- 12/10/2021
La pandemia di Covid-19 ha causato livelli di disruption e di incertezza senza precedenti per le aziende di tutti i settori e di ogni area geografica. Mai come ora, infatti, la resilienza finanziaria delle aziende è messa in discussione. Il cashflow a breve termine, il capitale circolante netto (o working capital) e i parametri finanziari sono elementi chiave perché le aziende rimangano solvibili e riescano così a sopravvivere.
Le conseguenze finanziarie della pandemia di Covid-19 esigono risposte urgenti per mantenere a galla l'economia. I governi e le banche centrali si stanno concentrando in gran parte sulla fornitura di liquidità di emergenza e su misure economiche come sgravi fiscali su vasta scala, sussidi salariali, indennità di disoccupazione, garanzie sui prestiti alle imprese, nonché investimenti da parte dei governi in realtà in difficoltà.
Se tutte queste misure sono fondamentali per sostenere l'economia nel breve termine, inizia a essere evidente che una crescita significativa del supporto all'industria dei servizi finanziari è un fattore chiave per sviluppare un impatto positivo sul mercato nel medio-lungo termine.
Nell'ultimo anno il mercato ha registrato una crescente richiesta di fonti alternative di finanziamento per le Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI). Il factoring (anticipo del credito) è uno dei settori che ha registrato la crescita maggiore. La dimensione del mercato globale dei servizi di factoring è stata valutata in 3.235,88 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che si espanderà a un tasso annuo di crescita composto (CAGR) dell'8,4% dal 2021 al 2028.
Per rispondere alla domanda in rapida crescita e aggirare la tradizionale complessità del modello di business del factoring, le banche stanno collaborando con le aziende tecnologiche per trovare nuove soluzioni e ridurre il costo complessivo del processo. Oltre a questo diverse aziende fintech stanno investendo nello sviluppo di soluzioni stand-alone ed entrano nel mercato con nuove offerte.
Negli ultimi mesi, le dimensioni del mercato e il tasso di crescita hanno generato un'ondata di nuovi player e nuove offerte. Non sorprende quindi che Facebook abbia iniziato a guardare a questo mercato e alle nuove opportunità che può offrire. L'interesse di Facebook per il settore dei servizi finanziari, del resto, non è mai stato un segreto e negli anni il gigante della tecnologia ha gestito diversi progetti e creato numerosi nuovi servizi di carattere finanziario.
Con circa 2,89 miliardi di utenti attivi mensili nel secondo trimestre del 2021, Facebook è il più grande social network al mondo. Complessivamente, il social network conta oltre 60 milioni di pagine aziendali attive. Con una rete di utenti così ampia e consolidata, l'ambizione di creare guadagni attraverso il lancio di nuovi servizi è molto più di un semplice esperimento e il factoring si presenta come un settore molto allettante.
Da pochi giorni Facebook ha lanciato il programma Invoice Fast Track che sembra un primo passo nel perimetro del factoring. Il nuovo servizio aziendale offre ai clienti business di Facebook la possibilità di vendere al gigante della tecnologia le loro fatture in sospeso e di ricevere rapidamente il denaro dovuto. I pagamenti dovuti verranno poi gestiti e ricevuti direttamente da Facebook.
Per ora il programma è limitato al mercato statunitense e sembra avere un focus "fair" su aziende con particolari esigenze di aiuto come quelle “di proprietà, gestite e controllate da minoranze razziali o etniche, donne, veterani militari statunitensi, persone LGBTQ+ o persone con disabilità”.
Sicuramente questo nuovo programma darà a Facebook l'opportunità di testare un nuovo servizio e valutare la possibilità di una più ampia estensione in termini di clienti e aree geografiche.
Una delle parti più interessanti, ma ancora non divulgate, del nuovo modello di business è comunque come Facebook riuscirà a recuperare i crediti acquisiti, come gestirà il processo di riscossione e cosa accadrà a quei pagamenti che inevitabilmente non saranno mai raccolti.
Di sicuro Facebook avrà una nuova carta da giocare dal 30 novembre 2021, data a partire dalla quale il regolatore statunitense ha consentito agli esattori di inviare messaggi diretti alle persone sulle piattaforme di social media nel tentativo di inseguire il denaro dovuto. Gli esattori inseguono le persone attraverso chiamate, messaggi, e-mail e lettere per posta, ma a partire dalla fine di novembre potranno contattare tutti sui social media e con una maggiore frequenza.
Il Consumer Financial Protection Bureau afferma che un esattore può inviare un messaggio diretto sui social media a qualcuno che ha debiti. Possono anche inviare una richiesta di amicizia alla persona contattata a condizione di rivelare il fatto di essere degli esattori. Le nuove regole vietano a un esattore di comunicare tramite i social media in modo visibile al pubblico o agli amici dei propri contatti, aprendo comunque una nuova strada per un recupero crediti digitale.
La capacità di raggiungere le persone sulla sua rete, anche con il supporto di chatbot e soluzioni automatizzate, combinata con il potere unico di profilare e valutare i propri utenti tramite Big Data e Intelligenza Artificiale darà a Facebook un'opportunità che molti altri attori nel factoring, nella gestione e nel recupero crediti non hanno.
Siamo abituati a pensare che solo i nostri comportamenti finanziari possano contribuire al nostro score creditizio a causa del fatto che dagli anni '50, la formula di classificazione di FICO (Fair Issac Corporation) è stata uno standard del settore per il credito al consumo di tutti i tipi.
Anche se i tradizionali datapoint finanziari sono ancora la base di qualsiasi motore di punteggio e valutazione, negli ultimi anni abbiamo visto sempre più player lanciare modelli di business basati sui dati che analizzano le informazioni comportamentali e sociali a partire da una varietà di fonti online, per determinare il merito creditizio di imprese e privati. Quasi tutti i principali attori dei servizi finanziari hanno cercato di incorporare fonti sempre più affidabili nella loro valutazione del credito.
Il 3 dicembre 2019 vari leader di agenzie governative hanno annunciato che i rating creditizi negli Stati Uniti sono ufficialmente andati oltre i tradizionali principi di comportamento finanziario. Anche se lo scenario intorno all'Alternative Credit Scoring è ancora complesso sia a livello locale che internazionale, molti regolatori hanno formalmente sostenuto l'uso di informazioni alternative – non utilizzate tradizionalmente dalle agenzie nazionali di rendicontazione dei consumatori – nel calcolo del rating creditizio dei consumatori.
Lo scoring comportamentale e i modelli di valutazione basati su dati alternativi potrebbero dare a Facebook una spinta nella competizione con i player tradizionali. Tradizionalmente Facebook ha sempre limitato l'utilizzo dei dati disponibili sulla sua piattaforma, anche se pubblici o autorizzati dagli utenti, ma ora avrà l'opportunità di sfruttare tutti questi dati e tutta la potenza della sua tecnologia per sconvolgere il settore.
In attesa di avere un quadro più approfondito di come funzionerà il nuovo servizio e delle ambizioni di Facebook nel settore non ci resta che riconoscere che un forte posizionamento del gigante della tecnologia cambierà drasticamente il gioco per banche e fintech.