- 18/07/2017
Sono di fresca diffusione i risultati della seconda ricerca dell'Osservatorio Crowdinvesting della School of Management del Politecnico di Milano da cui emergono dei dati interessanti per l'intero panorama del crowdinvesting e in particolare per la raccolta in equity: le PMI e le startup cominciano ad utilizzare in modo programmatico e strutturato questi strumenti per finanziare i propri progetti.
A conferma che, in un periodo in cui la stretta del credito (in inglese credit crunch) mette in serie difficoltà migliaia di imprese, non resta che fare affidamento su strumenti di finanza alternativa che nell'ultimo anno hanno fatto registrare una raccolta complessiva superiore ai 138 milioni di euro. "Ci sono tutte le premesse affinché il mercato del crowdinvesting in Italia prosegua sul sentiero di crescita anche per il futuro" ha commentato Giancarlo Giudici, Direttore scientifico dell'Osservatorio.
IL 2017 si sta dimostrando l'anno dell'equity crowdfunding, confermando le buone indicazioni dell'ultima parte del 2016. Il numero sempre crescente di società che scelgono questa modalità di raccolta fondi e l'incremento a vista d'occhio degli investitori esaltano la valida alternatività di questo strumento ai sistemi tradizionali.
Per quanto ci riguarda, quando la proposta dei progetti è di qualità e le offerte vengono preparate con parametri corretti aumenta la velocità di adesione degli investitori, che vogliono assicurarsi la partecipazione fin dalle prime ore. Inoltre i risultati fin qui ottenuti certificano il processo di stretta collaborazione con i nostri partner esperti e di preselezione fatta dagli incubatori e acceleratori del nostro network. Infine la recente accessibilità per tutte le PMI è un ulteriore aspetto che rafforza le proiezioni di crescita del settore.
La Ricerca
Gli aspetti più interessanti della ricerca del Politecnico, per quanto riguarda l'equity crowdfunding, sono relativi al primo semestre del 2017, che ha fatto segnare un +123% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Dal 2014 in totale sono stati raccolti 12,5 milioni di euro, di cui 5 milioni solo negli ultimi sei mesi, uguagliando i fondi raccolti in tutto il 2016. Un risultato che preannuncia margini di crescita della finanza alternativa anche in Italia: le società che hanno portato a termine la propria campagna sono state 23 (19 startup innovative, 3 PMI e un OICR, organismo di investimento collettivo del risparmio) e la maggior parte delle campagne è andata in overfunding, ovvero ha raccolto più del minimo preventivato dalle aziende (con un obiettivo minimo di 100.000 euro, le società hanno raccolto in media più di 200.000 euro).
Entrando più nel dettaglio, la raccolta media, pari a 245.158 euro, è inferiore rispetto ai 12 mesi precedenti con una quota di equity offerta pari al 17,7%. Venendo ai settori di attività delle società offerenti, le 106 imprese che hanno presentato campagne di raccolta fino al 30 giugno 2017 sono attive nelle piattaforme social/sharing (28 casi), nell'ICT (25 casi), nei servizi professionali (14 casi). La finalità della raccolta è legata sopratutto agli investimenti in marketing (56% dei casi), nella ricerca-sviluppo e innovazione (42%) o nello sviluppo di piattaforme web/app (41%).
Secondo i dati della piattaforma Crowdfundingbuzz, rielaborati da Crowd Advisor, gli investitori sono passati dai 134 del 2014 ai 1463 dei primi sei mesi del 2017; già a giugno sono raddoppiati quelli dell'intero 2016 che avevano raggiunto quota 747. L'investimento medio si attesta sui 3.500 euro.
Il Futuro
Quali prospettive dunque per il futuro, neanche troppo lontano? "L'equity crowdfunding è in attesa dell'apertura effettiva del mercato a tutte le PMI, ma il banco di prova sarà analizzare se le startup che hanno raccolto capitale nel passato saranno in grado di mantenere le promesse fatte nei business plan" rilancia Giancarlo Giudici. E mantenere il trend di crescita - in termini di imprese innovative, investitori e capitali raccolti - sviluppato in questi ultimi mesi, aggiungiamo noi.