FairePay: acquisti più sostenibili con il pagamento rateale

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Da oggi muove ufficialmente i suoi primi passi nel mercato FairePay, uno strumento pensato per dare una spinta decisiva allo sviluppo delle PMI italiane in ambito retail.

Nato da un’idea di faire.ai, FairePay è la soluzione che permette ai consumatori di accedere al credito per rateizzare i propri pagamenti e di farlo direttamente all’interno dei punti vendita convenzionati.

La rateizzazione viene effettuata accedendo a un prestito personale fino a 20.000€, attraverso un servizio interamente digitale e che accorcia sensibilmente i tempi di attesa.

FairePay infatti sfrutta le potenzialità dell’open banking per snellire la burocrazia e permettere all’utente di richiedere un finanziamento in autonomia, senza presentare montagne di documenti e senza fornire una busta paga.

Per noi è un traguardo entusiasmante” racconta Giorgio Fiorentino, responsabile commerciale di FairePay.

È un prodotto con cui diamo continuità alla nostra mission: democratizzare e rendere più equo l’accesso al credito, attraverso le opportunità tecnologiche generate dall’open banking e dalla PSD2”.

La richiesta di prestito attraverso FairePay è stata pensata come un’esperienza senza frizioni, quasi come fosse un normale pagamento. All’interno delle attività commerciali convenzionate, infatti, l’utente inquadra il QR code con il proprio smartphone e accede alla web-app di FairePay.

Qui potrà, per prima cosa, scegliere l’importo desiderato, confrontare i piani di rateizzazione proposti e scegliere quello che preferisce.

Una volta scelto il piano di ammortamento e inserito alcuni dati personali, il cliente collega il proprio conto corrente attraverso Fabrick, il maggior provider italiano di servizi di open banking.

È proprio grazie a questo passaggio che si concretizza uno dei principali punti di forza di FairePay: l’accesso ai dati transazionali permette all’utente di ottenere un primo screening sulla sostenibilità del prestito desiderato e inviare la richiesta, senza dover presentare alcun documento reddituale.

A concludere il flusso di richiesta del prestito è poi la conferma della propria identità: anche questo step viene gestito interamente online e semplificato grazie all’utilizzo di SPID.

Richiedere un prestito viene frequentemente percepito come un’operazione complessa, poiché l’iter burocratico è sempre molto denso e non adatto ai canali digitali”, spiega Giorgio.

In un mondo in cui quasi ogni azione quotidiana può essere svolta con uno smartphone e senza utilizzare materiale cartaceo, per noi non c’è ragione che questo non valga anche per accedere a un finanziamento. Inoltre, i tradizionali sistemi di valutazione del merito creditizio si sono sempre basati su criteri che non sono in grado di rispondere alle odierne necessità dei consumatori.

Con la PSD2 i paradigmi cambiano completamente e soluzioni come FairePay allargano sensibilmente la platea di persone che possono richiedere finalmente un prestito per i propri progetti, che sia comprare un’auto o una cucina per la propria casa.

Oltre a generare benefici per l’utente finale, FairePay è stato creato soprattutto come strumento di supporto alle PMI che, utilizzando il credito come una leva commerciale, possono arricchire la propria offerta di vendita e trarre sensibili vantaggi per il proprio business.

Attualmente il mercato dei pagamenti dilazionati - basato prevalentemente sul modello del Buy now, pay later - vede i player di settore rivolgersi soprattutto agli e-commerce, ai brand retail fashion, travel e leisure.

Esiste però un segmento cospicuo di PMI - il cuore pulsante del tessuto imprenditoriale italiano - che non è tradizionalmente supportato dai sistemi di credito e che per questo vede depotenziate le proprie opportunità di business.

Come racconta Giorgio: “Abbiamo rivolto la nostra attenzione a tutte quelle aziende che, per diverse ragioni, non hanno solitamente la possibilità di implementare soluzioni di pagamento dilazionato. Penso a settori come quelli dell’edilizia, forniture, ristrutturazioni, concessionari auto”.

Per realtà imprenditoriali come queste - i cui beni e servizi hanno scontrini medi di almeno 2.000€ - è ormai un fatto consolidato dover accettare che molti preventivi non vengano poi conclusi con un acquisto, riducendo notevolmente i potenziali ricavi”.

Ma potendo contare su uno strumento che rende più sostenibili gli acquisti per i clienti, le prospettive cambiano radicalmente anche per le aziende che lo adottano.

“Utilizzando FairePay come parte della propria offerta commerciale, le attività convenzionate possono quindi aumentare il proprio scontrino medio e migliorare le conversioni dei preventivi generati, ottenendo più liquidità in tempi brevi”.

Questo però è solo l’inizio, come assicura Giorgio: “Siamo già al lavoro per ampliare l’offerta, introducendo lo strumento del prestito finalizzato. L’obiettivo è generare un duplice beneficio: da una parte una rafforzamento del flusso di vendita per l’esercente, dall’altra una migliore esperienza di acquisto per l’utente."

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