- 14/08/2019
Un anno fa, erano 26 gli unicorni fintech con una valutazione complessiva di oltre 77 miliardi di dollari. Alla fine dello scorso anno, erano già diventati 39 con una valutazione globale di 147 miliardi di dollari. Oggi, l'ultimo rapporto di CB Insights parla di 48 unicorni fintech con una valutazione che raggiunge i 187 miliardi di dollari.
Le challenger banks sono la punta di diamante
Nei primi sei mesi del 2019, si sono registrati 838 round di investimento nel settore fintech per un valore di 15 miliardi di dollari, ma il numero di round di investimento in ambito venture capital è sceso al valore più basso dal quarto trimestre del 2016, secondo il rapporto trimestrale Fintech di CB Insights. Mentre il numero di operazioni è diminuito, il valore degli investimenti in alcune regioni è aumentato. Durante il 2018, ci sono stati alcuni round da record. Un esempio è il round di investimento da 14 miliardi di dollari che ha chiuso Ant Financial nel secondo trimestre del 2018, un po' difficile da superare.
Cosa sta succedendo
Gli investimenti nel fintech hanno superato gli 8 miliardi di dollari durante il secondo trimestre del 2019, dove si sono registrati un buon numero di "mega round" da 100 milioni. Le operazioni di questo tipo sono state 25, per un valore complessivo di 5 miliardi di dollari.
Nonostante l'aumento degli investimenti, le operazioni nel secondo trimestre del 2019 sono diminuite del 22% su base trimestrale e del 23% rispetto allo stesso trimestre dello stesso anno. La quota di operazioni nella fase iniziale (round early stage, preseed e seed) è scesa al 55%, un risultato che ha contribuito al calo complessivo delle operazioni.
Le challenger banks hanno continuato a raccogliere round multimilionari per alimentare l'espansione internazionale e l'acquisizione di nuovi clienti: il secondo trimestre ha visto le challenger bank raccogliere 649 milioni di dollari in 17 operazioni. Gli investimenti durante il primo mese del terzo trimestre del 2019 è sulla buona strada per aggiungere un altro miliardo di dollari di investimenti in challenger banks. Il totale degli investimenti annuale nel 2019 ha già superato il record del 2018 di 2,3 miliardi di dollari.
Il fenomeno delle challenger banks è alimentato dalla disaggregazione dei servizi finanziari. La profezia di Bill Gates “i servizi bancari sono essenziali, le banche non lo sono" sembra si stia avverando.
48 unicorni fintech
La prima volta che è stato usato il termine unicorno è stato nel novembre del 2013, da Aileen Lee, una investitrice professionale statunitense. Viene definita come unicorno una startup che raggiunge un valore di un miliardo di dollari a un certo punto del suo processo di raccolta di capitali senza quotarsi in Borsa. Il termine "unicorno" viene utilizzato poiché è difficile pensare di incontrare al giorno d'oggi uno di questi animali mitologici, una fantasia che sembra impossibile da realizzare. È molto difficile per una startup raggiungere tale valutazione, soprattutto se si considera che meno del 10% delle startup rimane in vita, e di questa piccola percentuale, probabilmente solo una su mille diventerà un unicorno.
Nonostante questo preambolo, attualmente ci sono 48 unicorni fintech che hanno una valutazione complessiva di 187 miliardi di dollari. Nel secondo trimestre del 2019, sette nuove imprese hanno raggiunto lo status di unicorno (Marqeta, Bill.com, Carta, Lemonade, Checkout, Ivalua e Liquid) e due nel primo mese del terzo trimestre 2019 (Hippo e Judo). Le valutazioni hanno continuato a crescere nel secondo trimestre poiché molte imprese hanno preferito chiudere nuovi round di investimento privati invece di quotarsi in Borsa.
Il Nord America ha visto un calo dei round di investimento del 21% su base trimestrale. Tuttavia, gli investimenti per le fintech nordamericane sono aumentati sulla scia di 15 mega round nel secondo trimestre del 2019 che hanno visto la "nascita" anche di nuovi unicorni fintech con sede negli Stati Uniti.
L'America Latina diventa una delle regioni a più rapida crescita a livello globale facendo registrare 23 round nel trimestre e una raccolta di 481 milioni di dollari.
L'Asia ha fatto registrare 82 round per una raccolta complessiva che ha raggiunto 1,1 miliardi di dollari, segno di una maturazione del mercato che si è avvicinato ai "minimi storici".
L'Europa è sulla buona strada per raggiungere nuovi massimi sia per i round di investimento che per la raccolta complessiva. Durante i primi 6 mesi, si sono registrati 217 round che hanno portato nuovi capitali per circa 3,3 miliardi di dollari. Il secondo trimestre Europeo ha addirittura superato quello Asiatico. Il Regno Unito, nonostante la Brexit incombente, rimane la numero uno per gli investitori. Le fintech inglesi hanno ottenuto 892 milioni di dollari in 33 round di investimento nel corso del trimestre superando la raccolta di capitali fatta registrare lo stesso trimestre dello scorso anno. I mega round fatti registrare da Transferwise (292 milioni di dollari) e Monzo (144 milioni di dollari) hanno contribuito al raggiungimento di questo ottimo risultato.