine a te e ai tuoi gusti, a ciò che ti piace? Non c’è spazio per queste domande, tanto meno per le relative risposte.
La FOMO prende il sopravvento et voilà ci ritroviamo a spendere (e perdere) soldi solo per la paura di essere esclusi, di perdere un’occasione, di non essere altrimenti all’altezza.
La conseguenza fa ancora più male. Passato il momento FOMO e spesi i soldi, l’effetto novità svanisce e arriva la consapevolezza che i soldi spesi si sarebbero potuti risparmiare!