- 31/10/2019
Oggi abbiamo un gradito ritorno sul nostro blog, abbiamo il piacere di pubblicare un'intervista a Antonio Sorrentino, CEO di Domec S.p.A. che avevamo già avuto modo di intervistare nel passato, a questo link puoi leggere la precedente intervista.
Ciao Antonio, sono passati più di due anni dalla nostra ultima intervista, come stai?
È proprio vero il tempo vola e con Domec siamo riusciti a spiccare il volo per stargli dietro - Sorrentino ride -. Siamo andati avanti nel consolidamento del nostro core business con progetti direttamente integrati con la nostra piattaforma, che ad oggi conta 80mila aziende e 200mila touch point collegati, e allargato il portafoglio di servizi offerti anche attraverso partnership esterne come quella di Mash dei giorni scorsi. La nostra vision di stella polare per il mondo dei pagamenti innovativi e digital loyalty sta prendendo sempre più forma.
Di recente, avete annunciato una joint venture con Mash Group, una fintech finlandese. Ci racconti com'è nato questo accordo?
È un accordo che nasce oltremanica (e più precisamente nella Torre di Londra) già qualche mese fa. Durante la serata di presentazione del gruppo Omnio, con cui Domec è in collaborazione da tempo, entrammo in contatto con questa fintech interessantissima grazie a Jay, uno dei nostri advisor.
La loro proposta tecnologica ci è sembrata da subito molto innovativa e complementare alla nostra proposizione e quindi da quel momento abbiamo iniziato un dialogo continuo che si è trasformato poi in questo accordo.
Cos'è e come funziona il pagamento differito su POS?
La soluzione che andremo a proporre affiancherà al canonico metodo di pagamento “immediato”, come siamo abituati a conoscerlo, due ulteriori metodi di pagamento:
- Un pagamento del tipo “pay later” con il quale l’acquirente potrà disporre di un certo numero di giorni, che possiamo definire “grace period”, prima di saldare il bene o servizio acquistato
- Un pagamento del tipo “pay in parts” a cui il consumatore potrà accedere entro il termine del “grace period” frazionando quindi la cifra da pagare in momenti differenti
Il risultato è uno strumento a vantaggio del consumatore, che dispone di almeno una opzione in più rispetto ai meccanismi attuali, senza rinunciare alle attuali garanzie per gli esercenti e per l’intero sistema dei pagamenti.
Con l'open banking, come cambia la loyalty?
Per noi parlare di Loyalty vuol dire proporre un approccio a 360° sul tema. Grazie a Domec Tools (la nostra piattaforma proprietaria) abbiamo un portafoglio molto ampio di “Servizi a Valore Aggiunto” che combiniamo tra loro al fine di trovare la ricetta perfetta della fidelizzazione per ognuno dei nostri Partner.
Ogni Azienda ha le proprie necessità ed i propri sistemi con cui integrarsi: questo vuol dire che solo una soluzione estremamente flessibile come la nostra può riuscire ad operare in questo contesto e continuare ad espandersi.
Per noi che siamo "Open" di natura, l’Open Banking rappresenta sicuramente una benedizione ed una semplificazione nella trasmissione di informazioni utili per i percorsi di fidelizzazione della clientela. Questo si traduce in maggiori servizi a disposizione dei nostri Partner (Banche ma non solo) e maggiori benefici per i consumatori finali.
Per voi di Domec è importante l'educazione in ambito fintech. Come si sviluppa la collaborazione con il CeTIF Fintech Lighthouse dell'Università Cattolica di Milano?
Non è solo importante ma fondamentale! Società basate sull'innovazione come le fintech non possono prescindere da fonti di ricerca e aggiornamento continuo, sia interne che esterne. Le sinergie con osservatori come il CeTIF (il Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e servizi Finanziari dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ndr) che hanno come oggetto l'attività di ricerca applicata verso istituzioni finanziarie e l'organizzazione di tavole rotonde di rilevanza strategica, per noi rappresentano uno stimolo e degli spunti assolutamente fondamentali per il nostro modo di orientare l'innovazione.
Quali sono le opportunità fintech che possono aiutare i negozianti?
C'è solo l'imbarazzo della scelta: dall'acquisizione dei pagamenti digitali al "pay later", dalla vendita di voucher direttamente da POS alla digitalizzazione dei programmi fedeltà, dall'assicurazione tailor made al cash back sugli acquisti, oggi sulla bocca di tutti.
Spesso però quando si propongono dei nuovi servizi ai negozianti ci si dimentica di un requisito fondamentale: la semplicità.
Non si comprende che l'innovazione deve semplificare e non complicare le attività di tutti i giorni. Attività sia dei commercianti, che dei consumatori finali, sia chiaro. Spesso delle buonissime idee sono naufragate scontrandosi con una User Exeperience disastrosa. Purtroppo quando non si parte dalla semplificazione dell'esperienza degli utenti si rischia di non aiutare veramente il target di riferimento.
Ultimamente si fa un gran parlare di lotta al contante. Qual è la tua opinione a riguardo?
In Domec fin dalla nostra nascita ci battiamo per una digitalizzazione dei pagamenti, quindi per noi queste evoluzioni al settore non possono che essere apprezzate e sostenute. Il pagamento digitale è più sicuro, immediato e proprio su questi possono essere innestati infiniti altri benefici per il cliente finale, che con un pagamento in contanti non sarebbero possibili. Sicurezza, Velocità, Benefici: questi i vantaggi che riteniamo più rilevanti.
Cosa dobbiamo aspettarci da Domec per il 2020?
Di sicuro, come dico sempre ai miei ragazzi, sarà un 2020 "Aggressive", ma a differenza degli anni scorsi con una consapevolezza nuova delle nostre possibilità, derivante dal livello qualitativo raggiunto e dall'interesse di molti operatori del settore sia in ottica partnership ma non solo. Insomma... anche il prossimo anno la stella di Domec continuerà a brillare!
Grazie Antonio per la tua disponibilità e alla prossima!