Ecco perché scegliere il Banking-as-a-Service

SolarisBank banking as a service

In questo momento, le soluzioni portate dai player attivi nel Banking as a Service (BaaS) stanno vivendo una rapida diffusione in molteplici settori, dove diventa sempre più strategico ed impellente il bisogno di incorporare servizi bancari.

Si parla molto, dunque, di queste nuove soluzioni, ma può essere difficile ai più comprendere le potenzialità e conoscerne i confini. Il termine “Banking as a Service”, in particolare, rappresenta una novità e diversi addetti e non addetti ai lavori la confondono con Open Banking e si domandano di cosa si tratta concretamente.

Un'intermediazione senza rischi e licenze

Il Banking-as-a-Service (BaaS) descrive un modello in cui le banche autorizzate integrano i loro servizi bancari direttamente nei prodotti di altre aziende non bancarie. In questo modo, un'azienda non bancaria, ad esempio una compagnia aerea, può offrire ai propri clienti servizi bancari digitali, come carte di debito, prestiti e servizi di pagamento, senza bisogno di acquisire una licenza bancaria propria.

Il server della banca comunica con gli applicativi della compagnia aerea tramite interfacce di programmazione (APIs) e webhooks, il front-end della compagnia aerea accoglie ed integra perfettamente il servizio sottostante, permettendo al cliente di accedere ai servizi bancari direttamente attraverso il sito web o l'app della compagnia. L’azienda non tocca mai realmente il denaro del cliente, agisce semplicemente come intermediario, il che significa che non è gravata da nessuno dei requisiti normativi che una banca deve soddisfare.

Accanto a Solarisbank, altri provider nel crescente panorama BaaS europeo includono ClearBank, RailsBank e Starling Bank. Dall'altra parte dell'oceano, anche i grandi gruppi stanno lanciando progetti BaaS per aumentare la propria offerta, ad esempio BBVA negli Stati Uniti.

Banking-as-a-Service e Open Banking: 2 modelli spesso confusi

BaaS e Open Banking sono spesso erroneamente confusi. L’errore nasce dal fatto che, come il BaaS, anche l’Open Banking comporta la connessione di banche e non-banche tramite API. Tuttavia, i modelli servono a scopi completamente diversi. Nelle soluzioni BaaS, le imprese non bancarie integrano servizi bancari integralmente nei loro prodotti.

Nei modelli di Open Banking, invece, le imprese non bancarie usano semplicemente i dati della banca per i loro prodotti. Nel settore, queste imprese sono chiamate fornitori di servizi di terze parti (Third Party Providers).

Vediamo un esempio: le app di gestione finanziaria sono importanti TPP che beneficiano dell'Open Banking. Aggregano informazioni da tutti i diversi conti bancari, in un'unica applicazione, permettendo all’utente di controllare meglio le sue finanze. Questo può aiutarlo a raggiungere obiettivi di risparmio o a migliorare le abitudini di spesa. Al fine di aggregare le informazioni, l'applicazione ha bisogno di estrarre i dati transazionali dai conti bancari e lo fa tramite un'integrazione API.

Spesso, questa integrazione è fornita da un’ulteriore player, generalmente classificato come piattaforma bancaria API, il quale è considerato al pari di intermediari che collegano banche e fornitori di servizi di terze parti (TPP). Questa tipologia di aziende fornisce il layer API effettivo al di sopra del sistema banca, permettendo così lo scambio di dati tra la banca e i TPP. Esempi di aziende simili sono Finleap Connect, Ndigit e Fintecsystems.

Ci sono poi molti altri casi d'applicazione dell'Open Banking. La seconda direttiva UE sui servizi di pagamento, entrata in vigore il 15 settembre 2019 e meglio conosciuta come PSD2, rende obbligatoria l'apertura dei dati delle banche a fornitori di servizi terzi, con l'intenzione di ampliare il mercato e l’offerta per l’utente finale.

