- 11/11/2022
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La crisi di liquidità che ha investito l'exchange FTX, tra i maggiori in tutto il mondo, ha causato un terremoto nel settore delle criptovalute, ma di natura diversa dal crollo di LUNA d'inizio anno e connesso alla particolare condizione relativa alle aziende FTX e Alameda Research.
Il modello di gestione rappresentato di Young Platform, exchange community leader italiano, si discosta nettamente da quello emerso dalle notizie di stampa riguardanti FTX e Alameda, riconducibili all'attività manageriale di Sam Bankman-Fried, fondatore e Ceo della prima compagnia nonché fondatore della seconda, dedicata ad attività di hedge fund e trading, che in passato aveva amministrato.
“FTX non ha mai superato la due diligence di Young Platform e non abbiamo mai avuto alcuna dipendenza da FTX, pertanto gli Asset under management dei nostri clienti sono al sicuro. Inoltre, il token FTT non era neppure elencato sulla nostra piattaforma, questo significa che nessun cliente di Young Platform ha mai perso denaro in relazione alla vicenda FTX”, assicura Mariano Carozzi, presidente della piattaforma italiana per la compravendita di criptovalute, che conta oltre un milione e mezzo di iscritti.
FTX e Alameda Research non erano così separate come pubblicizzato, secondo quanto ha rivelato il sito di notizie CoinDesk, venuto a conoscenza del bilancio di Alameda, su cui sono sorti dubbi di solvibilità. Da questo è emerso infatti che la principale attività di Alameda era lo stesso FTT, il token dell'exchange FTX, per un valore di circa 3,86 miliardi di dollari, su 14,6 miliardi di dollari di attività totali.
Non solo, ma la terza attività più importante era costituita da 2,16 miliardi di dollari di "FTT collateral". Si tratta quindi di un'enorme componente del bilancio, ma ciò che conta è la qualità dell'attivo. Non solo metà del bilancio proveniva dalla loro stessa entità centralizzata, ma era collegato ad un token poco liquido, il cui valore intrinseco è quasi impossibile da calcolare. Nell’ultimo periodo inoltre l’exchange era stato attivo nell'acquisire aziende in crisi, per cui nel bilancio si rilevano le conseguenze di questi acquisti magari anche economicamente vantaggiosi ma finanziariamente molto impegnativi.
“La situazione economica di Young è molto diversa, abbiamo recentemente rafforzato la nostra dotazione patrimoniale con un significativo aumento di capitale sottoscritto da primarie istituzione italiane, il gruppo di lavoro e la nostra organizzazione aziendale e non ci siamo mai fatti attirare da operazioni finanziarie che anche se vantaggiose erano rischiose”. Lo sottolinea Andrea Ferrero, amministratore delegato di Young Platform, facendo riferimento al round di finanziamento guidato da Azimut a giugno e al quale ha partecipato un pool di investitori, tra i quali anche Banca Sella e United Ventures.
Young Platform rappresenta un modello basato su principi per gestire le criptovalute in modo sicuro, vantaggioso per i clienti e per la società stessa. L'obiettivo della piattaforma è fornire l'accesso a prodotti crittografici all'avanguardia, mantenendo un approccio conservativo alle operazioni aziendali, alla sicurezza e alla resilienza finanziaria. Tale approccio si concretizza anche nella scelta di partner d'eccellenza, anche in questo momento difficile per il mercato, come il nostro servizio di custodia Fireblocks, leader mondiale del settore”.
“Bitcoin sta vivendo un momento di elevata volatilità a breve termine, ma come asset non cambia il suo valore intrinseco e questo ci rende fiduciosi, nonostante tutto – conclude Carozzi -. Oltre alle turbolenze e all'inflazione del periodo, il nostro settore deve affrontare le incertezze regolamentari e normative che ancora vanno sanate dalle istituzioni, per premiare gli operatori di qualità. La grande virtù delle criptovalute è stata finora la capacità di imparare dai propri errori e di rafforzarsi di conseguenza. Riteniamo che i migliori attori saranno premiati in qualunque contesto normativo e di mercato”.