Finanza decentralizzata: cos'è e come funziona

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La finanza decentralizzata (Decentralized Finance - DeFi) è un nuovo ecosistema tecnologico e finanziario, formato da un insieme di protocolli informatici che si sviluppano sulla base di network decentralizzati che sfruttano la tecnologia blockchain. Il suo scopo è quello di far recuperare a persone e imprese la fiducia rispetto alla finanza tradizionale, rendendola trasparente, sicura e democratica. In questa guida scopriremo le principali caratteristiche della finanza decentralizzata, e analizzeremo i principali vantaggi rispetto la finanza tradizionale e il fintech.

Cos'è la finanza decentralizzata?

La peculiarità della finanza decentralizzata è la mancanza di censura, sia dal punto di vista della tecnologia che si sceglie di utilizzare che dal punto di vista normativo. I creativi e i geni del nostro tempo, gli sviluppatori, hanno la possibilità di dare libero sfogo alla loro creatività utilizzando tecnologie open-source, senza burocrazia e resistenti alla censura da parte dei governi o delle autorità di vigilanza sui mercati finanziari. Il problema è metterli d'accordo su quale tecnologia utilizzare, i partiti che si affrontano attualmente sono diversi: quelli del Bitcoin e della Lightning Network da una parte e gli amanti di Ethereum dall'altra.

Sviluppare una soluzione DeFi permette agli sviluppatori di preoccuparsi della burocrazia solamente a posteriori e non a priori, non bisognerebbe dover chiedere il permesso a nessuno per scrivere del codice informatico. È un po' come se prima di fare una ricerca su Google, si dovesse controllare il codice civile o quello penale. Internet non funziona così al giorno d'oggi.

La finanza decentralizzata è agli albori, nel corso del 2019 sono stati lanciati alcuni progetti e startup. I primi investitori hanno incominciato a interessarsi al tema, è di qualche settimana fa la notizia che il famoso fondo di venture capital Andreessen Horowitz (conosciuto anche come a16z) a investito 25 milioni di dollari in Compound Finance.

Finanza decentralizzata: come funziona

La tecnologia blockchain fa parte della più ampia famiglia delle Distributed Ledger Technology (DLT) a cui aggiungono alcune funzionalità tipiche. Un Distributed Ledger è un database condiviso tra più partecipanti. La maggior parte delle aziende attualmente utilizza un database centralizzato. Le DLT archiviano i dati su computer sincronizzati indipendenti, aumentando sicurezza e interoperabilità. Un Distributed Ledger elimina la necessità che un'autorità centrale o un intermediario elabori, convalidi o autentichi le transazioni.

Principali vantaggi della finanza decentralizzata

Tra gli aspetti su cui è importante porre l’attenzione per valutare l'efficacia o meno delle soluzioni di finanza decentralizzata, non bisogna focalizzarsi sulle loro prestazioni, infatti attualmente le principali soluzioni fintech (app, piattaforme e marketplace) garantiscono prestazioni superiori rispetto alle soluzioni DeFi ma sulla fiducia.

Le startup fintech sviluppano software prevalentemente proprietario, o privato, insomma non open-source, non modificabile dagli utenti se non dietro una richiesta e un'autorizzazione da parte dell'impresa. Il software corre sempre il rischio di essere censurato da un'autorità. La promessa della finanza decentralizzata è di essere resistente alla censura.

La DeFi consente la creazione di nuovi mercati. Ma i mercati decentralizzati presentano lo stesso problema di tutti i nuovi mercati: l'adozione è necessaria per generare liquidità e la liquidità permette di incrementarne l'adozione. Mentre la finanza decentralizzata può creare nuovi mercati e consentire a nuovi utenti di accedervi, non crea automaticamente mercati liquidi.