Il concetto chiave da ricordare è che, a differenza dei fornitori BaaS, i TPP non sono in grado di offrire servizi bancari (come il prestito o la raccolta di depositi), in quanto non possiedono licenze bancarie complete. Stanno semplicemente riproponendo e rielaborando le informazioni ricavate dai conti bancari esistenti, al fine di fornire approfondimenti o iniziare transazioni.

Ulteriori soluzioni per ampliare l’offerta: il Platform Banking

Il Platform Banking è un concetto ancora diverso. Si riferisce alle banche che integrano servizi di altre fintech al fine di aumentare la loro offerta di servizi. In questo modo, per esempio, una banca potrebbe integrare un robo-advisor nella sua app per permettere ai clienti di accedere a prodotti di investimento dallo stesso conto da cui sono svolte le operazioni quotidiane.

Il Platform Banking quindi può essere considerato come l'opposto del Banking-as-a-Service. Nel modello primo modello, la banca è referente del cliente e integra i servizi delle fintech. Nel modello BaaS, il cliente è “di proprietà” della fintech/società non-banca e integra i servizi della banca. Le banche spesso usano l'approccio del Platform Banking come una strategia per innovare la propria offerta e essere sicuri di offrire prodotti in linea con i desideri della clientela. Integrando i servizi delle fintech nella propria piattaforma, infatti, riescono a mantenere la clientela.

Il confronto in breve

Banking-as-a-Service: banche come provider di servizi finanziari

Le banche autorizzate che permettono ad altre imprese di integrare servizi bancari e di pagamento digitali direttamente nei loro prodotti.

Come funziona: il frontend dell'azienda è collegato al fornitore BaaS tramite API, permettendo all'azienda stessa di offrire servizi di prestito digitale, gestione dei conti e servizi di pagamento nelle proprie app e siti web.

Open Banking: provider di servizi bancari aperti (ovvero fornitori di servizi di terze parti, cioè TPP)

Le non-banche che accedono ai dati del conto bancario del cliente per fornire approfondimenti sul conto o iniziare pagamenti dall'interno di un'app o di un sito web.

Come funziona: i fornitori di Open Banking si connettono al sistema della banca tramite API per recuperare i dati. Spesso, il livello API tra la banca e il fornitore di open banking è fornito da una piattaforma bancaria API.

Platform Banking (piattaforma bancaria)

Le banche integrano servizi di altri fornitori, principalmente fintech, per offrire ai propri clienti una gamma più ampia di servizi finanziari da un unico conto bancario.

Come funziona: a seconda del tipo di configurazione, i servizi delle fintech sono di solito completamente integrati nell'interfaccia utente dell'app/pagina web della banca tramite API.

Casi d'uso - Quali sono i principali oggi?

Prima di tutto, ancora una volta, il Banking-as-a-Service è un'offerta di prodotto che è emersa come risultato della crescente domanda di integrazione di servizi finanziari basata su API. Il mercato a cui Solarisbank si rivolge è principalmente il mercato delle neo-banche o delle challenger, ora affiancato dalla finanza integrata – cioè dalle non-banche che vogliono incorporare i servizi finanziari nella loro offerta di prodotti e quindi offrire proposte più ricche.

La maggior parte dei casi d'uso attuali riguardano le fintech che sfruttano una piattaforma di Banking-as-a-Service per offrire servizi finanziari in modo rapido, conforme e conveniente. Esempi: Tomorrow, Vivid Money, Penta.

Quali sono i nuovi casi d'uso per il 2022?

Dopo Stati Uniti e Asia, pionieri della finanza integrata la quale ha arricchito il loro customer journey per diversi anni, il trend è finalmente arrivato anche in Europa. Sempre più non-banche capiscono il valore aggiunto ed escono allo scoperto.

Il settore dell'e-commerce in particolare ha già superato la fase sperimentale. Mentre i retailer offrono già carte di pagamento white-label o soluzioni BNPL. IKEA, per esempio, ha comprato una propria banca. Questa disruption prenderà piede quest’anno e anche il mercato BaaS raggiungerà il suo picco in termini di crescita dei provider. Esempi: Samsung, Grover, Amex.

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