- 21/04/2022
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Ogni giorno ormai un nuovo termine entra a far parte della nostra vita. Spesso e volentieri si tratta di un inglesismo che si fa strada nel linguaggio comune e sostituisce una o due parole della nostra lingua madre.
Da qualche anno per esempio, ha fatto capolino nelle conversazioni quotidiane il termine Fintech. Di fatto è l’abbreviazione di financial technology, in italiano tecnologia finanziaria. In estrema sintesi, fintech è tutto ciò che riguarda la tecnologia applicata al settore finanziario.
Quando si sente parlare di fintech, quindi, si pensa generalmente alla digitalizzazione in atto ormai da anni per l’abilitazione o la fornitura dei servizi finanziari mediante l’uso di tecnologie basate su internet.
Passiamo dalla teoria alla pratica per capire meglio il concetto! Gli strumenti di pagamento per il commercio online, le piattaforme di mobile payment o di finanziamento e quelle di investimento, sono tutte soluzioni Fintech.
Sei pronto a esplorare il mondo del fintech? Partiamo dalle basi. In questo articolo affronteremo i seguenti punti:
- definizione di fintech;
- il lato pratico del fintech;
- fintech in Italia;
- bisogna temere il mondo fintech?
Definizione di Fintech
Finance (Fin) + Technology (Tech), ecco la formula alla base del termine fintech. E che racchiude l’ampia offerta di strumenti digitali applicati al mondo finanziario, la cui mission è innovare il mercato dei servizi finanziari.
Il più delle volte, però, quando senti parlare di fintech, sappi che è in riferimento a startup.
Nello specifico, si definiscono startup Fintech-Fin quelle incentrate sull’ottimizzazione di uno o più servizi finanziari. Si definiscono, invece, startup Fintech-Tech quelle che sviluppano una specifica tecnologia che successivamente sarà applicata al settore finanziario.
Riassumendo, il termine fintech comprende sia processi di evoluzione nell’industria finanziaria, sia modalità d’uso di servizi finanziari che sfruttano il mondo digitale.
Come funziona il Fintech
Anche se semplici e chiare, spesso le parole non bastano per comprendere e assimilare un concetto. Ecco perché è sempre bene fare degli esempi.
Fermati un attimo e pensa. Qual è l’operazione finanziaria più semplice?
Il bonifico. Bene, fino a qualche annetto fa, per predisporre un bonifico bancario come pagamento, ti saresti dovuto recare in una filiale bancaria, fornendo tutti dati necessari all’operatore responsabile di eseguire il pagamento richiesto.
Successivamente, un secondo operatore, dipendente dell’istituto bancario ricevente, avrebbe dovuto confermare e completare l’operazione.
Oggi questo modus operandi è ancora attivo, ma di fatto è stato surclassato da un processo rivoluzionario, completamente differente e decisamente più rapido. Oggi sono sufficienti pochi passaggi su un PC, su uno smartphone o su un qualsiasi altro device, per procedere con l’operazione.
Ed è così che un’operazione semplice come il bonifico, è stata ulteriormente semplificata e implementata sfruttando le tecnologie informatiche. Un cambiamento importante che ha influito anche sulla gestione del tempo e delle attività dei lavoratori.
L’innovazione tecnologica nel mondo della finanza, e più in generale in tutti i settori, ha da un lato semplificato la vita delle persone, e dall’altro implementato i processi gestionali e produttivi delle aziende, abbassando anche i costi.
Fintech in Italia
La digitalizzazione ha influito in modo attivo sullo sviluppo dei servizi finanziari. E a cogliere l’opportunità sono state soprattutto le startup.
Da sempre il mercato finanziario è stato considerato un mercato chiuso, difficile da penetrare e praticamente off-limits per le nuove e giovani realtà. Ma le società già esistenti, in virtù della loro tradizionale e statica organizzazione, non sono riuscite a sfruttare nel migliore dei modi la trasformazione digitale.
A differenza delle startup che, con un’organizzazione più snella e agile, hanno fatto dell’innovazione tecnologica la propria punta di diamante. Ed è così che tutti i segmenti dell’industria finanziaria sono stati uno ad uno rivoluzionati: dai pagamenti alle valute, dai prestiti alla gestione del risparmio.
Anche in Italia, da sempre considerata il fanalino di coda dell’innovazione tecnologica, si è fatto spazio e si è affermato il fintech. Nel Bel Paese, ancorato a pilastri ormai radicati come il credito bancario, il risparmio familiare e le piccole e medie imprese, sono attive ormai moltissime aziende innovative nel settore finanziario.
Hai mai sentito parlare di Satispay o di Moneyfarm? Ecco, si tratta di veri e propri esempi (di successo) di aziende fintech.
Ma l’esplosione del fintech in Italia trova una spinta importante in occasione degli anni della pandemia da Covid. L’emergenza sanitaria e i relativi lockdown hanno quasi costretto gli utenti italiani a interagire con il proprio istituto di credito per mezzo dei canali digitali. Una fortuna nella sfortuna che ha così confermato l’avanzamento del digitale nella vita quotidiana e i relativi cambiamenti a esso legati.
Bisogna temere il mondo Fintech?
L’innovazione e la tecnologia, e quindi, anche la digitalizzazione, sono volte a migliorare i servizi per gli utenti finali e, più in generale, semplificare la loro vita. L’obiettivo del mondo del fintech, e in particolare delle aziende fintech, è quello di offrire al mercato servizi sempre migliori, più performanti, più vicini alle singole esigenze individuali.
Una sfida che è stata accolta da molte realtà e di cui si vedono i frutti. È chiaro, pertanto, che non si tratti di un qualcosa di cui temere, ma piuttosto di una duplice opportunità: per gli utenti finali e per le aziende.
Arrivati a questo punto, l’obiezione più classica riguarda il pericolo del furto di dati sensibili e la privacy. È ancora radicato il pensiero che la rete non possa dare garanzie e sicurezza. Questo è vero solo in parte!
Le aziende serie e professionali che operano nel settore del fintech offrono le stesse garanzie delle realtà e dei sistemi più tradizionali. Questo perchè le aziende fintech sono obbligate a sottostare alle stesse regolamentazioni degli istituti finanziari più tradizionali. Inoltre, anche le aziende fintech sono vigilate dagli stessi organi di garanzia, primi tra tutti Banca d'Italia e Consob.
Va da sé che sicurezza e garanzia sono per forza una caratteristica delle startup fintech. Anzi, proprio perché consapevoli di essere viste con occhio indagatore e perplesso, le startup fintech cercano di rispondere il più possibile e velocemente alle richieste del mercato e ai bisogni delle famiglie.