Finanza decentralizzata: i rischi

In un sistema finanziario decentralizzato, la connessione a Internet sarebbe l'unico prerequisito per accedere ai servizi finanziari. Una riduzione della centralizzazione di chi controlla le attuali infrastrutture finanziarie aumenterebbe la trasparenza, ridurrebbe i costi e la censura. Gli unbanked, persone che non hanno un conto presso una banca o non utilizzano i servizi offerti dalle banche otterrebbero l'accesso ai servizi finanziari. Spesso infatti come sinonimo di DeFi si utilizza anche "open finance", finanza aperta.

Il problema principale è che la tecnologia non è il solo fattore che limita l'accesso ai servizi finanziari. È irragionevole credere che gli investitori al dettaglio comprendano il profilo di rischio di prodotti e soluzioni DeFi più semplici, quando spesso e volentieri non comprendono a pieno nemmeno gli strumenti e i prodotti finanziari tradizionali.

Un altro problema è il product-market fit (PMF) attualmente limitato agli early adopters e agli utenti esperti delle criptovalute che si trovano a proprio agio con le attuali interfacce e interazioni offerte dalla DeFi. Inoltre, la mancanza di educazione e di strumenti per gli sviluppatori stanno limitando la crescita dell'industria. Se si vogliono superare le attuali limitazioni all'adozione e la crescita della finanza decentralizzata, sviluppatori, regolatori, investitori e utenti dovranno parlare e lavorare insieme. Rompere le barriere concettuali.

Cosa pensano le banche della finanza decentralizzata?

Il Consiglio per la stabilità finanziaria (in inglese: Financial Stability Board) è un'organismo internazionale che ha il compito di monitorare il sistema finanziario a livello globale. Le principali banche centrali ne fanno parte e a giugno 2019, hanno pubblicato un report sulla finanza decentralizzata.

Nel report viene dichiarato che la finanza decentralizzata può essere efficace sopratutto per quanto riguarda i pagamenti e la trade finance. La trade finance riguarda le transazioni commerciali nazionali e internazionali e comprende linee di finanziamento, l'emissione di crediti documentari, soluzioni per la gestione e la copertura del rischio sui crediti da esportazione, etc.

Tra i punti più interessanti:

  • Decentralizzazione del processo decisionale. Allontanamento da un singolo intermediario finanziario o infrastruttura e l'adozione di sistemi in cui un ampio gruppo di utenti è in grado di prendere decisioni su se e come effettuare transazioni finanziarie.
  • Decentralizzazione dei rischi. Passaggio dalla conservazione del rischio sul bilancio di un singolo intermediario finanziario a una corrispondenza più diretta tra singoli utenti e fornitori di servizi finanziari.
  • Decentralizzazione della tenuta dei registri. Allontanamento da dati e transazioni conservate a livello centrale, verso sistemi in cui la capacità di archiviare e accedere ai dati è estesa a un numero più ampio di utenti. La verifica dei dati e delle transazioni può essere distribuita, ad esempio tramite meccanismi di consenso.

In conclusione

Prima di decidere se optare per un servizio o prodotto DeFi, uno fintech o un servizio finanziario tradizionale è opportuno valutare con attenzione vantaggi e svantaggi. Per prima cosa è importante comprenderne il funzionamento, se presenta o meno una garanzia nel caso che qualcosa dovesse andare storto in modo da non farsi trovare impreparati. Successivamente è fondamentale valutarne i costi associati e la convenienza per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Infine un consiglio: è fondamentale dotarsi di una buona educazione finanziaria di base, indipendentemente dal fatto che qualcuno abbia a che fare con soluzioni di finanza decentralizzata, fintech o di finanza tradizionale.

Successivamente se si vuole comprendere più a fondo il funzionamento di prodotti e soluzioni di finanza decentralizzata, sarà necessario approfondire alcuni aspetti tecnici e informatici che aiuteranno a comprendere meglio argomenti non accessibili alla maggior parte della popolazione. In questo modo si eviteranno brutte sorprese e si potranno sfruttare al meglio le opportunità della tecnofinanza. Per i lettori più tecnici e che hanno voglia di approfondire, su GitHub è presente una repository con una lista curata di progetti di finanza decentralizzata.

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